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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0153
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VITA DI VINCENT. DA S. GIMIG. nj
del mondo quando fiocina il diuino Raffaello Sanzio, & attendendo nella
sila prima età all’orefice, fu chiamato damesser Pierantoniosuo maggiore
fratello,chealìhora (Indiana in Bologna, in quella nobthssima patria, accia
siotto la disciplina di qualche buon maestro seguitassequell’arte,àchepa-
reua fusse inclinato da natura. Habitando dunque in Bologna, nella quale
cittaditnorò aliai tempo, e fu molto honorato, e tratenuto in casia con ogni
sorte di cortesia,dal Magnifico, e nobile Messer Francete© Gombruti; prati-
cai continuamente Timoteo con huomini virtuosi, e di bello ingegno t
perche essendo in pochi meli, per gioitane giudiziolo conosciuto, & inchi»
nato moltopiu alle cosedi pittura, che all’orefice, per hauerne dato saggio,
in alcuni molto ben códotti ritratti d’amici suoi, e d’altri; parue al detto suo
fratello,per (eguitareil genio del giouane, essendo anco à ciò persuasò dagl’
amici,leuarlo dalle hme,& da gli (carpelli,e che si desse tutto allo studio del
disegnare.Diche essendo égli contentissimo, sidiedesubitoaldisegno,&.
alle fatiche dell’arte,ritrahendo,e disegnado tutte le migliori opere di quel*
la città ; e tenendo Gretta dimestichezza con pittori, si incarnino di manie-
ra nella nuoua strada,che era vna marauiglia il profitto, che faceua di gior»
no in giorno : e tanto piu, quanto senza alcuna particolare disciplina di ap»
panato maestro,apprendeuasacilmenteogni difficilecosa. laonde inni*
morato del suo elercizio, & apparatimolti segred della pittura, vedendo sèl-
lamente alcuna fiata à cotali pittori idioti fare le mestiche, e adoperare i pen
nellijdase stesso guidato,e dalla mano della natura, si potè arditamente à co*
lorire: pigliandovi assai vaga maniera, e molto limile à quella del nuouo
.Apelle suo compatriota,anchor che dimano di lui nonhauesse veduto (e nó
alcune poche cosse in Bologna. E cosi hauendo aliai felicemente, secódocha
ilsuo buonoingegno.egiudizio lo guidaua, Jauorato alcunecose in tauole,
& immuro : e parendogli,che tutto à comparazione de gl’altri pittori gli fos-
semoltobene riuseito, seguitòanimosamente gli studi della pittura perii
fatto modo,che in procedo di tempo si troub hauer fermato il piede nell’ar-
te,con buona opemone dell’vniuersalein grandissima aspettazione. Tor-
nato dunque alla patria; già huomo di ven tisei anni, vi si fermò per alquanti
mesi dando bonissimo saggio del saper suo ; percioche fece la prima tauola
della Madonna nel Duomo, dentroui, oltre la Vergine, San Crescenzio, c
San Vitale, all’altare di san ta Croce, doue è vn’A ngeletto sedente i n terra,
che suona la viola con grazia veramente angelica, & con (empiici tafànciul»
lesca,condotta con arte,& giudizio. Appresso dipinse yn’altra tauola, per 1’
altare maggiore della ditela della Trinità, con vna Santa Apollonia à man
sini stra del detto altare.Per quelle opere,& alcune al tre,dellequali non acca
de sar menzione, (pargendosi la fama,& il nome di Timoteo,egli fu da Raf«
saellocon moltainstanzachiamatoàRoma;doueandato dibonissima vo*
gha,furiceuuto con quella amoreuolezza, & humanità, chefu non meno
propria di Raffaello, che si fussel’eccellenza dell’arte. Lauorando dunque
con Raffaello in poco piu d’vn’anno, fece grande acqursto, non (blamente
nell’arte,ma ancora nella robbajpercioche in detto tempo rimile à casa buo<
ne sonarne di danari . Lauorò col maestro nella chiesa della pacelesibille di
sua mano,& inuenzione,che sono nelle lunette à man delira » tanto (limate
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