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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0072

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VITA DI GIVLIANO, ET ANTONIO, fa
che gl' intagli , e le bellissime prospettiue , che poi da se lavorò nel choro del -
Duomo di Pisa, sono ancor' hoggi frà molte prospettiue nuove, non senza ma- '!0 „//#
rauiglia guardate . Mentre che Giuliano attendeva al disegno,& ilsangue del- Q%hUi™h
la giovanezza gli bolliva, 1' esercito del Duca di Calabria , per l'odio , che quel
Signore portava a Lorenzo de' Medici , s'accampò alla Camellina, per occupa-
re il dominio alla Signoria di Firenze , e per venire , se gli folle riuscito , a fine
di qualche suo disegno maggiore ; perche essendo forzato il Magnifico Loren-
zo a mandare vn' Ingegniero alla Castellina ,che facesse niolipa, e bastie , e che
hauesse cura , e maneggiale l'Artiglieria , il che pochi in quel tempo sapeuano
fare ,vi mandò Giuliano , come d'ingegno più atto , e più defilo , e spedito , e
da lui conosciuto , come sigliuolo di Francesco , flato amorevole seruirore di
Gasa Medici. Arrivato Giuliano alla Castellina, fortificò quel luogo dentro, e
suori di buone mura, e di mulina , e d' altre cose necessarie alla difesa di quel-
la prouide. Dopo veggendo gli huomini star lontani all'Artiglieria , e maneg-
giarla , e caricarla , e tirarla timidamente , si gettò a quella , e l'acconciò di ma-
niera , che da indi in poi a nessuno fece male, hauendo ella prima vcciso moi-
ré persone ,le quali nel tirarle , per poco giudico loro $ non haueuano saputo i)e„tà.
far sì , chenel tornare a dietro non offèndere , Presa dunque Giuliano la cura fa Q% e
della detta Artiglieria v sri tanta nel tirarla , e seruirsene la sua prudenza , che il m^negguL
campo del Duca impauri di sorte , che per quello, & altri impedimenti hebbe , ssrttglitfte.
caro d'accordarli , e di là partirli . Di che conseguì Giuliano non picciola lode
in Firenze appreso Lorenzo, onde fu poi di continuo ben veduto , e carezza-
to. Intanto eilendosi daroalle cose d'Architettura, cominciò il primo chio-
stro di Cestello, enefece-quella parte , che si vede di componimento Ionico, ,„,;„ ;„e.
ponen lo i capitelli sopra le colonne con la voluta , che girando cascaua sino al pomato te
collarino, doue finisee là colonna > hauendo lòtto l'vuolo , e fusarola fatto vn^ fo loùn,
fregio alto il terzo del diametrodi dettacolonna. Il quale capitello sù ritratto
da vno di marmo antichissim% stato trovato a Fiesole da Messer Lionardo Sal-
utari Vèscouo di quel luogo ,. che lo tenne con altre anticaglie vn tempo nella
via di san Gallo in vna casa, e giardinoydòue habitaua di rimpetto a S. Agata. Il
quale capitello è hoggi appreso Messer Gio. Battista da Ricasoli, Vescouo di
Pistoia, e tenuto in pregio perla bellezza,^ varietà sua, essendo ,che frà gli an-
tichi non fe n'è veduto vn'altrosimile. Ma questo chiostro rimale imperfetto,
per no potere fare allhora quei Mònaci tanta spesa.ln tanto venuto in maggior ,
considèratione Giuliano appresfo Lorenzo , il quale era inanimo di fabbricare .
al Poggio aCaiano, luogo frà Firenze , e Pistoia , e n?haueua farro fare pù mo- 'sotà),^a,
delli al Francione, & ad altri r elio Lorenzo fece fare di quello, che haueua in g„, GteUro
animo di fare, vn modello a Giuliano, il quale lo fece tanto diuerso,e vario dal-
là forma de gli altri, e tanto secondo il capriccio di Lorenzo , ch' egli cominciò
subitamente afarlo mettere in opera , come migliore di tutti, & accresciutogli
grado per quelle, gli dette poi sempre prouisione. Volendo poi fare vna volta
alla salà grande di detto palazzo nel modo,che noi chiamiamo a botte, non cre-
deua Lorenzo, che per la distanza si potesse girare : Onde Giuliane,che fabbri-
cava in Firenze vna sua casa , voltò la salà sua a similitudine di quella, per far G;„Q,„
capacela volontà del magnifico Lorenzo , perche egli quella del Poggio felice- }„„, <,/,„#
mente fece condurre . Ónde la fama sua talmente era cresciuta , chea pregio fy&io cere
del Ducadi Calabria fece il modello d'vn palazzo, per commissione del magni- owm
ficco
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