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sto come buon pratico che come
buon maestro, con diverse opere
di sua invenzione , fatte in Bolo-
gna a S. Michele in Bosco, in
S. Martino , cd a S. Maria Mag-
giore, le quali furono ammirate
non solo, ma con attento studio
copiate , dai Caracci, da Guido ,
dall Albano. Morì nel i5q2, o
come credono altri scrittori, nel
i55i. Era suo figliuolo
RAMENGHI (Gio. Battista), il
quale fu ajuto del Vasari nelle ope-
re della cancelleria in Roma, poi
dii Primaticcio in quelle della cor-
te di Francia. Aveva pure prima
di abbandonare Bologna fatte al-
cune opere di sua invenzione, nelle
quali si vede assai lontano dall ec-
cellenza del padre. Mori nel 1G01.
■-- Bastoiommso Giu-
niobe, e Scipione, il primo cu-
gino, l’altro figliuolo di Giovali
Battista , operavano ne’primi anni
del i -j° secolo con molta lode, di
ornati e di architetture. Forse fi-
gliuolo di questo Bartolommeo fu
un secondo
—•—— Giovan Battista, del
quale trovansi memorie ne’MS.del-
1 Gretti , senza che si possa indi-
dcarne al presente nessuna opera
certa.
RAMÌREZ (CmsTOFOBo), fio-
riva in Siv iglia nel 1660. Era que-
sti probabilmente fratello o paren-
te di Filippo, di Pietro e di Gi-
rolamo , tutti pittori suoi contem-
poranci in Siviglia. Un quadro di
Cristoforo dell’Assunta, che con-
gervavasi nel convento degli An-
geli , e molti disegni che lasciò mo-
rendo, lo dimostrano dotto inven-
tore e castigato disegnatore.
-■— Gì e ola mo, allievo di
Roelas, fece per lo Spedale della
Sangra, fuori delle mura di Sivi-
glia , un vasto quadro rappresen-
tante il papa circondato da diversi
cardinali e da altri personaggi, che
viene stimato per la vivacità del
colorito, e per certo nobile ardire
RA
che equivale al grandioso. Sebbene
non affatto correttamente , è inoltre
largamente disegnato e ben com-
posto.
—--Filippo , si acquistò gran
nome co’ suoi quadri di cacciagio-
ni , di uccelli , di bambocciate. Eb-
be un disegnar largo e corretto, e
colorì con una singolare freschez-
za. Viene inoltre lodato a ragione
per la perfetta cognizione che ave-
va del nudo, merito non comune
de’ pittori spagnuoli de’ suoi tem-
pi. Le quadrerie di Madrid e di
Siviglia possedono varie sue opere
tenute in gran prezzo.
———Pietbo, l’ultimo de fra-
telli o cugino, non è conosciuto
nella storia pittorica che per avere
contribuito nel 1610 all’ erezione
dell’ Accademia di Siviglia.
•-Giovanni, più antico
di un secolo dei precedenti ; nel
1536 e i537 lavorava nella cat-
tedrale di Siviglia , onde trovasi
ne’ registri di quella chiesa che gli
furono pagati una volta 20,000 du-
cati d’oro, e la seconda 18,000
maravedis. Di queste grandi opere,
nelle quali ebbe molti ajuti, più non
resta alcoli vestigio, ma provano non
pertanto che godeva opinione di
grande pittore. Fu eccellente ri-
trattista, e l’arcivescovado di Si-
viglia conserva ancora non pochi
bei ritratti.
--11 dott. don Giuseppe,
nato in Valenza nel 162 ) , fu al-
lievo di Girolamo d’Espinosa, e
■suo cosi felice imitatore, che male
possono distinguersi le opere dello
scolaro da quelle del maestro. Nel-
l’oratorio di S. Filippo Neri di
Valenza vedesi un suo nobilissimo
quadro rappresentante la Vergine
col Bambino ; e non poche altre
pregiate sue opere conservansi spar-
se nelle chiese e private quadrerie
della stessa città. Mori in patria
nel 1692.
BAMIREZ BEN AVIDE S ( Gio-
vanni) , dopo avere imparata l ar-
sto come buon pratico che come
buon maestro, con diverse opere
di sua invenzione , fatte in Bolo-
gna a S. Michele in Bosco, in
S. Martino , cd a S. Maria Mag-
giore, le quali furono ammirate
non solo, ma con attento studio
copiate , dai Caracci, da Guido ,
dall Albano. Morì nel i5q2, o
come credono altri scrittori, nel
i55i. Era suo figliuolo
RAMENGHI (Gio. Battista), il
quale fu ajuto del Vasari nelle ope-
re della cancelleria in Roma, poi
dii Primaticcio in quelle della cor-
te di Francia. Aveva pure prima
di abbandonare Bologna fatte al-
cune opere di sua invenzione, nelle
quali si vede assai lontano dall ec-
cellenza del padre. Mori nel 1G01.
■-- Bastoiommso Giu-
niobe, e Scipione, il primo cu-
gino, l’altro figliuolo di Giovali
Battista , operavano ne’primi anni
del i -j° secolo con molta lode, di
ornati e di architetture. Forse fi-
gliuolo di questo Bartolommeo fu
un secondo
—•—— Giovan Battista, del
quale trovansi memorie ne’MS.del-
1 Gretti , senza che si possa indi-
dcarne al presente nessuna opera
certa.
RAMÌREZ (CmsTOFOBo), fio-
riva in Siv iglia nel 1660. Era que-
sti probabilmente fratello o paren-
te di Filippo, di Pietro e di Gi-
rolamo , tutti pittori suoi contem-
poranci in Siviglia. Un quadro di
Cristoforo dell’Assunta, che con-
gervavasi nel convento degli An-
geli , e molti disegni che lasciò mo-
rendo, lo dimostrano dotto inven-
tore e castigato disegnatore.
-■— Gì e ola mo, allievo di
Roelas, fece per lo Spedale della
Sangra, fuori delle mura di Sivi-
glia , un vasto quadro rappresen-
tante il papa circondato da diversi
cardinali e da altri personaggi, che
viene stimato per la vivacità del
colorito, e per certo nobile ardire
RA
che equivale al grandioso. Sebbene
non affatto correttamente , è inoltre
largamente disegnato e ben com-
posto.
—--Filippo , si acquistò gran
nome co’ suoi quadri di cacciagio-
ni , di uccelli , di bambocciate. Eb-
be un disegnar largo e corretto, e
colorì con una singolare freschez-
za. Viene inoltre lodato a ragione
per la perfetta cognizione che ave-
va del nudo, merito non comune
de’ pittori spagnuoli de’ suoi tem-
pi. Le quadrerie di Madrid e di
Siviglia possedono varie sue opere
tenute in gran prezzo.
———Pietbo, l’ultimo de fra-
telli o cugino, non è conosciuto
nella storia pittorica che per avere
contribuito nel 1610 all’ erezione
dell’ Accademia di Siviglia.
•-Giovanni, più antico
di un secolo dei precedenti ; nel
1536 e i537 lavorava nella cat-
tedrale di Siviglia , onde trovasi
ne’ registri di quella chiesa che gli
furono pagati una volta 20,000 du-
cati d’oro, e la seconda 18,000
maravedis. Di queste grandi opere,
nelle quali ebbe molti ajuti, più non
resta alcoli vestigio, ma provano non
pertanto che godeva opinione di
grande pittore. Fu eccellente ri-
trattista, e l’arcivescovado di Si-
viglia conserva ancora non pochi
bei ritratti.
--11 dott. don Giuseppe,
nato in Valenza nel 162 ) , fu al-
lievo di Girolamo d’Espinosa, e
■suo cosi felice imitatore, che male
possono distinguersi le opere dello
scolaro da quelle del maestro. Nel-
l’oratorio di S. Filippo Neri di
Valenza vedesi un suo nobilissimo
quadro rappresentante la Vergine
col Bambino ; e non poche altre
pregiate sue opere conservansi spar-
se nelle chiese e private quadrerie
della stessa città. Mori in patria
nel 1692.
BAMIREZ BEN AVIDE S ( Gio-
vanni) , dopo avere imparata l ar-