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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0069

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Co TERZAPARTE

ssato già discepolo di Donato, onde insegnaua loro,e parimente haueua cura al-
le cote del giardino , & a molti disegni , cartoni , e modelli di maro di Donato ,
Arte, eh Pippo, Malaccio , Paolo , Vccello, Fra Giovanni , Fra Filippo , e d' altri maestri
imparare se non con

vuole socitio paesani, e forestieri. E nel vero quelle arti non si possono
ueTimitare il lunp, Audio fatto, in ritrarre, e sforzarli d' imitare le cole I:

cole buone. E chi non hi
tono, di si fatte commodità, se bene è dalla natura aiutato, non si può condurre, se
non tardi , a perfettione. Ma tornando all'anticaglie del detto g ardine, elle
andarono la maggior parte a male l'anno 1494. quando Pietro figliuolo del
detto Lorenzo fù bandito di Firenze, percioche tutte furono vendute all'incan-

TOTÌjmtel
lente , & ife
^attente nel
sopertare gli
auanUmenti
altrui.

to . Ma nondimeno la maggior parte furono 1' anno 1512. rendute al Magnifi-
co Giuliano, allhora, ch' egli, e gli altri di casa Medici ritornarono alla patria,&
hoggi p^r la maggior parte si conseruano nella Guardarobba del Duca Cofano.
Commuti II quale esempio veramente magnifico di Lorenzo , sempre che sarà imitato da
data abell'm Principi, e da altre persone honorate, recherà loro honore , e lode perpetuar ,
gegno partorì- perche chi aiuta , e fauorisce nell' alte imprese i belli, e pellegrini ingegni,dai
fa gran srat- quali riceue il Mondo tanta bellezza, honore , comodo, & vtile , merita di vi-
tì,tometao. uere eternamente per fama ne gl' intelletti de gli huomini. Frà gli altri , che
de datantifa studiarono l'arti del disegno in quello giardino, riuseirono tutti quelli eccellen-
tissimi , Miehelagnolo di Lodouico Buonaroti , Gio. Francesco Rullici , Torri-
grano Torrigiani , Francefco Granacci, Nicolò di Domenico Soggi , Lorenzo di
Credi,e Giuliano Bugiardini. E de' forestieri Baccio da monte Lupo, Andreo
, Contucci dal monte san Souino,& altri, de' quali si farà memoria al luogo loro.
Jl Torrigiano adunque , del quale al preserite scriuiamo la vita , praticando
nel detto giardino con i sopradetti, era di natura tanto superbo,e colloroso, ol-
tre all' essere di persona robusta, d' animo fiero , e coraggioso , che ruttigli altri
bene spesso soperchiaua di fatti, e di parole , era la sua principale proferirne la
Scoltura, ma nondimeno lauoraua di terra molto pulitaméte,e con assai beliate
buona maniera, ma non potendo egli sopportare,che ninno con l'opere gli pafr
salbe innanzi, si metterla a guadar con le mani quell' opere di mano d' altri , alla
bontà delle quali non poteua con 1' ingegno arriuare ; E se altri di ciò si risenti-
ua,egli spesso veniua ad altro, che a parole . Haueua costui particolar'odio con
Michelagno'c, non per altro, se non perche lo vedetta studiosamente attendere
all'arte, e sapeua , che naseosàmente la notte , & il giorno delle fede disegnaua
in casa, onde poi nel giardino riuseiua meglio, che tutti gli altri, & era perciò
molto carezzato dal Magnifico Lorenzo, perche mosso da crudele inuidia, cer-
caria sempre d'offenderlo di farti , ò di parole, onde venuti vn giorno alle mani,
diede il Torrigiano a Michelagnolo si fattamente vn pugno su! naso,che glie lo
infranse di maniera, che lo portò poi sempre così schiacciato, mentre che ville.
La qual cosa battendo intesa il Magnifico, n'hebbe tanto sdegno, che se il Tor-
rigiano non si fuggiua di Firenze, n'harebbe ricevuto qualche grane castigo.
Andatocene dunque a Roma, dotte allhora facrua lauorare Alessàdro VI. torre
borghi, v fece il Torrigiano , in compagnia d'altri maestri , molti lauori di stuc-
chi,po dandoli danari per lo Duca Valerino^he faceua guerra a i Romagnuo-
Ssàsolùto li , il Torneano fù suiato da alcuni giouani Fiorentini , e così fattoi in vn trat-
swe il Valfy to di Scultore foldato,si portò in quelle guerre di Romagna valorosamente. Il
tinti medesimo fece con Paolo Vitelli nella guerra di Pila. Écon Pietro de' Medi-
ci si cremò nel fatto d'arme del Garigliano, doue si acquistò vn'insegna, e nome
di

Odio partici
lare contro al
Buonaroti.

Torrigiano col
,fce nel nafo
Mickelagno.
lo, e lo Ideiate
eia, con perpt
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