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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0432

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VITA DI BACCIO BANDINELLE 413
zo, e tutta la casa de'Medici, & a Giuliano, fratello del Magnifico Lorenzo, per
la giostra, che sece sù la piazza di Santa Croce , lauoro tutti gli ornamenti delle
celate, e cimieri, & imprese, con sotti! magisterio; Onde acquistò gran nome, e
molta famigliarità co'figliuoli del Magnifico Lorenzo, a'quali fu poi sempr<_,
molto cara l'opera sua, & a lui vtile la conoseenza loro, e l'amistà, per la quale,e
per moki lauori ancora farti da lui per tutta la Città, e dominio,egli diuenne be-
ne frante, non meno^he riputato da molti nell'arte sua. A questo Michelagno-
Ìo> nella partita loro di Firenze l'anno 1494. lasciarono i Medici molti argenti,e
dorerie , e tutto fu da lui secretissimamence tenuto , e fedelmente saluato sino al
ritorno loro ,da'quali fu molto lodato dapoi della fede sua., e ristorato con pre-
mio. Nacque a Michelagnolo l'anno 1487. vn figliuolo , il quale egli chiamò
Bartolomeo, ma dipoi secondo la consuetudine di Firenze , fià da tutti chiamato
Baccio. Desiderando Michelagnolo di lasciare il figliuolo herede dell' arte , e
dell'auiamento suo , loriròappresso di se inbottega^ in compagnia d'altri gio-
uani,i qualiimparauanoa dLegnare ; percioche in que'cempi così vsauano, e
non era tenuto buono orefice, chi non era buon dileguatotene che non lauoras-
se bene di rilieuo. Baccioadunque ne’suoi primi anniattese al disegno , secon*- Suo foriti*
do che gli mostraua il padre, non meno giovandogli a profittare la concorrenza "el dtfan®
de gli altri giouani , tra'quali s'àddomesticò molto con vno chiamato il Piloto, /"" ^ '"/''
elie liuscì dipoi valènte orefice , e seco andana spesso per le Chiese disegnando ';%;%£{,
le cose de'buoni Pittori; ma col disegno mefcolaua il rilieuo, contrafacendo ino, " " <%€*..
cera alcunecose di Donato , e del Verrocchio, &. alcuni lauori fece di terra di
tondo rilieuo. Essendo ancora Baccio nell'età fanciullesca,si riparami alcuna vol* Scherzo àiGri-
ta nellabottega di Girolamo del Buda, Pittore ordinario, sù la piazza di S. Buli¬ rol&mo
nati; Doueessendo vn Verno venuta gran copia di nette,e dipoi dalla gente am-
montata sù la detta piazza,Girolamo riunito aBaccio, gli dille per ischeizo,Bac-
cio se questa neue fusse marmo, non se ne catterebbe egli vn bel gigante , come
Marforio a giacere ? Cauerebbesi,rispose Bàccio,& 10 voglio, che noi faccia-
mo, come se fusse marmo, e posata prettamente la cappa,mise nellaneue le ma-
ni , e da altri fanciulli aiutato , seemando la neue dou'èra troppa, & alerone ag-
giugnendo,fece vna bozza d'vn Marforio di braccia otto, a giacere,di che il Pit-
tore,& ogn'vno restò marauigliato, non tanto di ciò,ch'égli hauesse fatto quan-
to dell'animo, ch'egli hebbe di mettersi a sì gran lauoro cosìpicciolo , e fanciul-
lo . Et in vero Baccio hauendo più amore alla Scultura ,che alle cese dell'orefy
ce,ne molerò molti, & andato a Pinztrimomte, villa comperata da suo padrQ^
si faceua starelpesso manzi i lauoratori ignudi , e gli ritraeua con grande affet- severe fasxto
to , il medesimo facendo de gli altri besfami del podere . In questo tempo con- hesorici >
tinuò molti giorni d'andare la mattina a Prato , vicino alla sua villa , doue fta- Alla Scurirne
ua tutto il giorno a disegnare nella Capella della Piene, opera di Fra Filippo
Lippi, e non restò finoatanto, ,ch'ei 1'hebbe dileguata tutta , ne' panni imi-
tando quel Maestro in ciòraro ; e già maneggiaua deliramente lo Bile , e lar^
penna , e la matita ressa , enera , la qual'è vna pietra dolce , che viene de' mon-
tidi Francia, e sognatele le punte , conduce i disegni con molta finezza . Per p„e»ì&o
quelle cose vedendo Michelagnoló l'animo^ la voglia del figliuolo, mutò in cufted^a!
ancorigli con luipensiero, & insieme consigliato da gli amici , lo pose lotto Ruftici scafo
la custodia di G10. Francesco Rustici, Scultore dc'migbori della Città , dou<_, ^^

del'
B^da Pittore
dà ©cerone &
Boccio di sa ?e'
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Ut.

Ancora di continuo pratticauaiLionarda da . Vinci. Cecini veduti i disegni d§
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