28 T E R Z ’A P ART E
Giulio i i.Pont animoso,§c di salciar memorie desiderosissimo . Et fu ven-
tura nostra, & tua il trottare un tal Principe ; il che a gli ingegni gradi auuie
ne rare uolte.a lespeSedelquale, e’potette mostrare il valore dello ingegno
sùo ; & quelle arteficiosedifficultà,chenella architettura mosttò Bramante.
La uirtù del quale si ertele tanto ne’gh edifici daini lubricati,che le tnodana
ture delie cornici,! fusi delle colonnetta grazia de’ capitegli,le baie, lemenso
le, & scantoni,de volte, le sicaie,i risalli ; &ogni ordine d’architettura tirato
per consiglio o modello di quello artefice;riuscìsempremarauigliosoachi
unquelo vide. La onde quello obligoeterno,che hanno gli ingegni,che stu
diano (opra i Sudori antichi,mi pare, che ancora Io debbano hauere alle fati»
che di Bramante. Perche (e Pure t Greci furono inuentori -, della architettura
ei Romani imitatori,Braman te non Solo imitandogli con inuenzion nuoua
ci insegnò,ma ancora bellezza, & difficultà accrebbe grandissima all’arte, la
quale per lui imbellita hoggi veggiamo. Cortili nacque in cartello Durante
nello flato di Vrbino,d’una pouerapersona,madi buone qualità. Et nella
Sua fanciullezza oltra il leggere, & lo seri nere, si esercitò grandemente nello
abbaco. Ma il padre che haueuabilogno che e’guadagnali, vedendo che
egli sidilettaua molto de’ldisegnoj lo indirizzò ancora fanciulletto a l’arte
della pittura : nellaquale Studiò egli molto le cose di fra Bartolomeo,altrimé
ti fra Cannonale da Vrbino -, che fece la tauola di s.Maria della Bella in Vrbi
no. Ma perche egli Sempre si dilettò de l’architettura,& de la prospettiua,si
parti da Cartel Durante ; & condottoli in Lombardia, andaua hora in que-
fla,hora in quella città,lauorando il meglio chee’poteua. Non però cosedi
grande spesa.o di molto honore, non hauendo ancora ne nome, nè credito.
Petulche deliberatoli di vedere almeno qualcoSa notabile, si trasferì a Mila-
no per vedere il Duomotdoueall’horasi trouauavnCesareCesariano, repti
tato buono Geometra,& buono Architettore -, ilqnalecementò vitruuio;e
diSperato di non hauerne hauuto quella remunerazione che egli si haueua
promessa,diuentò si Arano,che non volle piu operare, & diuenuto laluatico
morì piudabestia.chedapersona. Eraui ancoravo Bernardino da Treuio
Milanese ingegmere,& architettore del duomo, & disegnatore grandissimo
slqualeda Lionardo da Vinci fu tenuto maestro raro -, ancora che lasua ma-
niera fusse crudeltà,& alquanto Secca nelle pitture. Vedesi di costuiin tetta
del chioflro delle grazie vna reSurressionedi Christo,con alcuni Scorti bellis
simi .Et in s.Francesco vna cappella a freseo, dentroui la morte dis.Piero,
S>C di s.Paulo . Costui dipinSein Milano molte altre opere, & per il contado
ne fece anche buon numero tenute in pregio, e nel noftro libro è una tetta
di carbone,& biacca d’unafemina aliai bella che ancor fa fede de la maniera
eh’ e tenne. Ma per tornare a Bramante, con siderata che egli hebbe quella
fàbbrica, & conosciuti quelli ingegnieri ; si inanimi di sorte : che egli si ri»
soluèdel tutto,darli a l’architettura. La onde partitosi da Milano, Se ne ven»
ne a Roma innanzi lo anno Santo del md. doueconosciutodaalcuni suoia-
mici,& del paeSe,& Lombardi, gli su dato da dipignere a s.Giouanni Late-
lano Sopra la porta Santa; che s’apre per ilGiubbileo,vnaarmedi Papa Ales
Sandro vi. lauoratainfreseo,con Angeli,&figure,chela sostengono . Ha-
ueua Bramanterecato di Lombardia, & guadagnati in Roma a fare alcune
cose
Giulio i i.Pont animoso,§c di salciar memorie desiderosissimo . Et fu ven-
tura nostra, & tua il trottare un tal Principe ; il che a gli ingegni gradi auuie
ne rare uolte.a lespeSedelquale, e’potette mostrare il valore dello ingegno
sùo ; & quelle arteficiosedifficultà,chenella architettura mosttò Bramante.
La uirtù del quale si ertele tanto ne’gh edifici daini lubricati,che le tnodana
ture delie cornici,! fusi delle colonnetta grazia de’ capitegli,le baie, lemenso
le, & scantoni,de volte, le sicaie,i risalli ; &ogni ordine d’architettura tirato
per consiglio o modello di quello artefice;riuscìsempremarauigliosoachi
unquelo vide. La onde quello obligoeterno,che hanno gli ingegni,che stu
diano (opra i Sudori antichi,mi pare, che ancora Io debbano hauere alle fati»
che di Bramante. Perche (e Pure t Greci furono inuentori -, della architettura
ei Romani imitatori,Braman te non Solo imitandogli con inuenzion nuoua
ci insegnò,ma ancora bellezza, & difficultà accrebbe grandissima all’arte, la
quale per lui imbellita hoggi veggiamo. Cortili nacque in cartello Durante
nello flato di Vrbino,d’una pouerapersona,madi buone qualità. Et nella
Sua fanciullezza oltra il leggere, & lo seri nere, si esercitò grandemente nello
abbaco. Ma il padre che haueuabilogno che e’guadagnali, vedendo che
egli sidilettaua molto de’ldisegnoj lo indirizzò ancora fanciulletto a l’arte
della pittura : nellaquale Studiò egli molto le cose di fra Bartolomeo,altrimé
ti fra Cannonale da Vrbino -, che fece la tauola di s.Maria della Bella in Vrbi
no. Ma perche egli Sempre si dilettò de l’architettura,& de la prospettiua,si
parti da Cartel Durante ; & condottoli in Lombardia, andaua hora in que-
fla,hora in quella città,lauorando il meglio chee’poteua. Non però cosedi
grande spesa.o di molto honore, non hauendo ancora ne nome, nè credito.
Petulche deliberatoli di vedere almeno qualcoSa notabile, si trasferì a Mila-
no per vedere il Duomotdoueall’horasi trouauavnCesareCesariano, repti
tato buono Geometra,& buono Architettore -, ilqnalecementò vitruuio;e
diSperato di non hauerne hauuto quella remunerazione che egli si haueua
promessa,diuentò si Arano,che non volle piu operare, & diuenuto laluatico
morì piudabestia.chedapersona. Eraui ancoravo Bernardino da Treuio
Milanese ingegmere,& architettore del duomo, & disegnatore grandissimo
slqualeda Lionardo da Vinci fu tenuto maestro raro -, ancora che lasua ma-
niera fusse crudeltà,& alquanto Secca nelle pitture. Vedesi di costuiin tetta
del chioflro delle grazie vna reSurressionedi Christo,con alcuni Scorti bellis
simi .Et in s.Francesco vna cappella a freseo, dentroui la morte dis.Piero,
S>C di s.Paulo . Costui dipinSein Milano molte altre opere, & per il contado
ne fece anche buon numero tenute in pregio, e nel noftro libro è una tetta
di carbone,& biacca d’unafemina aliai bella che ancor fa fede de la maniera
eh’ e tenne. Ma per tornare a Bramante, con siderata che egli hebbe quella
fàbbrica, & conosciuti quelli ingegnieri ; si inanimi di sorte : che egli si ri»
soluèdel tutto,darli a l’architettura. La onde partitosi da Milano, Se ne ven»
ne a Roma innanzi lo anno Santo del md. doueconosciutodaalcuni suoia-
mici,& del paeSe,& Lombardi, gli su dato da dipignere a s.Giouanni Late-
lano Sopra la porta Santa; che s’apre per ilGiubbileo,vnaarmedi Papa Ales
Sandro vi. lauoratainfreseo,con Angeli,&figure,chela sostengono . Ha-
ueua Bramanterecato di Lombardia, & guadagnati in Roma a fare alcune
cose