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(180) Ivi Decad. Ili, lib. V, e. 3o.— Vedi la
nota 248 della part. II.

Merico e i suoi spagnuoli in premio di quel
tradimento ebbero dai Romani la città di Mur-
ganzio (Liv. Decad. Ili, lib. V).

(181) Tit. Liv. Decad. Ili, lib. V, e. 6.
Marcello dolente della morte di Archimede ,

ucciso senza conoscerlo da un soldato romano,
fece dargli convenevole sepoltura (I)iod. Excer-
pl. ex lib. XXVI, e. 8).

(182) Tit. Liv. Decad. Ili, Kb. V, e. 6, et lib.
VI, e. 21 ad 4o.—Polyb. Excerpt. ex lib.
IX, e. io.— Plutarc. in Marceli, pag. 3o8 e
3og.

(i83) Tit. Liv. Decad. Ili, lib. XXVII, e. 3o.

(184.) Lue. Fior. lib. Ili, e. 19.

(i85) Cicer. in Verr. act. II, lib. V, 38.

(i86)Plutar. in Pomp. 632.—Oros. lib. VI.

( l77 )

(187) Diod. in Exccrpl. ex lib. XXXV, e. 5.

(188) Strab. lib. VI.—Plin. H. N. lib. Ili,
e. 8.

(189) Strab. lib. VI. — CIuv. Sicil. ani. lib.
II, e. i3.

(190) Svct. in Vii. Tiò. e. 74.

(191) Svct. in Vii. Calig. e. 21, 24, e 5i.

(192) Rilevasi ciò da una scrizione riportata
dal Gualtcrio [Sicil. ani. Tao. I, e. 2.)

(193) Cosini. Ilist. lib. I.

(194) Fabric. Bibl. lai. lib. III, e. 6.

(19^) Sotto l'impero de' Goti il famoso Cas-
siodoro ebbe il governo della nostra isola.

(196) Anast. Vii. Vitaliani el Adeodali. —
Paul. Diac. Ilist. Longomb. lib. V, e. 11, e i3.

NOTE

PER LA PARTE SECONDA

TOPOGRAFIA DI SIRACUSA

, e. 34.-
'olyb. Ito-

ci-
in Ex-

e 5.

ì.S.

,u>c0n'

(1) Schol. Thucid. ad VI, 99.

(2) Svpaaowaj Ss tou sypnìvov érovs Ap^i'aj
t£v HpaxXstSaJy in Kopiydov iputse, atx.eko\>5 ì\s.-
X«<j«s -stparov in Tris vriaou , s'y ij vvv òi»t£ri
ffspiHXu^Ofis'yri iì •zyóXis ni ivrós s'ariy vorepov Se
jfpóyi» k»ì >ì è'|;<x>, lepoarsi^ta^siaok, •moluiv^poi-
•atos iyivito. )) L'anno seguente, Archia uno de-
gli Eraclidi, part'i da Corinto, e fondò Siracusa
dopo di aver cacciati dall'isola (Orligia) quei
Siculi che l'abitavano. Quest'isola congiunta ad-
esso alla Sicilia forma la città interna : in se-
guito la città esterna, riunita alla prima per
un'opera di fabbrica, divenne popolatissima 3.
Thucid. VI, e. 3.

(3) Thucid. VI, e. 98.—Plutar. in JVic 17.

Antich. della Sic. Voi. IV.

(4) Mirabella, Cluverio e Bonanno distinguono
la palude Siraco dalla Lisimclia , supponendo
esser la prima quella più vicina all'Auapo, la
seconda, l'altra più presso al mare. Però M.r
Letronne (Essai crilique sur la lopoyr. de Stj-
racus. pag. 58), senza arrostarsi alle autorità
di Stefano, e di Scimno da Chio, presso i quali
leggonsi i nomi di Siraco e di Lisimclia, os-
serva che non saprebbe comprendersi perchè
il nome sia derivato alla città dalla palude Si-
raco , che era la più lontana e non dalla Li-
simclia che stava più dappresso all'isola entro
cui era compresa nella sua origine la novella
Siracusa. E quindi crede più probabile che le
due pretese paludi non fossero realmente che
una sola, anticamente appellata Siraco, e poi
Lisimclia, siccome al tempo di Tucidide si ad-

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