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Machiavelli, Niccolò; Valenti, Giuseppe ¬de¬ [Editor]; Boccaccio, Giovanni [Oth.]
La Sublime Scuola Italiana: Ovvero Le Più Eccellenti Opere Di Petrarca, Ariosto, Dante, T. Tasso, Pulci, Tassoni, Sannazzaro, Chiabrera, Burchiello. Macchiavelli, Boccaccio, Casa, Varchi, Sperone Speroni, Lollio, Gozzi, Martinelli, Algarotti (Prosatori ; Vol. 4): [Celebri E Interessanti Opere In Prosa Di Niccolò Macchiavelli] — Berlino, Stralsunda, 1788 [VD18 14337088]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.30438#0249
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Sè Co nd a.

IJ2

allc tavole ancora alla prima vivanda, sopraggìun-
sc colui, JL quale andato cra in Ciciiia, c trall’ al®
tre cose raccontò d’ Arrighettò. Che esscndo egli
in cattività per lo Re Carlo guardato, qiiaiido il ro-
mor contrò al Re si levò neila terra, il popoìo a fu-
sore cosso alla psigione , e uccise le guardie, iui n’
àvcvan tratto fuorij e siccome capitale hemico del
Re Cario s avevàno fatto lor capitano, e seguitolò
a cacciare e ad uccidere i franceschi, per Ja quàl co~
sa egli sorhsnaménte era veiìuto nella gsazia del Re
Pietro, il quale lui ih tutti suoi bcni, e in oghi suo
onore rimesso avéva, Jaondè egli era in grande c
buono idato, aggiugnendo, che egii av'evà lui coil
sommo onore ricevuto , e inessimabile fefla avevafat-
ta della sua donna e del figliuoio , de’ quali maido-
po la presura sua niente aveva saputo, e oitse a ciò
mandava per loro una saettia coii alquanti gcntili
liomini, i quali appressò venivano. Cossui fu cotl
grande ailegrezza c fcsta riccvutò , é ascoltató , e pre-
flamente Cursado con alquariti ds’ suòi athiciiitcou-
tro si fecero a’ gentili uotnini, che per Madama
Bcritola , e per GiufFredi venivano , c loro lietamen-
te ricevette, e ai suo convitoj il quaie ahcora al mez-
zo non Cra ; gl’ introdusse. Qitivi è ia donnd c
Giussredi é oltrc a quessi tutti gii aìtri con tanta le-
tizia gli videro , che tnai sinssle non fu udita , ed es-
si avànti che a mangiar si poncssero da parte d’ Ar-
rigltetto e saiutarono , e ringraziarono , quantò il rac-
glio sepperò, e piCi poterono j Cusrado e Ja sua
donna dell’ onòre fatto e alla donna ai iui, e a! fi-
gìiuolo e Arrighctto, e ogni cosa , che perlhi siptì-
tesse j offerseio a loro piarere. Quindi a Mcssef

L z Guafl-
 
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