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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0157

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Fuggì 4 sie-
% oue giunto
nudo sù soc-
corsoda gliu-
mici.
In riguardo
della Patria
non vuol ser.

148
e riuestito da gli amici , gli fù poco appresso ordinato prouisione, e salario dal
publico,accioche attendere alla fortificatone di quella Città, nella quale diroo
rando hebbe, due figliuoli, & oltre quello, che fece per il publico, fece molti di-
segni di case a i suoi Cittadini ; e nella Chiesa del Carmine il disegno dell'orna-
mento dell'Organo, che è molto bello. In tanto venuto 1'esercito Imperiale, e
del Papa all' assedio di Firenze , Sua Santità mandò Baldassarre in campo a Bac-
cio Valori Comminano, accioche si semisse dell'ingegno di lui ne'bisogni del
uirenell'emù- campo , e nell' espugnatione della Città. Ma Baldassarre amando più la libertà
gnomone di dell'antica patria , che la gratia del Papa , senza temer punto l'indignatione di
Firenze. tanto Pontefice , non si volle mai adoperare in cosa alcuna di momento , di che
Torno in gra- accortoli il Papa , gl portò per vn pezzo non picciolo odio . W finita la guer-
'" di Papa ra, desi lerando Baldassarre di ritornare a Roma , 1 Cardinali Saluiati ,Triuulzi>

Clemente Set.
timo , esecein
Roma , e nel
ritorno fabri-
che siupende.
Casa de Maf
simi in sorma
•nule di bi%.
^,a , e foda
Architettura.
Le sue virtù
surono poco ri.
oonofeiute da
Grandi , forfè
,er la sua so^
Morchia mo-
destia.
Non è indifr
©reto chi sa
«buder la do
anta mercede
alle sue hono.
^ate fatiche.
Carico de sa-
migliane poue-
yo cadde in-
sermo , e sù
Joccor/o nell'
«sremo dal

e Cesarino, i quali tutti haueua in molte cose amoreuolmente serititi , lo ritor-
narono in gratia del Papa, e ne'primi maneggi,onde potè liberamente ritornar-
sene a Roma , doue dopo non molti giorni , fece per i Signori Orsini il disegno
di due bellissìmi Palazzi , che furono fabbricati in verso Viterbo, e d'alcuni al-
tri edificij per la Paglia. Ma non intermettendo in quello mentre gli studijd'A-
strolog a, ne quelli della Matematica, e gli altri,di che molto si dilettarla,comin-
ciò vn Libro dell'Antichità di Roma, & a commentare Vitruuio,facendo i dile-
gui di mano in mano delle figure, sopra gli serirti di quell'Autore , di che ancor'
h^ggi se ne vede vna parte appreso Francesco da Siena , che fù suo discepolo,
doue in alcune carte sono i dilegui dell' antichità , e del modo di sabbricare alla
moderna. Fece anco, dando in Roma, il disegno della casa de'Massimi , girato
in forma ouale, con bello, e nuouo modo di fabbrica, e nella facciata dinanzi fe-

ce vn vedibolo di colonne Doriche , molto artificioso, e proportionato , & vn
bello spartimento nel cortile , e nell' acconcio delle scale ; ma non potè vedere
finita quell'opera, sopragiunto dalla morte . Ma ancorché tante fussero le virtù,
e le fatiche di quello nobile Artefice, elle giouarono poco nondimeno a lui stes-
so, & assai ad altri, perche se bene fù adoperato da Papi, Cardinali , & altri per-
sonaggi grandi, e ricchissimi,non però alcuno d'essi gli fece mai rileuato bene-
fic o,e ciò potè ageuolmente auuenire,non tanto dalla poca liberalità de'Signo-
ri , che per lo più meno sono liberali , doue più douerebbono , quanto dalla ti-
midità , e troppa modestia , anzi per dir meglio in quello caso dapocaggine di
Baldassarre. È per dire il vero , quanto si deu'esser discreto con i Principi ma-
gnanimi, e liberali, tanto bisogna essere con gli auari , ingrati , ediscorteli im-
portuno sempre, e fastidioso; percioche , si come con i buoni l'importunità , &
il chieder sempre sarebbe vitio,così con gli auari ell'è virtù; e vitio sarebbe con i
Tm1>a , ma con s' “'" edere disereto . Si trouò dunque ne gli vltimi anni della vita sua Baldas-
stoco sollena. sarre vecchio , pouero,e carico di famiglia , e finalmente emendo viuuto sempre
mento. costumatissìmo, ammalato grauemente si mise in letto , il che intendendo Papa
Morì con so- Paolo Terzo , e tardi conoscendo il danno, che riceueua nella perdita di tanto
fretto di volo, huomo,gli mandò a donare per Giacomo Melighi , Computista di San Pietro,
^ cento seudi, & a fargli amoreuolissime offerte . Ma egli aggrauato nel male , ò
pur che così hauesse a essere,ò (come si crede)sollecitatagli la morte con veleno
da qualche suo emulo, che il suo luogo desideraua,del quale traeua seudi ajo.di
prouisione , il che fù tardi da i Medici conosciuto, si morì malissimo contento,
più per cagione della sua pouera famiglia , che di se medesimo , vedendo io
che
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