VITA DI GIO. ANTONIO LAPPOLE 387
to, voltoli a gli altri giouani, dille : Fermate Signori, rimettete dentro le spade0
che non hò male ; & ancorché siamo in discordia, e crediate, che la Comedian
non si faccia, ella si farà : e così ferito, come sono , vò cominciare il Prologo . E
così dopo quella burla , alla quale rimasero colti tutti i frettatoti , e gli Trioni
medesimi, eccetto i quattro sopradetti , fù cominciata la Comedia, e tanto bene
recitata , che l'anno poi 1540. quando il Sig. Duca Cosimo , e la Sig. Duchessa
Leonora surono in Arezzo, bisognò ,che G10. Antonio di nuouo , facendo lo
prospettiua in sù la piazza del Vescouado, la facete recitare a loro Eccellenze;
e si come altra volta erano i recitanti di quella piaciuti , così tanto piacquero al-
l'hora al Sig. Duca , che furono poi il cartonale vegnente chiamati a Firenze a
recitare. In quelle due prospettiue adunque si porrò il Lappoli molto bene , e
ne fu sommamente lodato. Dopo fece vn' ornamento a vso d' arco trionfale, Creammo
con historie di color di bronzo, che fù messò intorno all'Altare della Madonna Per v" Altare
della Chiaue. Esfendosi poifermo Gio. Antonio in Arezzo, con propolito,ha ^or^oaco
uendo moglie,e figliuoli, di non andar più attornine viuendo d'entrate,e de gli "' " °r°«o*
vfficij, che in quella Città godono i Cittadini di quella, si staualenza molto la-
uoarre. Non molto dopo quelle cose,cercò,che gli fussero allogate due tauole,
che s'haueuano afare in Arezzo, vita nella Chiesa, e compagnia di S. Rocco, e G""Z'° %A;
l'altra all'Altare maggiore di S. Domenico , ma non gli riuscì, percioche l'vna , " ',,";,
e l'altra fù fatta fare a Giorgio Vasari , emendo il suo dileguo , frà molti , che ne „m°fyso
furono fatti, più di tutti gli altri piaciuto. Fece Gio. Antonio per la compagnia Q„
dell'Ascensione di quella Città,in vn Gonfalone da portare a procesiìoue, Chri- Confatone
sto, che resufcita , con molti Soldati intorno al sepolcro , & il suo accendere in della Comp&.
Cielo, con la Nostra Donna in mezo a' dodici Apostoli, il che fà fatto molto g% dell' &
bene, e con diligenza. Nel Casello della Pieue fece in vna tauola a olio , la^ fcentoe co^
Visitatione di N. Donna , & alcuni Santi attorno. Et in vna tauola, che fù d°"° "" ^i™
fatta per la Pieue a S. Stefano , la N. Donna , & altri Santi ; le quali due opere '," °, £
conduce il Lappoli molto meglio, che 1' altre, c' haueua fatto infino allhora, fa,%;,e,
per hauere vedati, con suo commodo, molti rilieui,e gessi di cose formate dalle 'ceuen,% &&
starue di Michelagnolo, e da altre cose antiche , slati condotti da Giorgio Vasa- are fa0^
ri nelle (ue case d'Àrezzo. Fece il medesimo alcuni quadri di Nolire Donne , peritatari^
che sono per Arezzo,& in altri luoghi ; Et vna Giuditte, che mette la cella d'O ne^^c^r^
loferne in vna sporta , tenuta da vna sua seruente, la quale hà hoggi Mons. M. '""' ^ Mi-
Bernardino M nerbetti , Vescouo d'Àrezzo,il quale amò assai Gio. Antoni >, ch'agnolo.
come fà tutti gli altri vircuofi,e da lui hebbe,oltre all'altre cose, vn S.Gio.Batti
stagiouinetto nel deserto, quali tutto ignudo, che è 'a 'ui tenuto caro, peiche è „Qe "'"
buonissima figura. Finalmente conoseendo Gio. Antonio,che la perfezione di $Qo d.ll ^
quell'arte non considerà in altro, che in cercar d farli a buon'bora ricco d' in- Pittura sper^
uentione,e (Indiare assai gl'ignùdse ridurre le difficoltà delfare in facilitali pé- fattone c§
tiua di non hauer speso il tempo, c'haueua dato a' suoi piaceri , ne gli studij dell' 1 applicamne
arte, e che non bene si fà in vecchiezza quello, che in giouanezza si potea fare. ssd e^. ^ g^
E come, che sempre conoseesse il suo errore , non però lo conobbe interamen- """' g^uaniù
te,se non quando essendosi già vecchio messoa studiare , vidde condurre in_a ''
quarantadue giorni vna rauolaa olio , lunga quattordici braccia , & alta sei, e
mezo, da Giorgio Vasari,che la fece per lo Refettorio de' Monaci della Badia di
SFiore in Arezzo, doue sono dipinte le nozze d' Ester, e del Rè Assuero ; nella
quale opera sono più di sessanta figure maggiore del viuo. Andando duo-
Ccc 2 ' que
to, voltoli a gli altri giouani, dille : Fermate Signori, rimettete dentro le spade0
che non hò male ; & ancorché siamo in discordia, e crediate, che la Comedian
non si faccia, ella si farà : e così ferito, come sono , vò cominciare il Prologo . E
così dopo quella burla , alla quale rimasero colti tutti i frettatoti , e gli Trioni
medesimi, eccetto i quattro sopradetti , fù cominciata la Comedia, e tanto bene
recitata , che l'anno poi 1540. quando il Sig. Duca Cosimo , e la Sig. Duchessa
Leonora surono in Arezzo, bisognò ,che G10. Antonio di nuouo , facendo lo
prospettiua in sù la piazza del Vescouado, la facete recitare a loro Eccellenze;
e si come altra volta erano i recitanti di quella piaciuti , così tanto piacquero al-
l'hora al Sig. Duca , che furono poi il cartonale vegnente chiamati a Firenze a
recitare. In quelle due prospettiue adunque si porrò il Lappoli molto bene , e
ne fu sommamente lodato. Dopo fece vn' ornamento a vso d' arco trionfale, Creammo
con historie di color di bronzo, che fù messò intorno all'Altare della Madonna Per v" Altare
della Chiaue. Esfendosi poifermo Gio. Antonio in Arezzo, con propolito,ha ^or^oaco
uendo moglie,e figliuoli, di non andar più attornine viuendo d'entrate,e de gli "' " °r°«o*
vfficij, che in quella Città godono i Cittadini di quella, si staualenza molto la-
uoarre. Non molto dopo quelle cose,cercò,che gli fussero allogate due tauole,
che s'haueuano afare in Arezzo, vita nella Chiesa, e compagnia di S. Rocco, e G""Z'° %A;
l'altra all'Altare maggiore di S. Domenico , ma non gli riuscì, percioche l'vna , " ',,";,
e l'altra fù fatta fare a Giorgio Vasari , emendo il suo dileguo , frà molti , che ne „m°fyso
furono fatti, più di tutti gli altri piaciuto. Fece Gio. Antonio per la compagnia Q„
dell'Ascensione di quella Città,in vn Gonfalone da portare a procesiìoue, Chri- Confatone
sto, che resufcita , con molti Soldati intorno al sepolcro , & il suo accendere in della Comp&.
Cielo, con la Nostra Donna in mezo a' dodici Apostoli, il che fà fatto molto g% dell' &
bene, e con diligenza. Nel Casello della Pieue fece in vna tauola a olio , la^ fcentoe co^
Visitatione di N. Donna , & alcuni Santi attorno. Et in vna tauola, che fù d°"° "" ^i™
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per hauere vedati, con suo commodo, molti rilieui,e gessi di cose formate dalle 'ceuen,% &&
starue di Michelagnolo, e da altre cose antiche , slati condotti da Giorgio Vasa- are fa0^
ri nelle (ue case d'Àrezzo. Fece il medesimo alcuni quadri di Nolire Donne , peritatari^
che sono per Arezzo,& in altri luoghi ; Et vna Giuditte, che mette la cella d'O ne^^c^r^
loferne in vna sporta , tenuta da vna sua seruente, la quale hà hoggi Mons. M. '""' ^ Mi-
Bernardino M nerbetti , Vescouo d'Àrezzo,il quale amò assai Gio. Antoni >, ch'agnolo.
come fà tutti gli altri vircuofi,e da lui hebbe,oltre all'altre cose, vn S.Gio.Batti
stagiouinetto nel deserto, quali tutto ignudo, che è 'a 'ui tenuto caro, peiche è „Qe "'"
buonissima figura. Finalmente conoseendo Gio. Antonio,che la perfezione di $Qo d.ll ^
quell'arte non considerà in altro, che in cercar d farli a buon'bora ricco d' in- Pittura sper^
uentione,e (Indiare assai gl'ignùdse ridurre le difficoltà delfare in facilitali pé- fattone c§
tiua di non hauer speso il tempo, c'haueua dato a' suoi piaceri , ne gli studij dell' 1 applicamne
arte, e che non bene si fà in vecchiezza quello, che in giouanezza si potea fare. ssd e^. ^ g^
E come, che sempre conoseesse il suo errore , non però lo conobbe interamen- """' g^uaniù
te,se non quando essendosi già vecchio messoa studiare , vidde condurre in_a ''
quarantadue giorni vna rauolaa olio , lunga quattordici braccia , & alta sei, e
mezo, da Giorgio Vasari,che la fece per lo Refettorio de' Monaci della Badia di
SFiore in Arezzo, doue sono dipinte le nozze d' Ester, e del Rè Assuero ; nella
quale opera sono più di sessanta figure maggiore del viuo. Andando duo-
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