VITA DI ANDREA DEL SARTO: 167
sare da Gio.Maria Benintendi, che poi la donò al Sig.Duca Cosimo. Mentre_, sWerìsi ài
ie cose succedeuano in quella maniera, ricordandoli alcuna volta Andrea delle Andrei di ^
cose di Francia , sospiraua di cuore , e se hauesse pensato trouar perdono del fal- fr ^^
lo commetto, non hàdubbio, ch'egli vi sarebbe tornato. E per tentare la fortu- ^ F?rfni:^
na, volle provare ,se la virtù sua gli potesse a ciò edere gioueuole. Fece adun-
que in vn quadro vn S. Gio.Battista mezo ignudo , per mandarlo al gran Mae-
stro di Franca , accioche si adoperale per sarlo ritornare in gratia dei Rè . Ma
qualunque di c^ò fusse la cagione, non glie lo mandò altrimenti, ma lo vendè al
Magnif. Ottauiano de'Medici, il quale lo stimò fempre assai, mentre vrfe,sico~ Contieni*
me fece anco due quadri di Nodra Donna, che gli fece d'vna medesima manie- 'd” esoem&
ra, i quali fono hoggi nelle sue cafe . Ne dopo molto gli fece fare Zanobi Brac- ^g^ f
ci, per Monsignore di San Biause ,vn quadro, il quale conduce con ogni dili- ^^^, A
genza, (parando ,che potesse esser cagione di fargli ribattere la gratia del Rè r&o% ?or
Francesco , il quale desiderava di tornare a seruire. Fece anco vn quadroa Lo- „4,e in^a:
renzo lacopi, di grandezza molto maggiore,chesvsato, dentroui vna Nossra alia aQ^
Donna a sedere, con il putto in braccio , e due altre figure , che l'accompagna- chrify^st
no, le quali seggono sopra certe scalee , che di difegno, e colorito sono limili
all'altre opere Tue . Lavorò simi nenie vii quadro di Nosha Donna bellissima,
a Giouanni d'Agostino Dini,che è hoggi,per la tua bellezza, molto Rimato. E
Cosimo Lupi ritrasse di naturale tanto bene , che pare viuissimo. Essendo poi
venuto l'anno 152;. in Firenze la peste , & anco pe'l Contado in qualche luo-
go, Andrea per mezo d'Antonio Brancacci ,per fuggire la pelle , & anco lavo-
rare qualche cosa , andò in Mugello a fate per le Monache di San Pietro a Lu-
co, dell'ordine di Camaldoli , vna tavola , la dove menò seco la moglie , & vn&
figliatura ,e ùmilmente la sorel!a di lei ,& vn garzone. Quivi dunque standosi ?er e^fa &:
quietamente^nise mano all'opera;e perche quelle venerande Dóne più giorno, P#e si "^
che l'altro facevano carezze , e cortesie alla moglie,a lui,& a tutta la brigata , 6 '" Muglio,
nse con gradimmo amore a lavorare quella tauola,nella quale fece vn Christe '°^' ^,/fl
morto, pianto dalla N.Donna ,da S. Gio. Evangelica, e da vna Maddalena , in
figure tanto viue,che pae, ch'elle habbiano veramente lo spirito,e l'ànima^, rarefo &,,
Nel S.Giouanni si seorge la tener dilettone di quelì'Apostolo,el'amore della mo fafah(^
Maddalenanel pianto,& vn dolore essremo nel volto , & attitudine della Ma- ota
donna, la quale vedendo il Christo,che pare veramente di rilievo in carne,e _)
morto,fa per la compacione Bare tutto stupefatto,e smarrito S.Pietro,e S'tQ
Paolo, che contemplano morto il Salvatore del Mondo in grembo alla madre;
per le quali marauighose considerationi si conosce , quanto Andrea si dilettale
delle sini, e perfezioni dell'arte; e per dire il vero, quella tavola hà dato più no-
mea quel Monassero , che quante fabbriche , equant' altre spese vi sono Rare
fatte , ancorché magnifiche , e ssraordinarie . Finita la tavola , perche non era
ancor palato il pericolo della pelle , dimorò nel medesimo luogo , dou'era be-
nissimo veduto, e carezzato, alcune fettimane. Nel qual tempo,ver non sidar Ahrrtpm^
re, fece non sòlamente vna Visitatione di Nossra Donna,e Santa Elisabecta,che gr&n,tfsettte
è in Chiesa a man ritta sopra il Presepto, per finimento d'vna tavoletta antica; ne per le #^e
ma ancora vna tela non molto grande,vna bellissima teda d'vn Christo^lquan- „m,&
to simile a quella >che è sopra l'Altare della Nunt ara ,ma non sifiniraJa qual
tessa ,che in vero si può annouerare fra le buone cose , che vscilfero&lfe mani
d'Andrea, è hoggi nel Monastero de'Monaci de gli Angelidi Firenze , appreso
sare da Gio.Maria Benintendi, che poi la donò al Sig.Duca Cosimo. Mentre_, sWerìsi ài
ie cose succedeuano in quella maniera, ricordandoli alcuna volta Andrea delle Andrei di ^
cose di Francia , sospiraua di cuore , e se hauesse pensato trouar perdono del fal- fr ^^
lo commetto, non hàdubbio, ch'egli vi sarebbe tornato. E per tentare la fortu- ^ F?rfni:^
na, volle provare ,se la virtù sua gli potesse a ciò edere gioueuole. Fece adun-
que in vn quadro vn S. Gio.Battista mezo ignudo , per mandarlo al gran Mae-
stro di Franca , accioche si adoperale per sarlo ritornare in gratia dei Rè . Ma
qualunque di c^ò fusse la cagione, non glie lo mandò altrimenti, ma lo vendè al
Magnif. Ottauiano de'Medici, il quale lo stimò fempre assai, mentre vrfe,sico~ Contieni*
me fece anco due quadri di Nodra Donna, che gli fece d'vna medesima manie- 'd” esoem&
ra, i quali fono hoggi nelle sue cafe . Ne dopo molto gli fece fare Zanobi Brac- ^g^ f
ci, per Monsignore di San Biause ,vn quadro, il quale conduce con ogni dili- ^^^, A
genza, (parando ,che potesse esser cagione di fargli ribattere la gratia del Rè r&o% ?or
Francesco , il quale desiderava di tornare a seruire. Fece anco vn quadroa Lo- „4,e in^a:
renzo lacopi, di grandezza molto maggiore,chesvsato, dentroui vna Nossra alia aQ^
Donna a sedere, con il putto in braccio , e due altre figure , che l'accompagna- chrify^st
no, le quali seggono sopra certe scalee , che di difegno, e colorito sono limili
all'altre opere Tue . Lavorò simi nenie vii quadro di Nosha Donna bellissima,
a Giouanni d'Agostino Dini,che è hoggi,per la tua bellezza, molto Rimato. E
Cosimo Lupi ritrasse di naturale tanto bene , che pare viuissimo. Essendo poi
venuto l'anno 152;. in Firenze la peste , & anco pe'l Contado in qualche luo-
go, Andrea per mezo d'Antonio Brancacci ,per fuggire la pelle , & anco lavo-
rare qualche cosa , andò in Mugello a fate per le Monache di San Pietro a Lu-
co, dell'ordine di Camaldoli , vna tavola , la dove menò seco la moglie , & vn&
figliatura ,e ùmilmente la sorel!a di lei ,& vn garzone. Quivi dunque standosi ?er e^fa &:
quietamente^nise mano all'opera;e perche quelle venerande Dóne più giorno, P#e si "^
che l'altro facevano carezze , e cortesie alla moglie,a lui,& a tutta la brigata , 6 '" Muglio,
nse con gradimmo amore a lavorare quella tauola,nella quale fece vn Christe '°^' ^,/fl
morto, pianto dalla N.Donna ,da S. Gio. Evangelica, e da vna Maddalena , in
figure tanto viue,che pae, ch'elle habbiano veramente lo spirito,e l'ànima^, rarefo &,,
Nel S.Giouanni si seorge la tener dilettone di quelì'Apostolo,el'amore della mo fafah(^
Maddalenanel pianto,& vn dolore essremo nel volto , & attitudine della Ma- ota
donna, la quale vedendo il Christo,che pare veramente di rilievo in carne,e _)
morto,fa per la compacione Bare tutto stupefatto,e smarrito S.Pietro,e S'tQ
Paolo, che contemplano morto il Salvatore del Mondo in grembo alla madre;
per le quali marauighose considerationi si conosce , quanto Andrea si dilettale
delle sini, e perfezioni dell'arte; e per dire il vero, quella tavola hà dato più no-
mea quel Monassero , che quante fabbriche , equant' altre spese vi sono Rare
fatte , ancorché magnifiche , e ssraordinarie . Finita la tavola , perche non era
ancor palato il pericolo della pelle , dimorò nel medesimo luogo , dou'era be-
nissimo veduto, e carezzato, alcune fettimane. Nel qual tempo,ver non sidar Ahrrtpm^
re, fece non sòlamente vna Visitatione di Nossra Donna,e Santa Elisabecta,che gr&n,tfsettte
è in Chiesa a man ritta sopra il Presepto, per finimento d'vna tavoletta antica; ne per le #^e
ma ancora vna tela non molto grande,vna bellissima teda d'vn Christo^lquan- „m,&
to simile a quella >che è sopra l'Altare della Nunt ara ,ma non sifiniraJa qual
tessa ,che in vero si può annouerare fra le buone cose , che vscilfero&lfe mani
d'Andrea, è hoggi nel Monastero de'Monaci de gli Angelidi Firenze , appreso