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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0177

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^i^ TERZAPARTE
il Molto Reu. P. Don Antonio da Pisa , amatore non solo de gli huomini ecceW
lenti nelle nostre atti, ma generalmente di tutti i virtuosi . Da quello quadro
ne sonò slati ricauati alcuni,perche hauendolo Don Siluano Razzi fidato a Za-
R^m/q ^otto nobbi Poggini Pittore, accioche vno ne ritraesse a Bartol. Gondi, che ne lo ri-
caricalo chiese, ne furono ricattati alcuni altri, che sono in Firenze tenuti in siamma ve-
'^"à F+ 7 neratione. In quello modo adunque passò Andrea senza pericolo il tempo del-
tentò db^r la Pe"e >equelle Donne hebbero dalla virtù di tanto huomo quell'opera , che
detta tauola, può stare al paragone delle più eccellenti Pitture , che siano siate fatte a tempi
e condurla a nostri; onde non è marauiglia se Ramazzotro,capo di parte a Scaricalasino,ten-
Bologna nella tò per l'assedio di Firenze più volte d'hauerla, per mandarla a Bologna in S.Mi-
sue Casella chele in Bosco alla sila Capella. Tornato Andreaa Firenze , lavorò a Becuccio
di S Michele Bicchieraio da Gambassi , amicissimo suo , in una tauola vna Nostra Donna in
mBofco. aria, col figliuoloin collo, & a basso quattro figure,San Gio.Battila Santa Ma-
Jn'dre'a^rn: "a Maddalena, S.Bastiano, e San Rocco;e nella predella ritrasse di naturale es-
Firenze e <° Becuccio, e la moglie , che sono viuissìmi , la qual tauola è hoggi a Gambali
sà Ignori per Castello ftà Volterra, e Firenze nella Valdelsa . A Zanobi Bracci per vna Ca-
diuerfa. pella della sua villa di Rouezzano, fece vn bellissimo quadro d'vna N. Donna,
che allatta vn putto, & vn Gioseffo , con tanta diligenza , che si siaccano, tanto
hanno rilievo, dalla tauola; il qual quadro è hoggi in casa di M. Antonio Bracci,
figliuolo di detto Zanobi. Fece anco Andrea nel medesimo tempo, e nel già
Ritratto di detto cortile dello Scalzo , due altre ssorie ; In vna de Ile quali figurò Zacheria,
Leone Decimo che sacrisica, & ammutolisce nell'apparirgli l'Ai gelo. Nell'altraèla Visitario-
dè Cardinali ne di Nostra Donna bella a marauiglia. Federico Secondo Duca di Mantoua,
Medici,e Rossi nel pallate per Firenze, quando andò a far riuerenza a Clemente Settimo , vide
fatto da Ra - (opra vna porta, in casa Medici, quel ritratto di Papa Leone , in mezo al Cardi-
falle,e dona. na[e Giulio de'Medici , & al Cardinale de' Rossi ,che già fece l'eccellentissimo
io da Papa Rafaelle da Vrbino, perche piacendogli straordinariamente, pensò, come quel-
b^"^^ losche 'djettaua di così fatte Pitture eccellente, farlo suo. Ecosì quando gli
tona parue tempo, essendo in Roma, lo chiese in dono a Papa Clemente, che glie ne
Ottauiano de' fece gratia cortesemente ; onde fu ordinato in Firenze a Ottauiano de' Medici,
Medici con sotto la cui cura, e gouerno erano Hippolito, & Aledandro, che incavatolo , lo
bella fratte facesse portare a Mantoua. La qual cosa dipiacendo molto al Magnif. Otta-
ma manda al uiano , che non harebbe voluto priuar Firenze d'vna sì fatta Pittura , si maraui-
Duca la copia ghò, che il Papa l'hauede corsa cosi a vn tratto, pure rispose;che non manche-
di mano di rebbe diseruire il Duca , ma che essendo l'ornamento cattino, ne faceua fare
Arareth vnnuouo, il quale, come fusse messo d'oro, manderebbe sicurissimamente il
quadro a Mantoua; e ciò fatto, M. Ottauiano , per siltrare , come si dice , la ca-
pra, & i cauoli, mandò fegretamente per Andrea , e gli disse , come il fatto sta-
ua, e che a ciò non era altro rimedio,che contrafare quello con ogni diligenza,
e mandandone vn limile al Duca , ritenere , ma nascosamente , quello di mano
• di Rafaelle. Hauendo dunque promesso Andrea di fare quanto sapeua, e pote-
va, fatto fare vn quadro limile di grandezza, & in tutte le parti, lo lauorò in ca-
sa di M.Ottauiano segretamente, E vi si affaticò di maniera,ch'esso M.Ottauia-
no, intendentislimo delle cose dell' arti , quando fù finito , non conosceua l'vno
dall'altro, ne il proprio, e vero dal ùmile, hauendo massimamente Andrea con-
trafatto insino alle macchie del sucido, com'era il vero appunto. E cosi naseosto
c'hebbero quello di Rafaelle , mandarono quello di mano d'Andrea in vn'or-
na-
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