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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0047

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,$ TERZAPARTE
Nata modo Egli trouò in tal lauoro il modo del buttar le volte con le calfe di legno , che
dmgetw vol. intagliate, vengono co'suoi fregi , e fogliami di mistura di calce : E mostrò ne gli
tetagliata archi, che sono in tale edificio, il modo del voltargli con i ponti impiccati, come
habbiamo veduto seguitare poi con la medesima inuentione da Antonio da San
Gallo. Vedesi in quella parte, ch'è finita di suo, la cornice , che rigira attorno di
dentro,correre in modo,e con gratia, che il disegno di quella non può nessunm
mano meglio in ella legare, e sminuire. Si vede ne'suoi capitelli , che sono a fo-
glie d'vliuo di dentro , & in tutta l'opera Dorica, di fuori slranamente bellissima,
di quanta terribilità fossè l'animo di Bramante, che in vero s'egli hauesse hauu-
co le forze eguali all' ingegno ,di che haueua addorno lo spirito, certissimamen-
te haurebbe fitto cose inaudite più, che non fece, perche hoggi quell'opera , co-
me si dirà a suoi luoghi, è siata dopo la morte sua molto trauagliata da gli Archi*
Fabso]di S. rettori , e talmente ,che si può dire , che da quattro archi in fuori, che reggono
Ptetro altere la tribuna , non vi sia rimalo altro di suo, perche Rafaello da Vrbino, e Giulia-
« da pfcri. no da San Gallo esecutori, dopo la morte di Giulio II. di quell' opera , insiemcA
con Fra Giocondo Veronese, vollero cominciare ad alterarla, e dopo la morte
di quelli , Baldassare Peruzzi, facendo nella crociera verso camposanto, la Ca-
pella del Rè di Francia , alterò quell'ordine , e sotto Paolo III. Antonio da Salir
Gallo lo mutò tutto , e poi Michelagno o Buonaruoti hà tolto via le tante opi-
nioni, e spese superssue, riducendolo a quella bellezza, e perfettione ,che netti-
no di quelli ci pensò mai, venendo tutto dal disegno, e giudicio suo , ancorché
egli dicesse a me parecchie volte , ch'era esecutore del d.segno, & ordine di Bra-
mante, attesoche coloro , che piantano la prima volta vn'edificio grande , sonr
quelli gli Autori. Apparue smisurato il concetto di Bramante in quella opera , e
gli diede vn principio grandissimo , il quale se nella grandezza di sì stupendo,e
magnifico edificio baitele cominciato minore , non valeua ne al San Gallo , ne a
gli altri , ne anche al Buonaruoti il disegno per accrescerlo , co me e' valse per di-
minuirlo , perche Bramante haueua concetto di fare maggior cosa. Dicesi , che
egli haueua tutta la voglia di vedere quella fabbrica andare inanzi, che rouinò
in San Pi&ro molte cose belle, di sepolture di Papi, di Pitture, e di musaici,e che
Dirocco ami. perciò haueano smarrito la memoria di molti ritratti di persone grandi, ch'erano
obiti bellifr sparse per quella Chiesa, come principale di tutti i Christiani ,saluò solo l'Altare
me per tirare di San Pietro, e la tribuna vecchia , & attorno vi fece vn'ornamento di ordine.
Dorico bellissimo, tutto di pietra di perperigno, accioche quando il Papa viene
wafabrm ^ ^ pietroadir la Meda , vi polla (lare con tutta la Corte, e gli Ambasciatori
de' Principi Christiani , la quale non finì a fatto per la morte : E Baldassare Sane,
se gli dette poi la persettione. Fu Bramante per sona molto allegra, e piaceuo-
le , esi dilettò sempre di giouare à prossimi suoi. Fù amicissimo delle persone
ingegnose , e fauoreuole a quelle in ciò ,ch'ei poteua , come si vede, ch'egli fe-
Manioro gon- ce al grazioso Rafaello Santio da Vrbino, Pittore celebratissìmo, che da lui fù
tili,e civili di condotto a Roma. Sempre splendidissìmamente li honorò, e vide, & al gra-
Bramanm do, doueimeriti della sua vita 1'haueuano pollo, era niente quel , che haueua
a petto a quello , ch'egli haurebbe speso. Dilettauasi della Poesia , e volentieri
vdiua , e diceua in prouiso in sù la lira , e componeua qualche Sonetto , se non
VirtHofo,e così delicato , come si vsa bora , grane almeno , e senza difetti . Fù grandemen-
™,; """ te (limato da i Prelati , e presentato da infiniti Signori , che lo conobbero ; heb-
solla sora. be jn vjta grido grandissimo, e maggiore ancora dopo morte , perche la fabbrica
di
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