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Giornata
GIORNATA SESTA.
Ndla qrnle sotto il rcggimento <£ Elijsa Jì ragio-
na di chi con alcuno leggiadro motto tentato
si riscotejse, o, con pronta rupofla, o, ayve-
dimento suggi perdita, o percioio, o fcorno.
Avèa la ÌUna esìendo nel mezzo del Cielo perduts
j rsggi suoi , e già per la nuova ìuce vegnente ogni
parte del noslro mondo era chiara, quancìò la Rei-
na levatan, fatta la sua compagnia chiamàre, al-
quanto con iento passo dal bei poggio su per la ru-
giada spaziandosi s’ allontanarono, d' una e d’ altra
cosa varj ragionamenti tenendo, e della più bellez-
za e deila meno delle racconrate novelle disputando,
e ancora de’ varj cah recitati in quelle, rinovando le
risa infino a tanto che, già più alzandolì il Soie, c
cominciandosi a riscaldare, a'tutti pnrve ai dover
verso casa tornàre, perchè voltati i passi là se ne ven-
nero* E quivi, esscndo già le tavolc messc, e'Qojii
cosa d’ erbuccìe odorose, e di bes fiori seminata,
avanti che ii caldo surgesse più, per comandamento
della Reina si misero a mangiare. E quesso con fe-
ssa fornito, avanti che altro faccssero, alquante can-
zonctte belle e leggiadre cantate, chi andò a dor-
mire, e chi a giocare a scacchi, e chi a tavole. E
Dionco insieme con Làuretta di Troilo e di Cresci-
da cominciarono a cantare. E già 1* ora venuta
del dovcre a concistoro tornare, fatti .tutti dalla Rei-
na chiamare (come usati cranoj) d’ intorno alia fon-
Giornata
GIORNATA SESTA.
Ndla qrnle sotto il rcggimento <£ Elijsa Jì ragio-
na di chi con alcuno leggiadro motto tentato
si riscotejse, o, con pronta rupofla, o, ayve-
dimento suggi perdita, o percioio, o fcorno.
Avèa la ÌUna esìendo nel mezzo del Cielo perduts
j rsggi suoi , e già per la nuova ìuce vegnente ogni
parte del noslro mondo era chiara, quancìò la Rei-
na levatan, fatta la sua compagnia chiamàre, al-
quanto con iento passo dal bei poggio su per la ru-
giada spaziandosi s’ allontanarono, d' una e d’ altra
cosa varj ragionamenti tenendo, e della più bellez-
za e deila meno delle racconrate novelle disputando,
e ancora de’ varj cah recitati in quelle, rinovando le
risa infino a tanto che, già più alzandolì il Soie, c
cominciandosi a riscaldare, a'tutti pnrve ai dover
verso casa tornàre, perchè voltati i passi là se ne ven-
nero* E quivi, esscndo già le tavolc messc, e'Qojii
cosa d’ erbuccìe odorose, e di bes fiori seminata,
avanti che ii caldo surgesse più, per comandamento
della Reina si misero a mangiare. E quesso con fe-
ssa fornito, avanti che altro faccssero, alquante can-
zonctte belle e leggiadre cantate, chi andò a dor-
mire, e chi a giocare a scacchi, e chi a tavole. E
Dionco insieme con Làuretta di Troilo e di Cresci-
da cominciarono a cantare. E già 1* ora venuta
del dovcre a concistoro tornare, fatti .tutti dalla Rei-
na chiamare (come usati cranoj) d’ intorno alia fon-