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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0173

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I64
Delle più beh somigliauano . L'altra delle quattro figure fu vn S.Baciano, il quale ,essendi
le tavole, che ignudo, mostra le schiene, che non dipinte , ma paiono a chiunque le mira vi-
ci sacesse su uissime. E certamente quella ,frà tante opere a olio ,fù da gli Artefici tenuta

7/^4 satta à
Frati suor del
la porta a San
Gallo.
Piacendo al
Rè Francesco
sopra ogni al-
tro Pittore la
maniera del
Sarto l'imita
in Francia
Doue arriua+
to senùfubtto
la liberalità
del Re , eco?

uissime. E certamente quella ,frà tante opere a olio , fù da gli Artefici tenuta
la migliore , conciosiache in essa si vede molta osseruanza nella misura delle
figure,& vn modo molto ordinato; e la proprietà dell'aria ne'volti,perche han-
no le tede de'giouani dolcezza , crudezza quelle de'vecchi , & vn certo mesco-
lato, che tiene dell'vno, e dell'altre, quelle di meza età. In somma quella tavo-
la è in tutte le parti bellissima, e li troua hoggi in S.Giacomo trà'fossi al canto a
gli Alberti , inlieme con l'altre di mano del medesimo. Mentre , che Andrea si
andana trattenendo in Firenze dietro a quelle opere, assai poueramente , senza
punto solleuarli, erano slati considerati in Francia i due quadri, che vi haueua_j
mandati, dal Rè Francesco Primo, e frà molt'altri stati mandaci di Roma,di Ve-
neria, e di Lombardia , erano slati di gran lunga giudicati i migliori . Lodando-
gli dunque Straordinariamente quel Rè, gli fu detto , ch'esser potrebbe ageuol-
mente , che Andrea si conducefle in Francia al seruigio di Sua Maestà; la qual
cosa fu carissima al Rè, onde data commissione di quanto si hauea da fare,e che
tefa di quel% in Firenze gli fussero pagati danari per il viaggio ; Andrea si mise allegramente
lagran Corte. in camino per Francia,conducendo seco Andrea Sguazzella suo creato.Arriuati
poi finalméte alla corte,furono da quel Rè co molta amoreuolezza, & allegra-
mente riceuuti -, Et Andrea, prima che passasse il primo giorno del suo arriuo,
prouò quanto fosse la liberalità , e cortesia di quel magnanimo Rè , riceuendo
in dono danari , e vestimenti ricchi , & honorati ; cominciando poco appresso a
lauorare , si fece al Rè, & a tutta la corte grato di maniera , ch'essendo da tutti
carezzato , gli pareua , che la sua partita 1'hauesse condotto da vn'estrema infe-
licità a vna felicità grandissima. Ritrasse frà le prime cose, di naturale, il Delfi-
no figliuolo del Rè, nato di pochi mesi, e così in fascie,e portatolo al Rè,n'heb-
be in dono trecento seudi d'oro. Dopo seguitando di lauorare, fece al Rèvna
Carità, che fu tenuta cosa tarissi ma, e dal Rè tenuta in pregio,come cosa,chelo
meritarla; Ordinatogli appresso grolla prouisionefaceua ogni opera, perche vo-
lentieri stesse seco, promettendo , che ninna cosa gli mancherebbe ; e quello
perche gli piaceua nell' operare d'Andrea la prestezza,& il procedere di quell'
huomo, che si contentarla d'ogni cosa ; oltre ciò , Sodisfacendo molto a tutta la
corte , fece molti quadri , e molte opere , e s'egli hauesse considerato d'onde si
era partito, e doue la sorte l'haueua condotto, non hà dubbio , che sarebbe Sali-
to (lasciamo stare le ricchezze) a honoratissìmo grado. Maessendogli vn gior-
no , che lauoraua per la Madre del Rè vn S. Girolamo in penitenza , venuto al-
cune lettere da Firenze, le quali gli scriueua la moglie , cominciò (qualunque si
fusse la cagione) a pensare di partirli. Chiede dunque licenza al Rè,dicendo di
voler'andare a Firenze,e che accomodare alcune sue facende, tornerebbe a Sua

Ritrasse il
Delsino, e ne
hebbe trecento
feudi doro, e
sece vna Ca-
rità condotte a
marauiglia.
Gli fà asse.
gnata grossa
prouisone pa-
tendo al Re
la fax presle^
^ nell obe-
rare.
Ma poco cau-
to chiefe liceva
^ di tornare
# Firenze.
Hebbe denari,
agiterò di tor#
nare in Fran-
cia, ma lusin-
gato dalla
moglietraseu-
ri è incorfe
nelle [degno
del Re,

Maestà per ogni modo,e che per starm più riposato,menarebbe seco la moglie;
& al ritorno suo porterebbe Pitture,e Sculture di pregio . Il Rè fidandoli di lui,
gli diede perciò danari , & Andrea giurò sopra il Vangelo di ritornare a lui fià
pochi meli E così arriuato a Firenze felicemente, si godè la sua bella donna pa-
recchi mesi, e gl amici,e la Città. Finalmente passando il termine, in fra'l quale
doueua ritornare al Rè,egli si trottò in vltimo frà in muratene darli piacere, e no
lauorare,hauer consumati i suoi danari,e quelli del Rè pariméte. Ma nódimeno
volèdo egli tornare,potettero più in lui i pianti,& iprieghi della sua donna,che
il
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