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Scamozzi, Vincenzo
L' Idea Della Architettvra Vniversale: Diuisa in X. Libri (Band 2): Dell'Esqvisitezza De' Cinqve Ordini. E de loro Colonnati, Archi, Modo: nature pi regolate: e delle Materie conuencuoli all'edificare — Venetia, 1615 [Cicognara, 651]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1675#0281
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lime j e brunitoi ; mi il Ferro sé non è bene infocato, e caldo non si può distendere , Se allongare col
martello , sùimcude,esipuliscepoiconlelime,ebrunitoi; e perciò ne doni d'Apoliirie Delsico fu
stimatissimo come nota Pausania quell'Hercole, che atnazzaua ì'Hidra satto per gràndissimo artisìcio ..
da vn certo Tisagora , e tutto di Ferro, & anco fra gli altri doni ih Delfo vi era vn basamento in sorma fec!'748*
Piramidale congiunto di diuersi pezzi di Ferro con gran magistera; il qualesosteneua vna coppa, ò,ib.
vaso dell'Aquila, ò di Haliato , donate dal Rè di Lidia, e fu opera del sudetto Glauco Elicle. fac. 743!
Il ferro è quei solo (come nota Plinio,) che doma tutti gli altri metalli, & vecide gli animali, libro ?4#
e perciò a ragione fùdedicatoà Marte, elasciando per horada canto quanto agl'Aratri, e gli altri cap. 14.*
Stranienti dell'Agricoltura : sé ne fanno gl'incudi, i Martelli, e le forbici, e le tanaglie, e gli altri ^
1 o Stromenti fabrili, e gli armamenti delle taglie, e gli vncini J eie fìube, e mascoli, e gangheri, e car-*
dini, e catenacci, & i chiauistelli delle Porte, e tallhor anco esse ; poi le catene, e gli arpesi, per con-
catenare le mura, e le volte, & i palchi ; e finalmente i chiodi,, e le lame per l'impalcature,e per I Tet-
ti, e mille altre cole ad vso delle fabriche. Ne Monti della Cantabria contigui a Pirenei, & alla Na-
narra, e grande abondanza di Ferro ; ma non tanto bene rassinato come il nostro d'Italia ; laonde si
fabricano gran ferramenti, e Bombarde, e Schioppi, e Corràzze, e Murioni, e Spade alla soldate-».
{cà, & infinite altre cose.
^'acciaro non è altro, che vna specie di Ferro con le sue qualità ottime, e naturali, ouero
per mezo dei Fuoco ben purificato, e poi dall'arte molto bene ridotto a perfettione; onde egli dìuiene
più bianco, e più denso, e più graue , e più duro, & anco più l'onoro dei Ferro, e senza vene, e senza
so sfogli, & anco per la finezza sua più frangibile, mamme quando è temperato. E che l'Acciaro si ca-
uasse anticamente da'popoli Chaldei ipr-zsso al Fiume Termodonte egli è attestato da diuersi per-Cro-
che furono da' Greci chiamati Ch'alibi,- come l'Acciaro i popoli in Ponto ; poseiache coli ignudi
cauauano l'Acciaro, ò Ferro purgato : & appresso a i Sencàni de Parthi era ottimo l'Acciaro, e l'Ac-
qua del Fiume Chalibe, ò nel Bibli, e Turascone nella Spagna per la loro purità, e sottigliezza tem- '
penino ottimamente l'Acciaro anco a nostri tempi.
M oDEiiNAMENTE si fi l'Acciaro qui in Italia in diuerse pàrti,come nel Bergamasco,e special-
mente ih vai Brcmbana superiore, ò di Mera : seosto 3 ciniglia dalla Città; verso sera vi sono Minere
di puro Acciaro ,& anco di Ferro, delqualeseneseruono a Brescia, &à Milano, e buona parte ne
mandano à Genoua, e di là si nauiga per Spagna ; oue lo lauorano eccellentemente à Tempera, & ì
30 Baiano., &in Bilbao di Ghipusca fanno ottime spade, parti delle quali vengono portate qua, e là. E
non meno si lanoraàSeraualie nella Prouincia Veneta, con le acque delicati/lime della Mesolà, &
altroue.Poi dì là da' Monti nel Norico dell'Anitria,poi i n Fiandra, & oltre a' Mari è lodatissimo l'Ac-
ciaro Damaschino ,ò ila proprio, ò condottoti il Chermano, il Zemino, e quello de gli Agiàbi perla
bontà delle vene, e per le ecccllentissim e tempere, che vi danno, &in ogni luogo l'Acciaro si vendo
più del Ferro ; poseiache egli cala non poco nel volerlo purgare più volte.
Per qvello c'habbiamo potuto osTeruare i Mori di Damasco per far la tempera" dell'Acciaro
fanno vna mistura di cera nuoua, e due tanti di grasso di Becco benissimo colato con pezza sottile è te-
nuto in vaso vitriato ; poi infocato bene,e forbito il taglio dell'Acciaro lo spengono nella detta mistu- ,
ra, e ve lo lasciano ressredare ; onde viene con certe listette, e vene, che pare Argento ; e quella è tem-
40 pera dunnìma dà tagliar il Ferro ; ma di nuouo vnto vna, e più volte, & aseiutto sopra alle braccio ,
col taglio all'ingiù, e gli diuiene di color giallo, e tempera più dojce.
Fra' tvttiì metalli l'Acciaro è necenarijssimo àll'vso humano ; elTendo che, lasciando per ho-
ra a trattare l'vso d'infinite sorti d'armi da guerra, per difresa, & osfesa ; e parlando solo di quello, che
si aspetta all'edificare. Di elio si fanno tutte le sorti di stromenti, & ordigni da taglio, e compassi, e
{quadre, de' quali lì scruono tutte le arti sabrili, come i Fabri, e Muratori, e Cauatori, e Tagliapie-
tra > e falegnami ; e parimente i Scoltori, & Intagliatori ; coli in pietra, come in legno, e limili altri;
oltre che sé ne compongono tutti i stromenti, che seruono à sostenere, & elleuare i pesi ; come i perni
delle girelle delle taglie, e quelli delle ruote, e naspi, e mulinelli, e gli vncini, e cagne, e grappe,&
vliuelle, per asserrarli ; e mille altre sorti, che non andiamo raccontando ; ma si comprenderanno nel
50 progreub dell'opera ; e specialmente nel seguente libro, oue Ci tratterà delle machine, e stromenti. Capo $0
L'ottone, che da' Greci fu detto Oricalcho con l'opinione di Plinio non ha Minerà propria ; libro 34.
sebenele viene attribuita quella di Cipro, & alcuni Moderni assermano > che la natura alle volte tin- cap.2.
gè il Rame rollo facendolo fuluo, òdi color d'Oro ; ma intiero l'Ottone è rame tinto dall'arte in color ^S^'Z
d'Oro 3 con molta lode de gli Alchimisti ,i quali Ci miseroin speranza di poter ritrouare l'Oro, e per la 3/2.
sua bellezza gli Antichi lo dedicarono à Venere, e questo si fa per via della Cadmia, ò Gialamina., che
sé la dimandi no, ò pietra ramosa, della quale ne parla molto Plinio, che sé ne faceuain Asia, &in-. l1^'0/4'
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