SlORNATA
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Guasparrino rivolti, il cui bchcficio era inopinato*
disscro se essere certissitni, che qualor ciò, clie per
lui verso lo Scacciato stato era fatto, d’ Arrighetto si
sapessie che grazie simiglianti e maggiori rendute
sarebbono. Appresso questo lietissimamente nella
festa dclle due nuove spose c con i novelli sposi
mangiarono. Nè solo quel dì feee Currado fefia al
genero e agli altri suoi e parenti e anaici, ma mol-
ti altri. La quale poichè riposata fu, parendo a
Jvladatna Beritola c a Giuffredi e agli altri di do-
versi partire, con molte lagrime da Currado e dal-
Ia sua donna e da messer Guasparrino sopra la saet-
tia montati ieco la Spina e l’ altra donna menandc-
ne si partirono; e avendo prospero vento tosto in
Cicilia pervennero, dove con tanta fesla d’Arrighetto
tutti parimente e i figliuoli e le donne furono in Pa-
lermo ricevuti, che dire non si potrebbe giammai :
dove poi molto tempo si crede , che essi tutri fe-
licemente vivessero, e come conoscenti del ricevuta
beneficio amici di Messer Domeneddio.
Novella VI r.
11 Soldcvno di Ba.bilòriia ne mavda una fua sigliuola a
mavito al Re del Gavbo, la qi.ialc pev divevjì acciden-
ti in spazio di quuttvo 'anni alie mani di nove uomini
pevvìene in dìvevjì luoshi. Ultimamente veftituita al
padve , pev pulzelia ne va al Re del Gavbo, corne pvi-
ma faceva per rnoglie.
Forse non niolto più si sarebbe la novella d’EmiIia
distesa, chc la campassione avura dnile giovani don-
ne a’ casi di Madama Bentola loro a\'rcbbe condot-
tc al lagrimare. Ma, poiche a quella fu posta hne,
piac'-
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Guasparrino rivolti, il cui bchcficio era inopinato*
disscro se essere certissitni, che qualor ciò, clie per
lui verso lo Scacciato stato era fatto, d’ Arrighetto si
sapessie che grazie simiglianti e maggiori rendute
sarebbono. Appresso questo lietissimamente nella
festa dclle due nuove spose c con i novelli sposi
mangiarono. Nè solo quel dì feee Currado fefia al
genero e agli altri suoi e parenti e anaici, ma mol-
ti altri. La quale poichè riposata fu, parendo a
Jvladatna Beritola c a Giuffredi e agli altri di do-
versi partire, con molte lagrime da Currado e dal-
Ia sua donna e da messer Guasparrino sopra la saet-
tia montati ieco la Spina e l’ altra donna menandc-
ne si partirono; e avendo prospero vento tosto in
Cicilia pervennero, dove con tanta fesla d’Arrighetto
tutti parimente e i figliuoli e le donne furono in Pa-
lermo ricevuti, che dire non si potrebbe giammai :
dove poi molto tempo si crede , che essi tutri fe-
licemente vivessero, e come conoscenti del ricevuta
beneficio amici di Messer Domeneddio.
Novella VI r.
11 Soldcvno di Ba.bilòriia ne mavda una fua sigliuola a
mavito al Re del Gavbo, la qi.ialc pev divevjì acciden-
ti in spazio di quuttvo 'anni alie mani di nove uomini
pevvìene in dìvevjì luoshi. Ultimamente veftituita al
padve , pev pulzelia ne va al Re del Gavbo, corne pvi-
ma faceva per rnoglie.
Forse non niolto più si sarebbe la novella d’EmiIia
distesa, chc la campassione avura dnile giovani don-
ne a’ casi di Madama Bentola loro a\'rcbbe condot-
tc al lagrimare. Ma, poiche a quella fu posta hne,
piac'-