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Scamozzi, Vincenzo
L' Idea Della Architettvra Vniversale: Diuisa in X. Libri (Band 2): Dell'Esqvisitezza De' Cinqve Ordini. E de loro Colonnati, Archi, Modo: nature pi regolate: e delle Materie conuencuoli all'edificare — Venetia, 1615 [Cicognara, 651]

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https://doi.org/10.11588/diglit.1675#0280
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i66

DelF Archi tett di Vinc. Scamozzi 3

'DELLE QVALITzA "BEL FERRO, E <DELDiACCI*MO,
e dell'Ottone ^e^ron\o3 Q? altri Metalli artisiciati : & il vario ufo
loro ne gliedisi ci, Capo

libro 54,
cap,i4.
libro 3 4,
capti4-
libro io.
fscSii,


libro 3 4,
cap,i4.

liDro 34.

libro 1,
cap, 4.

libro 7,
cap.56.
libro 3,
fkc. 2.1 e,.
libro 10.
fkc. 74 j.

JC A A •

L serro si connumerà tra i metalli, che Ci liquefanno con le fiamme del Fuo~
co , e quando è lauorato alla Fucina egli tiene vn certo color nericcio come lo
pietre Selici 3 ò vn cordonano morato, e lustro j ma arruolato, e brunito risplen-
de come specchio » Il Ferro nasce in quali tutte le Minere montuose , e per prjn* x&
cipiar di lontano come in Cipro, & in Candia, e nell'Aria, e nella Paleltina : e
neli'lsoladi Meroe nell'Africa , e nella Caramania maggiore nella Spagna Ci*
tenore, e nella Bertagna, e Cantabria della Francia, '& in tutte le contrade de*
Monti Pirenei ; e nel Regrsb di Nauarra verso la Marina, e Lorena (come dice Plinio,) & nella Sco-
ria , e ne Petrocorij nella Mauritania, e Petungij al Fiume Ligeri ^ & à tempi noslri nella Hungaria,
nella Germania più, che altrouo .
E Plinio dice, che l'Italia a tempo suo, haueu^ molte Minere di metallo, & non di Ferro ; la
qual cosa habbiamo al presente, come in Populonia di Toscana, hora Hetulia, e Porto Barato, e nel-
IT sola Elba ', onde Virgilio dille : AB iberatrecentos Infula, inexhauHis Chdybum generofametallis.
E nella Lombardia,come nei Bergamasco nella Valle Scalde,ò Schalfì alla parte di Tramontana 40.2o
miglia seosto alla Città sono abodante Minere di Ferro, del quale sé ne seruono molto a Milano,& al-
tre ne sono nel Bresciano, che tengono anco dell'Acciaro, e nel Vicentino a Torre sopra Schio > e
chiara cosa è > che le vene del Ferro sono molto più larghe, & abondanti di quelle de gli altri metalli;
e perciò egli si vende à minor prezzo.
Il ferro si liquefa con gli ardori del Fuoco delle Fornaci, e coli si fonde, e si fa in masso, e
poi lì (tende al maglio, e si riduce in verghe, e mazze. E volendolo addoperare egli s'infoca bene,
e si torce, e si piega pian piano, e poi lì batte, e si dilata col martello ; ma però oltre alla prima volta»,
egli non si può altri mente fondere > sé non riponendo nelle grandisììme Fornaci.
Ancora il Ferro per la ma durezza risuona più che ogn'altro metallo, e sé ne ritrouadi diffe-
renti specie,e dice Plinio altro tenero come il Piombo ; cioè molto dolce,& altro duro,e frangibile,, e 30
ciò aimiene dali'Aria, e dalle qualità della Terra. li Ferro ottimo fu tenuto quello di Suedi, e di
Noruegia ne paesi Settentrionali, & il Norico nell'Aurina antichilsima Minerà ; perche al maglio H
riduce facilmente in quadri, e mazze, e lame di qualunque sorma iì vuole : per esfer puro, e netto, e
senza groppi, ò rìsmre da capi, ne per dentro, e di vene diritte, e conti nouate, e lenza sfoglie nel di
fuori ; onde gl'angoli vengono eguali, e non logorati, e guasti > e si maneggia col martello su l'incude
quali a piacimento, che sono legni della sua bontà,
Il serro di mediocre bontà si caua nella Germania, comeàLeucstino, e Gishubello in Mi-
sena, e di qua dal Danubio quello di Sulsebachio ne'Monti del Norico pur neli'Austria, &altroue.
Si come il Ferro peggiore di tutti è quello, che è sfoglioso, e fragile, e che tiene dell'argento. Il Fer-
ro infocato, e poi non battuto bene col martello (come dice Plinio) si guada, e corrompe ad vn trat- 40
to ; perchediuiene porolb,e vi entra la rugine,che lo corrode., e s'inruginisie stando all'humido, ò es-
sendo bagnato con acqua > ò con sangue, ò con l'vrina, ò altra cosa limile ; e si spezzano le ferramen-
ta quando sentono i grandinimi giacci. Si come egli si conserua da gli ardori delle lunghe riamino
cospersodArgilla,òcol Saldarne,e dura assai quando egli è vuto,ò tinto di Minio, ò mordente da
dorare,ò con bkume,ò con ogni sorte di vernice, ò pece liquida, e cotta al Fuoco come vsano i Fabri.
Il ferro quanto più è infocato, e netto, quello de' Suedi,e di Bauiera,e di Sulmona si lascia
stendere,& allargare per ogni verso, e si maneggia come vn corpo di pasta,come dille Vitmmo.Ferw
in fomacibus ab ignis vapore pere alefattu ita mollefcit3vti in omni genere. formafaciUterfabrketur, &c.
Il Ferro piglia il colore del Rame tocco con aceto, ò d'Alume, ò con atramento Sutorro , ò semplice
inchiostro da scriuere, e nella Dacia, e vn'acqua checonuerte il Ferro in Rame. 5°
Dicessi, chejl ferro fu ritrouato da' Chalibi nell'Aiìa,e da Mercurio.Fanno nel Monte Ditta,
òcome afferma Plinio da popoli dattili Idei in Creta, nel Monte Ida; e poi come dice PausaniaL.
TheodoroSamioinsegnò à fonderlo, e farne siatile, & i Ciclopi ritrouasseroilmodo diiauorarlo
con maestria ; ma che Glauco Eliese fusfe il primo à ritrouar il modo di conglutinarlo, e saldarlo in*
sieme con altra materia, come osserua anco l'arte hoggidì.
Appresso àgli Antichi, come anco a* tempi nostri il lauorare di Ferro, e slato molto più diffi-
cile , che di qual altro metallo, perche quelli si gettano nelle forme, e poi si puliseono con punzoni, e
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