Roma Marco
Antonio di.
Senne quasi
mendico.
Agoftino la*
uovo per An*
tire* del Sar
;o8 T E K £ A rAK 1 E
Nel facete di gli bisognò sborsare vna buona taglia, il che fatto si partì di Romà, ne vi torna
mai più ; La doue poche cose si veggiono fatte da luì da quel tempo in quà. E
molto l'arte nostra obligata a Marc'Antonio , per hauer' egli in Italia dato prin-
cipio alle Rampe, con molto giouamento, & vtile dell'arte , e commodo di tutti
ivirtuosi , onde altri hanno poi fatte l'opere , che di lotto si diranno. Agostino
Venenano adunque, del quale si è di sopra ragionato, venne dopo le cose dette
a Firenze, con animo d'accostarsi ad Andrea del Sarto , il quale dopo Rafaelle
era tenuto de'migliori d pintori d'Italia; E così da costui persuaso Andrea a met-
tere in istampa l'opere sue, disegnò vn Chritto morto , sostenuto da tre Angeli;
Ma perche ad Andrea non riusci la cosa così appunto secondo la fantasia sua,non
" in Firenze. vc>ne mai più mettere alcuna sua opera in istampa; Ma alcuni, dopo la morto
sua , hanno mandato fuori la Visitatione di Santa Elisabetta , e quando S. Gio-
uanni battezza alcuni popoli , tolti dalla Roria di chiaro scuro , ch'elio Andrea
dipinse nello Scalzo di Firenze. Marco da Rauenna parimente , oltre le cose,
che si sono dette, le quali lauorò in compagnia d'Agostino , fece molte cose da
f>er se, che si conoscono al suo già detto segno, e sono tutte, e buone, e lodeuo-
i. Molti altri ancora sono Rati dopo coloro , che hanno benissimo lauorato
d'intagli , e fatto sì , che ogni prouincia hà potuto godere, e vedere l'honorate
fatiche de gli huomini eccellenti . Ne è mancato a chi sia bastato l'animo di fa-
re con le Rampe di legno carte, che paiono fatte col pennello , a guisa di chiaro
scuro, il che è Rato cosa ingegnosa, e difficile; E questo fù Vgo da Carpidi qua-
le , se bene fù mediocre Pittore , fù nondimeno in altre fantasticherie d'acutissi-
enne cesi
imprfe , che
paiono dipinte
^ chiaro feu*
90& inventate
da Vgo IL
Carpi.
Altre carte
^on tre legni
àmpresse.
Fittimi satta
da ^g^ cole
& % < zassata
W BROMATO
mo ingegno. Costui dico,come si è detto nelle Teoriche al trentèlimo capito-
lo, fu quegli ,che primo si prouò, e gli riuscì felicemente a fare con due Rampe,
vna delle quali a vso di rame gli sermila a tratteggiare l'ombre, e con l'altra fa-
cena la tinta del colore , perche grassiata in dentro con l'intaglio , lafciaua i la-
mi della carta in modo bianchi , che pareua , quando era Rampata , lumeggiata
di biacca. Conduce Vgo in queRa maniera, con vn disegnodi Rafaelle , fatto
di chiaro scuro , vna carta , nella quale è vna Sibilla a sedere , che legge, & vn
fanciullo vestiro, che gli fa lume, con vna torcia; la qual cosa , essendogli riusci-
ta, preso animo, tentò Vgo di sar carte con Rampe di legno di tré tinte; la prima
faceua l'ombra; l'altra ch'era vna tinta di colore più dolce , faceva vn mezo ; e la
terza graffiata faceua la tinta del campo più chiara ,& i lumi della carta bianchi;
e gli riuscì in modo anco questa , che conclude vna carta doue Enea porta ad-
dogo Anchise , mentre che arde Troia . Fece appresso vn deposto di Croce ,e
la Roria di Srnon Mago , che già fece Rafaelle ne i panni d'arazzo della già det-
ta Capella; e Slmilmente Dauide , che ammazza Golia , e la fuga de'Filistei , di
che hauea fitto Rafaelle ildisegno , per dipingerla nelle loggie Papali; e dopo
molte altre cose di chiaro scuro,fece nel medesimo modo vna Venere con mol-
ti amori,che Scherzano. E perche, come hò detto, fù costui dipintore, non tace-
rò, ch'egli dipinse a olio, senza adoperare pennello ,ma con le dita , e parte con
fuoi altri instrumenti capricciosi, vna tauola , che è in Roma all'Altare del volto
Sauro, la qual tauola , essendo io vna mattina con Michelagnolo a vdir Messa al
detto Aitare, e vedendo in elsa fcritto , che l'haueua fatta Vgo da Carpi senza
pennello , morrai ridendo cotale inscrittione a Michelagnolo, il quale ridendo
anch'esso, rispose;sarebbe meglio,che hauesse adoperato il pennello,e l'hauesse
fattadrmiglior maniera . Il modo adunque di fare le Rampe in legno di due sot-
tio
Antonio di.
Senne quasi
mendico.
Agoftino la*
uovo per An*
tire* del Sar
;o8 T E K £ A rAK 1 E
Nel facete di gli bisognò sborsare vna buona taglia, il che fatto si partì di Romà, ne vi torna
mai più ; La doue poche cose si veggiono fatte da luì da quel tempo in quà. E
molto l'arte nostra obligata a Marc'Antonio , per hauer' egli in Italia dato prin-
cipio alle Rampe, con molto giouamento, & vtile dell'arte , e commodo di tutti
ivirtuosi , onde altri hanno poi fatte l'opere , che di lotto si diranno. Agostino
Venenano adunque, del quale si è di sopra ragionato, venne dopo le cose dette
a Firenze, con animo d'accostarsi ad Andrea del Sarto , il quale dopo Rafaelle
era tenuto de'migliori d pintori d'Italia; E così da costui persuaso Andrea a met-
tere in istampa l'opere sue, disegnò vn Chritto morto , sostenuto da tre Angeli;
Ma perche ad Andrea non riusci la cosa così appunto secondo la fantasia sua,non
" in Firenze. vc>ne mai più mettere alcuna sua opera in istampa; Ma alcuni, dopo la morto
sua , hanno mandato fuori la Visitatione di Santa Elisabetta , e quando S. Gio-
uanni battezza alcuni popoli , tolti dalla Roria di chiaro scuro , ch'elio Andrea
dipinse nello Scalzo di Firenze. Marco da Rauenna parimente , oltre le cose,
che si sono dette, le quali lauorò in compagnia d'Agostino , fece molte cose da
f>er se, che si conoscono al suo già detto segno, e sono tutte, e buone, e lodeuo-
i. Molti altri ancora sono Rati dopo coloro , che hanno benissimo lauorato
d'intagli , e fatto sì , che ogni prouincia hà potuto godere, e vedere l'honorate
fatiche de gli huomini eccellenti . Ne è mancato a chi sia bastato l'animo di fa-
re con le Rampe di legno carte, che paiono fatte col pennello , a guisa di chiaro
scuro, il che è Rato cosa ingegnosa, e difficile; E questo fù Vgo da Carpidi qua-
le , se bene fù mediocre Pittore , fù nondimeno in altre fantasticherie d'acutissi-
enne cesi
imprfe , che
paiono dipinte
^ chiaro feu*
90& inventate
da Vgo IL
Carpi.
Altre carte
^on tre legni
àmpresse.
Fittimi satta
da ^g^ cole
& % < zassata
W BROMATO
mo ingegno. Costui dico,come si è detto nelle Teoriche al trentèlimo capito-
lo, fu quegli ,che primo si prouò, e gli riuscì felicemente a fare con due Rampe,
vna delle quali a vso di rame gli sermila a tratteggiare l'ombre, e con l'altra fa-
cena la tinta del colore , perche grassiata in dentro con l'intaglio , lafciaua i la-
mi della carta in modo bianchi , che pareua , quando era Rampata , lumeggiata
di biacca. Conduce Vgo in queRa maniera, con vn disegnodi Rafaelle , fatto
di chiaro scuro , vna carta , nella quale è vna Sibilla a sedere , che legge, & vn
fanciullo vestiro, che gli fa lume, con vna torcia; la qual cosa , essendogli riusci-
ta, preso animo, tentò Vgo di sar carte con Rampe di legno di tré tinte; la prima
faceua l'ombra; l'altra ch'era vna tinta di colore più dolce , faceva vn mezo ; e la
terza graffiata faceua la tinta del campo più chiara ,& i lumi della carta bianchi;
e gli riuscì in modo anco questa , che conclude vna carta doue Enea porta ad-
dogo Anchise , mentre che arde Troia . Fece appresso vn deposto di Croce ,e
la Roria di Srnon Mago , che già fece Rafaelle ne i panni d'arazzo della già det-
ta Capella; e Slmilmente Dauide , che ammazza Golia , e la fuga de'Filistei , di
che hauea fitto Rafaelle ildisegno , per dipingerla nelle loggie Papali; e dopo
molte altre cose di chiaro scuro,fece nel medesimo modo vna Venere con mol-
ti amori,che Scherzano. E perche, come hò detto, fù costui dipintore, non tace-
rò, ch'egli dipinse a olio, senza adoperare pennello ,ma con le dita , e parte con
fuoi altri instrumenti capricciosi, vna tauola , che è in Roma all'Altare del volto
Sauro, la qual tauola , essendo io vna mattina con Michelagnolo a vdir Messa al
detto Aitare, e vedendo in elsa fcritto , che l'haueua fatta Vgo da Carpi senza
pennello , morrai ridendo cotale inscrittione a Michelagnolo, il quale ridendo
anch'esso, rispose;sarebbe meglio,che hauesse adoperato il pennello,e l'hauesse
fattadrmiglior maniera . Il modo adunque di fare le Rampe in legno di due sot-
tio