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Serradifalco, Domenico LoFaso Pietrasanta di
Le antichità della Sicilia (Band 1) — Palermo, 1834

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https://doi.org/10.11588/diglit.3399#0012
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isola famosissima, della quale imprendiamo a ricordar breve-
mente le antiche memorie , fu dapprima dalla sua figura detta
Tiinacria e poscia da' popoli, che l'abitarono, Sicania e Sicilia de-
nominata (i).

I poeti la designaron per culla di vetustissime favole. Saturno
diceasi aver regnato sull'intera isola, donde Croni appellavansi i
luoghi elevati (2) 5 Giove sull' Etna (3) ; Cerere e Proserpina ne'
fertili campi di Enna (4); Minerva in Imera; Diana in Ortigia(5);
e gli armenti di Apollo pascevan nelle ubertose campagne della
nostra isola, onde Omero terra del Sole denominolla (6). E quivi
ancora Giove facea madre de' Palici la ninfa Talia(7). Mercurio
generava Dafni ne' monti Erei(8), Vulcano costruiva i fulmini
del Saturniade nelle caverne dell'Etna (9), e Venere il soggiorno
d'Erice a quello della stessa Gnido preferiva (io).

Le prime tracce della storia siciliana , siccome quelle di tutti
i popoli più vetusti, perdonsi nell'oscurità de' secoli. Ne' tempi
più remoti ella vollesi abitata da' Ciclopi, da' Lotofagi, da' Feaci
e da' Lestrigoni (11); e con lai nomi vennero designati i suoi primi
ed incolti abitatori, i quali ristretti in piccole famiglinole menavan
separatamente a modo di pastori la vita (12), pascendosi benanche
di radici, di turioni, di loto e di altre frutta, che per 1' Libertà
del suolo vengono spontaneamente fra noi(i3).

Apparvero poscia i Sicani, popoli dell'Iberia, che cacciati da'
Liguri ricoveraronsi ne' luoghi orientali dell'isola (i4)> e con essi
 
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