VITA DI ALFONSO LOMB. ET ALTRI. 15
tutti gli Aiutici del tempo 110. Onde dtiolse a' Napoletani infinitamente la
morte di lui, e tanto più, quanto egli era slato dalla natura dottato, non pure di
bellissimo ingegno, ma di tanta modestia , humanità, e gentilezza, quanto più
non si può in huomo desiderare , perche non è marauiglia se tutti coloro, che Io
conobbero, quando di lui ragionano, non porfono tenere le lacrime. L'vltime
lue Sculture furono l'anno 1,57. nei qual'anno su sorterrato in Napoli, con
honoratissime esequie , rimanendo anco viuoil detto Gio. da Nola vecchio , &
assai pratico Scultore , come si vede in molte opere fatte in Napoli con buona
pratica, ma co non molto dilegno. A costui fece lauorare D.Pietro di Toledo,
Marcitele di Villafranca , & allhora Viceré di Napoli , vna sepoltura di marmo
per se,e pei la sua Donna, nella qual' opera fece Gio. vna infinità di storie delle
vinone ottenute da quei Sig. córra 1 Turchi, co molte statue,che sono in quell'
opera tutta isolata,e condotta co molta diligenza. Doueua quello sepolcro esfer
portato in Iipagna,ma non hauendo ciò fatto mentre ville quel Signore si rima
se in Napoli Morì Gio. d'anni settunta, e fù sotterrato in Napoli l'anno 1558.
Meri giouara
in Napoli.
Soprauisegli il
Nola cbsù
buon artesice,
ma dipoco di.
fogno.
Fece vnsepol-
eroper ò.Pie.
tro di Toledo,
che resi in
Napoli .
Quali ne'medesimi tempi , che il Cielo fece dono a Ferrara, anzi al mondo ,
del dittino Lodouico Anodo, nacque il Dodo Pittore nella medesima Città , il ™ff° Ferrato
quale, se bene non fùcosì taro tra 1 Pittori ,come l'Arioso trài Poeti,si portò
nondimeno per sì fatta maniera nell' arte, che oltre all' essere siate in gran pre- "a
gio le sue opere in Ferrara , meritò anco , che il detto Poeta amico, e domesico """ °
suo >facesse di lui honorata memoria ne'suoi celebratissimi serirti. Onde al no-
me del Dodo hà dato maggior fama la penna di M. Lodouico , che non fecero
tutti i pennelli , e colori, che consumò in tutta sua vita . Onde :o per me con-
serfo , che grandissima ventura è quella di coloro , che sono da così grandi huo-
mini celebrati , perche il valor della penna sforza infiniti a dar credenza alle
lodi di quelli, ancorché interamente non lo meritino. Fù il Dosso molto amato %r' " ™ff*
dal Duca Alfonso di Ferrara , prima per le sue qualità nell' arte della Pittura , e ?
poi per edere huomo affabile molto, e piaceuole, della qual maniera d'huo-
mini molto si dilettaua quel Duca . Hebbe in Lombardia nome il Dodo di far A to'^^fo
meglio i paesi , che alcun' altro , che di quella pratica operasse, ò in muro, òa L.
olio , ò a guazzo, minimamente da poi, che si è veduta la maniera Tedesca .
Fece in Ferrara nella Chiesa Caredrale vna tauola con figure a olio, tenuta assai
bella -, e lauorò nel Palazzo del Duca molte danze in compagnia d'vn suo fia Lauoro cdfuo
tello detto Battila ,iquali sempre furono nemici 1' vno dell'altro , ancorché, fratello che.
per voler del Duca, lauorassero insieme. Fecero di chiaro (curo nel cortile di ra tuo poco a#
detto Palazzo historie d'Hercole, & vna infinità di nudi per quelle mura . S- mno , per il
milmente per tutta Ferrara lauorarono molte cole in tauola,& in freseo ; edi lor D"'a > &^
mano è vna tauola nel Duomo di Modena. Et in Trento nel Palazzo del Car- a'm
dinale, in compagnia d'altri Pittori, fecero molte cose di lor mano. Ne' medesi- ° "'
mi tempi facendo Girolamo Genga Pittore , & Architetto, per il Duca Fran- " " "''''
cesco Maria d'Vrbino, sopra Pesaro, a! palazzo dell'Imperiale, molti ornamen-
ti, come al suo luogo si dirà ; frà molti Pittori, che a quell' opera furono códot- Guidato dal
ti per ordine del detto Sig. Francesco Maria , vi furono chiamati Dodo, e Batti- Q^^ a dipi
sta Ferraresi , massimamente per far paesi, hauendo molto inanzi fatto in quel gne;e ^er „
palazzo molte Pitture Fràcesco di Mrozzo da Forlì,Rafaelle dal Colle del Bor- Ducati Vrbi.
go a Sansepolcro,e molt'altri. Arcuati dunque il Dodo,e Battissa all'Imperiale, no.
Aa come
tutti gli Aiutici del tempo 110. Onde dtiolse a' Napoletani infinitamente la
morte di lui, e tanto più, quanto egli era slato dalla natura dottato, non pure di
bellissimo ingegno, ma di tanta modestia , humanità, e gentilezza, quanto più
non si può in huomo desiderare , perche non è marauiglia se tutti coloro, che Io
conobbero, quando di lui ragionano, non porfono tenere le lacrime. L'vltime
lue Sculture furono l'anno 1,57. nei qual'anno su sorterrato in Napoli, con
honoratissime esequie , rimanendo anco viuoil detto Gio. da Nola vecchio , &
assai pratico Scultore , come si vede in molte opere fatte in Napoli con buona
pratica, ma co non molto dilegno. A costui fece lauorare D.Pietro di Toledo,
Marcitele di Villafranca , & allhora Viceré di Napoli , vna sepoltura di marmo
per se,e pei la sua Donna, nella qual' opera fece Gio. vna infinità di storie delle
vinone ottenute da quei Sig. córra 1 Turchi, co molte statue,che sono in quell'
opera tutta isolata,e condotta co molta diligenza. Doueua quello sepolcro esfer
portato in Iipagna,ma non hauendo ciò fatto mentre ville quel Signore si rima
se in Napoli Morì Gio. d'anni settunta, e fù sotterrato in Napoli l'anno 1558.
Meri giouara
in Napoli.
Soprauisegli il
Nola cbsù
buon artesice,
ma dipoco di.
fogno.
Fece vnsepol-
eroper ò.Pie.
tro di Toledo,
che resi in
Napoli .
Quali ne'medesimi tempi , che il Cielo fece dono a Ferrara, anzi al mondo ,
del dittino Lodouico Anodo, nacque il Dodo Pittore nella medesima Città , il ™ff° Ferrato
quale, se bene non fùcosì taro tra 1 Pittori ,come l'Arioso trài Poeti,si portò
nondimeno per sì fatta maniera nell' arte, che oltre all' essere siate in gran pre- "a
gio le sue opere in Ferrara , meritò anco , che il detto Poeta amico, e domesico """ °
suo >facesse di lui honorata memoria ne'suoi celebratissimi serirti. Onde al no-
me del Dodo hà dato maggior fama la penna di M. Lodouico , che non fecero
tutti i pennelli , e colori, che consumò in tutta sua vita . Onde :o per me con-
serfo , che grandissima ventura è quella di coloro , che sono da così grandi huo-
mini celebrati , perche il valor della penna sforza infiniti a dar credenza alle
lodi di quelli, ancorché interamente non lo meritino. Fù il Dosso molto amato %r' " ™ff*
dal Duca Alfonso di Ferrara , prima per le sue qualità nell' arte della Pittura , e ?
poi per edere huomo affabile molto, e piaceuole, della qual maniera d'huo-
mini molto si dilettaua quel Duca . Hebbe in Lombardia nome il Dodo di far A to'^^fo
meglio i paesi , che alcun' altro , che di quella pratica operasse, ò in muro, òa L.
olio , ò a guazzo, minimamente da poi, che si è veduta la maniera Tedesca .
Fece in Ferrara nella Chiesa Caredrale vna tauola con figure a olio, tenuta assai
bella -, e lauorò nel Palazzo del Duca molte danze in compagnia d'vn suo fia Lauoro cdfuo
tello detto Battila ,iquali sempre furono nemici 1' vno dell'altro , ancorché, fratello che.
per voler del Duca, lauorassero insieme. Fecero di chiaro (curo nel cortile di ra tuo poco a#
detto Palazzo historie d'Hercole, & vna infinità di nudi per quelle mura . S- mno , per il
milmente per tutta Ferrara lauorarono molte cole in tauola,& in freseo ; edi lor D"'a > &^
mano è vna tauola nel Duomo di Modena. Et in Trento nel Palazzo del Car- a'm
dinale, in compagnia d'altri Pittori, fecero molte cose di lor mano. Ne' medesi- ° "'
mi tempi facendo Girolamo Genga Pittore , & Architetto, per il Duca Fran- " " "''''
cesco Maria d'Vrbino, sopra Pesaro, a! palazzo dell'Imperiale, molti ornamen-
ti, come al suo luogo si dirà ; frà molti Pittori, che a quell' opera furono códot- Guidato dal
ti per ordine del detto Sig. Francesco Maria , vi furono chiamati Dodo, e Batti- Q^^ a dipi
sta Ferraresi , massimamente per far paesi, hauendo molto inanzi fatto in quel gne;e ^er „
palazzo molte Pitture Fràcesco di Mrozzo da Forlì,Rafaelle dal Colle del Bor- Ducati Vrbi.
go a Sansepolcro,e molt'altri. Arcuati dunque il Dodo,e Battissa all'Imperiale, no.
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