380 s£ K Z A 1J A K 1 b
conducono animali a bere con molta letizia di quel popolo • Ma stà l'altte cofe
vie marauiglioso vn putto, il quale preso vn cagnolo per la testa, e pel collo, lo
tuffa col muso nell' acqua, perche beua: E quello poi, hauendo beuuto , scrol-
la la testa tanto bene, per non voler più bere, che par vino. Et in somma que-
lla fregiatura è tanto bella , che per cosa in quello genere, non può esser fatta
con più artisicio, attesoche l'ombre , e gli sbattimenti , c' hanno quelle figure,
sono più tosto marauigliosi, che belli . Et ancorché tutta quell' opera, per lo
strauaganza del lavoro ha bellissima , quella parte ètenuta la migliore , e più
bella. Sotto la cupola è poi vn partimento esagono, che è partito in sette esa go-
ni , e lei rombi : De' quali esagoni ne finì quattro Domenico , inanzi che moris-
se, facendoui dentro le storie , e sagrificij d' Elia, e tutto con molto suo commo-
do, perche quell'opera fu lo studio,& il passatempo di Domenicane mai la dis-
melse del tutto, per altri suoi lauori. Mentre dunque, che lauoraua , quando in
quella, e quando alerone, fece in S. Francesco a man ritta, entrando in Chiesa ,
vna tauola grande a olio,dencroui Christo,che seende glorioso al Limbo a trar-
ne i Santi Padri, doue frà molti nudi, è vn' Eua bellinima ; & vn ladrone, che è
Tau&Ia ^ ^ dietro a Christo, con la Croce,è figura molto ben condotta ; e la grotta del lim-
,tr# <0 S.Ber- bo, & i demoni, e fuochi di quel luogo sono bizzarri affatto . E perche haueua
Bardino , co» Domenico opinione,che le cole colorite a tempera si mantenessero meglio,che
'"""" que"e colorite a olio, dicendo, che gli pareua,che più fussero inuecchiate le cose
bollimi. di Luca da Cortona, del Poliamoli, e de gli aliti maestri, che in quel tempo la-
notarono a olio, che quelle di F. Giouanni, di F.Filippo,di Penozzo, e de gli al-
tri, che colorirono a tempera inanzi a quelli ; per quello dico, si risòluè,hauen-
do a fare vna tauola per la compagnia di S-Bernardino,in su la piazza di S. Frà.-
ceseo, il farle a tempera; e così la conduce eccellentemente, facendoui dentro
la Nostra Donna con molti Santi. Nella predella, la quale fece ùmilmente a
tempera, & è bellislima,fece S. Francesco , che ricette le Stimmate ; e S.Anto-
nio da Padoua, che per conuertire alcuni heretici,fà il miracolo dell'Alino, che
s'inchina alla sacratissima Hostia , e S.Bernardino da Siena,che predica al popo-
3tmea freseo '° della 'a Città insù la piazza de' Signori. Fece similméte nelle faccio di que-
iellefacile. da compagnia due storie in freseo della Nostra Donna, a concorrenza d' alcune
altre , che nel medesimo luogo hauea fatte il Soddoma. In vna fece la visitatio-
ne di S. Elisabetta,e nell'altra il Transito della Madonna,con gli Apostoli intor-
3'incA#m4 # no > l'vna,e l'altra delle quali è molto lodata. Finalmente dopo edere slato mol-
GenoMa per li co aspettato a Genoua dai Prencipe Doria, vi si condusse Domenico , ma con
ta&ei del gran fatica, come quello, ch'era auezzo a vna sua vita riposata, e si cótentaua di
Principe o% quel tantoché il suo bisogno chiedeua senza più,oltre che non era molto auez-
rm zoafar viaggi ; percioche hauendosi murata vna caletta in Siena, & hauendo
fuori della porta a Comollia vn miglio,vna sua vignala quale per suo passatem-
po faceua fare a sua mano, e vi andana spello, non si era già vn pezzo molto dis-
fi0egne mi costato da Siena. Arriuato dunque a Genoua, vi fece vna storia a canto a quelli
tèi/ :'%7° del Pordenone,nella quale si portò molto bene, ma non però di maniera,ch'ella
^^ opere" '?°" '" 'e'" c°'° m'^°ri annoverare . Ma perche no gli piacevano i modi
'DijTO '^a Corte,& era auezzo a viver libero, non slette in quel luogo molto cóten-
^y^re Allfe^a^ pareva in vn certo modo stordito; perche venuto a fine di quell'opera,
^& libere chiese licenza al Principe,e si partì per tornarsene a casa,e paflando da Pisa,pct
^m^ria. vedere quella Città , dato nelle mani a Battila del Ceruelhera, gli surono
mo-
conducono animali a bere con molta letizia di quel popolo • Ma stà l'altte cofe
vie marauiglioso vn putto, il quale preso vn cagnolo per la testa, e pel collo, lo
tuffa col muso nell' acqua, perche beua: E quello poi, hauendo beuuto , scrol-
la la testa tanto bene, per non voler più bere, che par vino. Et in somma que-
lla fregiatura è tanto bella , che per cosa in quello genere, non può esser fatta
con più artisicio, attesoche l'ombre , e gli sbattimenti , c' hanno quelle figure,
sono più tosto marauigliosi, che belli . Et ancorché tutta quell' opera, per lo
strauaganza del lavoro ha bellissima , quella parte ètenuta la migliore , e più
bella. Sotto la cupola è poi vn partimento esagono, che è partito in sette esa go-
ni , e lei rombi : De' quali esagoni ne finì quattro Domenico , inanzi che moris-
se, facendoui dentro le storie , e sagrificij d' Elia, e tutto con molto suo commo-
do, perche quell'opera fu lo studio,& il passatempo di Domenicane mai la dis-
melse del tutto, per altri suoi lauori. Mentre dunque, che lauoraua , quando in
quella, e quando alerone, fece in S. Francesco a man ritta, entrando in Chiesa ,
vna tauola grande a olio,dencroui Christo,che seende glorioso al Limbo a trar-
ne i Santi Padri, doue frà molti nudi, è vn' Eua bellinima ; & vn ladrone, che è
Tau&Ia ^ ^ dietro a Christo, con la Croce,è figura molto ben condotta ; e la grotta del lim-
,tr# <0 S.Ber- bo, & i demoni, e fuochi di quel luogo sono bizzarri affatto . E perche haueua
Bardino , co» Domenico opinione,che le cole colorite a tempera si mantenessero meglio,che
'"""" que"e colorite a olio, dicendo, che gli pareua,che più fussero inuecchiate le cose
bollimi. di Luca da Cortona, del Poliamoli, e de gli aliti maestri, che in quel tempo la-
notarono a olio, che quelle di F. Giouanni, di F.Filippo,di Penozzo, e de gli al-
tri, che colorirono a tempera inanzi a quelli ; per quello dico, si risòluè,hauen-
do a fare vna tauola per la compagnia di S-Bernardino,in su la piazza di S. Frà.-
ceseo, il farle a tempera; e così la conduce eccellentemente, facendoui dentro
la Nostra Donna con molti Santi. Nella predella, la quale fece ùmilmente a
tempera, & è bellislima,fece S. Francesco , che ricette le Stimmate ; e S.Anto-
nio da Padoua, che per conuertire alcuni heretici,fà il miracolo dell'Alino, che
s'inchina alla sacratissima Hostia , e S.Bernardino da Siena,che predica al popo-
3tmea freseo '° della 'a Città insù la piazza de' Signori. Fece similméte nelle faccio di que-
iellefacile. da compagnia due storie in freseo della Nostra Donna, a concorrenza d' alcune
altre , che nel medesimo luogo hauea fatte il Soddoma. In vna fece la visitatio-
ne di S. Elisabetta,e nell'altra il Transito della Madonna,con gli Apostoli intor-
3'incA#m4 # no > l'vna,e l'altra delle quali è molto lodata. Finalmente dopo edere slato mol-
GenoMa per li co aspettato a Genoua dai Prencipe Doria, vi si condusse Domenico , ma con
ta&ei del gran fatica, come quello, ch'era auezzo a vna sua vita riposata, e si cótentaua di
Principe o% quel tantoché il suo bisogno chiedeua senza più,oltre che non era molto auez-
rm zoafar viaggi ; percioche hauendosi murata vna caletta in Siena, & hauendo
fuori della porta a Comollia vn miglio,vna sua vignala quale per suo passatem-
po faceua fare a sua mano, e vi andana spello, non si era già vn pezzo molto dis-
fi0egne mi costato da Siena. Arriuato dunque a Genoua, vi fece vna storia a canto a quelli
tèi/ :'%7° del Pordenone,nella quale si portò molto bene, ma non però di maniera,ch'ella
^^ opere" '?°" '" 'e'" c°'° m'^°ri annoverare . Ma perche no gli piacevano i modi
'DijTO '^a Corte,& era auezzo a viver libero, non slette in quel luogo molto cóten-
^y^re Allfe^a^ pareva in vn certo modo stordito; perche venuto a fine di quell'opera,
^& libere chiese licenza al Principe,e si partì per tornarsene a casa,e paflando da Pisa,pct
^m^ria. vedere quella Città , dato nelle mani a Battila del Ceruelhera, gli surono
mo-