I56 TERZAPARTE
sue parti, l'harebbe fatto essere nella Pittura veramente datino ; percioche egli
Suesigure ben mancò per quella cagione di quegli ornamenti , grandezza , e copiosità di ma-
niere,chein mok'altri Pittori si sono vedute. Sono nondimeno le sue figure,
del e,chi. ' bene (empiici, e pure , ben'inrese,senza errori, & in tuttii conti di somma
tety. perfettione. L'arie delle tette, così di putti,come di femine,sono naturali , e
Andre* b& gratiose ; e quelle de'giouani, e de' vecchi con viuacità , e prontezza mirabile.
be per Padre I panni belli a marauiglia,e gl' ignudi molto bene inteli ; E se bene dileguò sem-
vn Sarto. plicemente , sono nondimeno i coloriti suni rari , e veramente diuini. Nacque
Dopo:premi Anirea l'anno 1478. in Firenze, di padre, che esercitò sempre l'arte del Sarto,
elementi di # onj, ^ fà sempre così chiamato da ogn'vno. E peruenuto all'età di sette an-
^e'^pl'ic'; nb leuaco dalla scuola di leggere, e scriuere, fù messo all'arte dell'Orefice, nella
10 all* orefice. quale molto più volentieri si esercitò sempre ( aciò spinto da naturale inclina-
Ma conoftiu. tione ) in disegnare, che in maneggiando ferri, per lauorare d'argento, ò d'oro,
toil de lai ge. onde auuenne, che Gian Barile Pittore Fiorentino, ma grosso, e plebeo, vedu-
nio nel dfegato to il buon modo di disegnare del fanciullo, se lo tirò appreso, e fattogli abban-
' tirato dal donare l'orefice , lo conduce all' arte della Pittura , nella quale cominciandoli a
all esercitare Andrea con suo molto piacere , conobbe , che la natura per quell'
° a 1 esercitio 1' haueua creato , onde cominciò in assai picciolo spatio di tempo a far
3r/%$"p%r4 cosecon ' colori ' che Gio. Barile , e gli altri Artefici della Città ne restauano
sù acconciato marauigliati. Ma hauendo dopo tre anni fatto buonissima pratica nel lauorare,
sella ssafy e studiando continuamente ,s'auuide Gio. Barile , che attendendo il fanciullo a
di Pier dico -quello studio , egli era-per fare vna straordinaria riuseita , perche parlatone con
fimo,dotte se Pietro di Cosimo, tenuto allhora de i migliori Pittori,che fassero in Firéze,accó-
ce miratilo ciò seco Andrea, il quale , come desideroso d'imparare , non restaua mai d' assa-
'"'"' a ' ticarsi, ne di studiare.E la Natura, che 1'haueua fatto naseere Pittore, operaua
affetto":: tant° 'n lui 'cbe nel maneggiare i colori , lo faceua con gratia , come se hauesse
Maessro che Ignorato cinquantanni,onde Pietro gli pofe grandissimo amore,e sentiuaincre-
vedeva in lai d bile piacere nell' vdire, che quando haueua punto di tempo, e massimamente
,anta applica, i giorni di fetta, gli spendeua tutto il dì insieme con altri giouani, difegnando ab
tione al dfc la sala del Papa , dou' era il cartone di Michelagnolo , e quello di Lionardo da
gno, nel quale Vinci , e che superaua, ancorché giouanetto, tutti gli altri disegnatori, che ter«
focena ogni razzani,e forestieri,quali senza fine vi concorreuano ; In frà i quali piacque più,
concorrente, che quella di tutti gli altri, ad Andrea, la natura, e conuersatione del Francie
^''st'Bigio Pittore, e parimente al Francia quella d'Andrea, onde, fatti amici, Andrea
so ^"Frància disse al Francia , che non poteua piùsopportare la straniezza di Pietro già ve?
Bigio , e foco cbio> e che voleua perciò torre vna staoza da se, la qual cosa vdendo il Francia,
aprì sianca, e eh' era forzato a fare il medesimo, perche Mariotto Albertinelli suo maestro
cominciarono haueua abbandonata l'arte della Pittura, dissealsuo compagno Andrea, che
„ oprare . anch'egli haueuabisogno di stanza , e che sarebbe con comodo dell'vno>e dell'
altro riaursi insieme. Hauendo essi adunque tolta vna stanza alla piazza del
grano, condussero molte opere di compagnia, vna delle quali furono le corone.
cbecuoprono l'Altar maggiore delle tauole de'Serui, le quali furono allogate
loro da vn Sagrestano, strettissimo parente del Francia , nelle quali tele dipin-
sero in quella , che è volta verso il Coro vna Nostra Donna Annuntiata ; e nell'
altra, che è dinanzi vn Christo deporto di Croce, limile a quello ,che è nella ta*
uola, che quiui era di mano di Filippo, e di Pietro Perugino. Soleuano ragu-
rarsi in Firenze in capo della via larga, sopra le case del Magnifico Otta,
ulano
sue parti, l'harebbe fatto essere nella Pittura veramente datino ; percioche egli
Suesigure ben mancò per quella cagione di quegli ornamenti , grandezza , e copiosità di ma-
niere,chein mok'altri Pittori si sono vedute. Sono nondimeno le sue figure,
del e,chi. ' bene (empiici, e pure , ben'inrese,senza errori, & in tuttii conti di somma
tety. perfettione. L'arie delle tette, così di putti,come di femine,sono naturali , e
Andre* b& gratiose ; e quelle de'giouani, e de' vecchi con viuacità , e prontezza mirabile.
be per Padre I panni belli a marauiglia,e gl' ignudi molto bene inteli ; E se bene dileguò sem-
vn Sarto. plicemente , sono nondimeno i coloriti suni rari , e veramente diuini. Nacque
Dopo:premi Anirea l'anno 1478. in Firenze, di padre, che esercitò sempre l'arte del Sarto,
elementi di # onj, ^ fà sempre così chiamato da ogn'vno. E peruenuto all'età di sette an-
^e'^pl'ic'; nb leuaco dalla scuola di leggere, e scriuere, fù messo all'arte dell'Orefice, nella
10 all* orefice. quale molto più volentieri si esercitò sempre ( aciò spinto da naturale inclina-
Ma conoftiu. tione ) in disegnare, che in maneggiando ferri, per lauorare d'argento, ò d'oro,
toil de lai ge. onde auuenne, che Gian Barile Pittore Fiorentino, ma grosso, e plebeo, vedu-
nio nel dfegato to il buon modo di disegnare del fanciullo, se lo tirò appreso, e fattogli abban-
' tirato dal donare l'orefice , lo conduce all' arte della Pittura , nella quale cominciandoli a
all esercitare Andrea con suo molto piacere , conobbe , che la natura per quell'
° a 1 esercitio 1' haueua creato , onde cominciò in assai picciolo spatio di tempo a far
3r/%$"p%r4 cosecon ' colori ' che Gio. Barile , e gli altri Artefici della Città ne restauano
sù acconciato marauigliati. Ma hauendo dopo tre anni fatto buonissima pratica nel lauorare,
sella ssafy e studiando continuamente ,s'auuide Gio. Barile , che attendendo il fanciullo a
di Pier dico -quello studio , egli era-per fare vna straordinaria riuseita , perche parlatone con
fimo,dotte se Pietro di Cosimo, tenuto allhora de i migliori Pittori,che fassero in Firéze,accó-
ce miratilo ciò seco Andrea, il quale , come desideroso d'imparare , non restaua mai d' assa-
'"'"' a ' ticarsi, ne di studiare.E la Natura, che 1'haueua fatto naseere Pittore, operaua
affetto":: tant° 'n lui 'cbe nel maneggiare i colori , lo faceua con gratia , come se hauesse
Maessro che Ignorato cinquantanni,onde Pietro gli pofe grandissimo amore,e sentiuaincre-
vedeva in lai d bile piacere nell' vdire, che quando haueua punto di tempo, e massimamente
,anta applica, i giorni di fetta, gli spendeua tutto il dì insieme con altri giouani, difegnando ab
tione al dfc la sala del Papa , dou' era il cartone di Michelagnolo , e quello di Lionardo da
gno, nel quale Vinci , e che superaua, ancorché giouanetto, tutti gli altri disegnatori, che ter«
focena ogni razzani,e forestieri,quali senza fine vi concorreuano ; In frà i quali piacque più,
concorrente, che quella di tutti gli altri, ad Andrea, la natura, e conuersatione del Francie
^''st'Bigio Pittore, e parimente al Francia quella d'Andrea, onde, fatti amici, Andrea
so ^"Frància disse al Francia , che non poteua piùsopportare la straniezza di Pietro già ve?
Bigio , e foco cbio> e che voleua perciò torre vna staoza da se, la qual cosa vdendo il Francia,
aprì sianca, e eh' era forzato a fare il medesimo, perche Mariotto Albertinelli suo maestro
cominciarono haueua abbandonata l'arte della Pittura, dissealsuo compagno Andrea, che
„ oprare . anch'egli haueuabisogno di stanza , e che sarebbe con comodo dell'vno>e dell'
altro riaursi insieme. Hauendo essi adunque tolta vna stanza alla piazza del
grano, condussero molte opere di compagnia, vna delle quali furono le corone.
cbecuoprono l'Altar maggiore delle tauole de'Serui, le quali furono allogate
loro da vn Sagrestano, strettissimo parente del Francia , nelle quali tele dipin-
sero in quella , che è volta verso il Coro vna Nostra Donna Annuntiata ; e nell'
altra, che è dinanzi vn Christo deporto di Croce, limile a quello ,che è nella ta*
uola, che quiui era di mano di Filippo, e di Pietro Perugino. Soleuano ragu-
rarsi in Firenze in capo della via larga, sopra le case del Magnifico Otta,
ulano