Libro Ottavo.
525
csi nuovo asTalirlo con la guerra, s’accordò seco, c
con Messer Lorenzo suo awersario, in quel modo
potette migliore, lo ricenciliò, A che lo costrinlc
piu un sospetto di nuovi tumulti, che l’amore della
pace ; perchè vedeva tra Colonnefi e Orfìni defiar»
si maligni umori. Fu tolto dai Re di Napoli agli
Orsini nella guerra fra lui e il Papa il contado di
Tagliacozzo, e dato a’ Colonnesi che seguitavano
le parti sue. Fatta dipoi la pace tra il Re e ilPapa»
gli Orsini per virtù delle convenzioni lo domanda-
vano : Fu molte volte dal Papa a’ Colonnefi signifi-
cato che lo restituissero ; ma quelli, né per greghi
degli Orsini, nè per minaecie del Papa aila restitu-
zione non condcscesero, anzi di nuavo gli Orsini coii
prede e altre fimili ingiurie offefero. Dove nonpo-
tendo il Pontefice eomportarle, mosse tutte le suc
sorze insieme eon quelle degli Orfini contra di loro,
e a quel'li avevano le case in Roma saccheggiò, e chi
quelle volle diffendere ammazzò e prese, edclla mag-
gior parte de loro castelli gìi spogliò. Tanto ehe
cjuei tumulti, non per pacc, ma per affiizione d’u-
na parte, posarono. Non furono ancora a Genova
c in Toscana le cose quiete ; perchè i Fiorentini te-
nevano ii Conte Antonio da Marciano congentcaila
frontiere di Serezana , e mentre che la guerra durò-
in Lombardia, con scorrerie e sirnili leggieri zuffe ì
Serezanelì molestavano ; e in Genova Battistino Frc-
goso Doge di quella citta , fidandosi di Pagolo Frc-
goso Arcivescovo,, fu preso con la moglie e con i
figliuoli da lui, e ne fece sè Principe. L’armata
ancora Veneziana aveva assalko ilRegno ,Je‘occupateji
Gallipoli, e gli altri luoghi allo intorno infcftav^
Dddd 3 Ma
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csi nuovo asTalirlo con la guerra, s’accordò seco, c
con Messer Lorenzo suo awersario, in quel modo
potette migliore, lo ricenciliò, A che lo costrinlc
piu un sospetto di nuovi tumulti, che l’amore della
pace ; perchè vedeva tra Colonnefi e Orfìni defiar»
si maligni umori. Fu tolto dai Re di Napoli agli
Orsini nella guerra fra lui e il Papa il contado di
Tagliacozzo, e dato a’ Colonnesi che seguitavano
le parti sue. Fatta dipoi la pace tra il Re e ilPapa»
gli Orsini per virtù delle convenzioni lo domanda-
vano : Fu molte volte dal Papa a’ Colonnefi signifi-
cato che lo restituissero ; ma quelli, né per greghi
degli Orsini, nè per minaecie del Papa aila restitu-
zione non condcscesero, anzi di nuavo gli Orsini coii
prede e altre fimili ingiurie offefero. Dove nonpo-
tendo il Pontefice eomportarle, mosse tutte le suc
sorze insieme eon quelle degli Orfini contra di loro,
e a quel'li avevano le case in Roma saccheggiò, e chi
quelle volle diffendere ammazzò e prese, edclla mag-
gior parte de loro castelli gìi spogliò. Tanto ehe
cjuei tumulti, non per pacc, ma per affiizione d’u-
na parte, posarono. Non furono ancora a Genova
c in Toscana le cose quiete ; perchè i Fiorentini te-
nevano ii Conte Antonio da Marciano congentcaila
frontiere di Serezana , e mentre che la guerra durò-
in Lombardia, con scorrerie e sirnili leggieri zuffe ì
Serezanelì molestavano ; e in Genova Battistino Frc-
goso Doge di quella citta , fidandosi di Pagolo Frc-
goso Arcivescovo,, fu preso con la moglie e con i
figliuoli da lui, e ne fece sè Principe. L’armata
ancora Veneziana aveva assalko ilRegno ,Je‘occupateji
Gallipoli, e gli altri luoghi allo intorno infcftav^
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