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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0039
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DELLE V I T E.
intere le leggiadrisiime yiuacita, che fecenelle operesiùe Antonio da Correggio
ssilando i su oi capelli con yn modo, non di quella maniera sine, chesaceuanogh in-
nanzi a lui, eh'era dissicile, taglientefeccatma d’yna piumosità morbidi,
chef fcorgeuano le sila nella facilità del sarli, che p arcuano d’oro,&piu belli, chei
yiuij i qualurefìano yinti da i sitoi coloriti. il Cimile fece Francesilo Mazzola Par-
migiano ; il quale in molteparti, di grasfia,&di ornamenti, <& di bella manieralo
aitanti) : come si yede in molte pitture sile le quali ridano nelyfo ,& si come gli
occhiyeggono yiuacisiimamente, co si si (corge il batter depolsi, come piu piacque
alsio pennello. Ma chi considererà l’opere delle sacciateli Polidoro,&di Maturi-
no, yedrà le,sigure sar que’ gesti ; che l’imponibile non può sare i&Jlupirà come e’
si posa,non ragionare con la lingua eh’èsacile, ma esisrimere col pennello le terribi-
li sinte intensioni, xnefe dalorom operacon tanta pratica & dessre^a ; rappre-
stando t satti de‘ Romani,come e surono propriamente. & quanti ce nesonofla-
ti,che hanno dato yita alle loro sigure co i colori ne morti t Come il Rosso, Fra Sebd-
sliano, Giulio Romano, Perin del V apd. Perche de’ y mi,che per fe mede simi son no
tisimi,non accade qui ragionare. Ma quello, che importa il tutto di quefla .Arte è,
-che l’hano ridotta hoggi t dimete persetta-,^ facile per chiposiiede il di fógno,fanne»
^one,et il colorito,che doueprima da que' nofilri Mdeflrisifdceua yna tauola in sei
nani,hoggi inyn’anno qfli Mae sin ne sanno fèi:& io ne/o indubitatametesedeì&‘
diyiflaì&* d’opa:& molto piu si yeggono sinite,& pjette, che nosaceuanoprima
gli altri Maeflri di coto.Màqlla,che~jra i morti,&y.uti porta lapalma^et trafeede,
&ricuopretutticil Diurno Michel'lAgmBuon. ilqualnosòlo tien ilprincipato di
yna di aste arti,ma di tutte tre insieme.Cofìua fupera^&yince nò soìamète tutti co
fioro,c'hanoquasi cheyintogia la natura,ma quelli stessisamossi. antichi,chesilo
datamele fuor d’ogni dubbio la superarono:& unico si trio'sa di qgli,di qfli, et di lei:
No imaginadoji appena qlla^cosa alcuna si frana ,et tato dissicilejch’egh cola yir-
■tu del dilani si .ingegno (ùo;mediàte fanduflria,tl difegno, l’arte, il giudizio, et la gra-
spdsstgràlugd no la trapasii.Etnòsiolo .nella Pittura,&ne’ colori, (òtto ilqual gene
re si copredono tutte le sorme,& tutti i corpi retti,& non retti-palpabili, & impal-
pabili,yisibih,& no yisibtlnma nellefilrema rotodttà ancora de’ corpi: & co lapu
ta delsino Jcarpelloì&* delle fatiche di cesi bella-,& fruttisera piata, son diflesi già ta
ti rami,& si honoratische oltre shauer pieno dm&do in si disùfata soggia de'piu sd-
pontisrutti,che frano; hano ancora dato l’yh imo termine a quelle tre nobili si. arti
co tata,&si marauiofiofa perse^ione:che ben si può dire,& freurametessesue Ha <
tue in qualsi y agita parte di quelle, esierpiu belle a sai,che l’antiche.Conoscedosi nel
mettere a paragone,tesle, mani, braccia,&piedi sormati daiiyno^ dall altro jri
manere in qlle di cossuiyn certo sondamelo piu (aldo,yn agrari a piu iteramele gra
^osa,etyna molto piu a solata psettione^codotta cdyna certa dissicultafri sacile nel
Idfua manteraiche egli è iposiibile mai yed er meglio Alche medefrmamete si può ere
dere dellesiuepitture.Lequahse p auuétura cisusiero di qllefamosissì.Greche^oRoma
neda poterle a frate a frate paragonaretT,itto resierebbono 1 maggior pregio, & piu
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