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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0021
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to in Giuda, senza che ogni minima patte dell* opera mostra vna incredibile dili-
genza . Auuenga, che inìino nella tenaglia è contrasatto l'opera del tessuto d'vna
maniera, che la rensa stessa non mostra il vero meglio.
Dicesi, che il Priore di quel luogo sollecitaua molto importunamente Leonar-
do, che finisse l'opera , parendogli surano voler tal' bora Lionardo starsi vn mezo
Antìrn W- giorno per volta attratto in consideratione, & harebbe voluto , come faceua_»
/# sicchine dell' opere, che zappauano nell' orto , ch' egli non hauesse mai fermo il pen-
ato/ Twe lo nello. E non gli badando quello, se ne dolse col Duca , e tanto lo pregò, che sa
^, colle coftetto a mandar per Leonardo, e deliramente sollecitargli l'opera, mostran-
" ri!: do con buon modo, che tutto faceua per 1' importunità del Priore , Lionardo co-
1% // ' nofcendo l'ingegno dì quel Principe esset' acuto , e decreto , volse ( quel che non
hauea mai fatto con quel Priore ) discorrere col Duca, largamente sopra di que^
sto gli ragionò assai dell' arte ,elo fece capace , che gl' ingegni elettati, tal' hot ,
che manco lauorano, più operano, cercando con la mente l'inuentioni, e forman-
doli quelle perfette idee, che poi esprimono, e ritraggono le mani da quelle già
concepute nell' intelletto • E gli soggiunse , che ancor gli mancaua due tede da
fare, quella di Christo della quale non volerla cercare in terra, e non poteua tan-
to pensare , che nella imaginatione gli patelle poter concepire quelli bellezza ,
e celeste gratia , che douette ellere quella diuinità.incarnata. Gli mancaua poi
quella di Giuda, che ancor gli metterla pensiero , non credendo poterti imagma-
re vna forma da esprimere il volto di colui , che dopo tanti benesici ricevuti >
hauesse hauuto l'animo sì fiero , che si folle risoluto di tradir il suo Signore > e
Creator del Mondo ; pur che di quella seconda ne cercherebbe , ma che alla fine
non trouindo meglio, non gli mancherebbe quella di quel Priore tanto impor-
tuno, & indisereto. La qual cosa mosse il Duca marauigliosàmente a tiso, e dis-
se , ch' egli hauea mille ragioni. E così il pouero Priore confuso , attese a solle-,
citar l'opera dell' orto, e lasciò slar Lionardo , il quale finì, che la teda di Giuda ,
che pare il vero ritratto del tradimento, & inhumanità ; quella di Christo rimale,
come siè detto imperfetta. La nobiltà di quella Pitturasi per il componimento
sì per erfere finita con vna incomparabile diligenza, fece venir voglia al Rè di
Francia di códurla nel Regno, onde tentò per ogni via se ci fosse slato Architetti,
che con trauate di legnami, e di ferri 1' hauessìno potuta armar di maniera, ch'el-
la si folle condotta salca , senza considerare a spesa , che vi si fosse potuta fare >
tanto la desideraua. Mal' esfer fatta nel muro sece, che Sua,Maestà se ne portò
la voglia, & ella si rimale a' Milanetì. Nel medesimo Refettorio, mentre che la-
uoraua il Cenacolo, nella retta doue è vna passione di maniera vecchia , ritratte
Wssist^ ùui- il detto Lodouico, con Massimiliano suo primogenito, e dall'altra parte la Da-
siè chessa Beatrice , con Francesco ah ro suo sigliuolo , che poi furono amenduc _>
Duchi di Milano, che sono ritratti diuinamente. Mentre ch' egli attendeua a
3;uest' opera , propose al Duca fare vn Cauallo di bronzo di maràuigliosa gran-
.ezza,per metterai in memoria 1'imagine del Duca. E tanto grande lo comin-
Quatto sml- ciò, e nufci, che condur non si potè mai. Ecci chi hà hauuto opinione (come son
va") ,e molte volte per innidia maligni,i giudieijhumani) che Lionardo (come
- dell' altre suecose) lo cominciale, perche non tèfinisse; perche essendoditan,
ta grandezza , in volerlo gettar d'vn pezzo vi si vedeua difficoltà incredibile, e si
potrebbeaoco credere , che dall' essetto molti habbino fatto quello giudicio,
poiché delle cofe sue ne sono molte rimale imperfette ^ Ma per il vero si può
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