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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0441

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4^ TERZAPARTE
, si o di haueua scemato insieme col modello d'Hercole , e Cacco ,con intentione, ché
Michelagnolo 'e il marmo non era scemato troppo, Michelagnolo lo pigliane, e vi facesse due
intorno mlmar figure a modo suo. Michelagnolo considerai il sallo, pensò vn'altra inuentio-
model Gigan. ne diuersa, e lasciato Hercole, e Cacco, prese Sansone,che renelle sotto due Fi.
te cominciato listei abbattuti da lui, morto l'vno del tutto, e l'altro viuo ancora , al quale me-
„ ignorare da nandovnrouetscio con vna mascella d' alino, cercale di farlo morire. Ma co-
Baccio à ma mespesso auuiene,che gli humani pensieri tal' bora si promettono alcune cose,
esequttoper ^ contrario delle quali è determinato dalla sapienza di Dio, così accade allhora,
la guerra i perche venuta la guerra contro alla Città di Firenze, conuenne a Michelagnolo
pensare ad altro , che a pulire marmi , & hebbesi per paura de' Cittadini a dis-
collare dalla Città. Finita poi la guerra, e fatto l'accordo , Papa Clemente fece
tornare Michelagnolo a Firenze a finire la Sagrestia di S. Lorenzo, e mandò
Baccio a dar' ordine di finire i! gigante ; Il quale,mentre,che gli era intorno,ha-

Tiren^e .

Caccio prose

awice il lane Da"'U 4 UdL " "'"' U """' 11 5'S4" ' ' A' qu^AV,^^^^ v,^iiv 5'i ^a Amvmw,ua-
'del Gigdte, ueua preso le danze nel Palazzo de' Medici ; e per parere affettionato, scriueua
eco vssict odio- quali ogni settimana a Sua Santità, entrando, oltre alle cose dell'arte, ne' parti-
sifeprovoca la colati de' Cittadini, e di chi mniìraua il gouerno, con vfficij odiosi, e da recarli
malevolenza pù maleuolenza addosso,ch'egli non haueua prima . La doue il Duca Alessan-
dd Fiorentini. dLO tornato dalla Corte di Sua Maestà in Firenze,furonb da'Cittadini mostratii
Che pero pro- sinjstn modi, che Baccio verso di loro tenerla, onde ne seguì,che l'opera sua del
'so&'li il ^^nte g'i era da' Cittadini impedita, e ritardata, quanto da loro far si polena .
&om ' ' " 1° quello tempo, dopo la guerra d'Vngheria , Papa Clemente , e Carlo V. Im-
peradore, abboccandoli in Bologna, doue venne Hippolito de' Medici Cardina-
le^ il Duca Alessàdro,parile a Baccio d'andare a bacciare i piedi a Sua Santità,
e portò seco vn quadro alto vn braccio, e largo vno, e mezo , d'vn Chr Ilo bat-
tuto alla colóna da due ignudi, il qual'era d: mezo rilieuo,e molto ben lauorato.
, Donò quello quadro al Papa, insieme con vna medaglia del ritratto di Sua San-
Tortali on& tità ]a quale haueua fattafare aFrancesco dal Prato suo amiceli no; il rouerscio
%o"%°%%o della quale medaglia era Chrido si <gellato. Fù accetto il dono a Sua Santità,al-
rilievo a Papa la quale espose Baccio gl'impedimèn,e le noie hauute nel finire il suo Hercole,
Clemete ,//.pregandola,che col Duca operale di dargli comodità di condurlo al fine,& ag-
oBologna6 giugneua, ch'era inuidiato,& odiato in quella Città ;& essendo terribile di lin-
gua, e d'ingegno, peisuase il Papa a fare, che'1 Duca Aleslandro si pigliale cura,
che l'opera di Baccio si conducete a fine,e si ponesse al luogo suo in piazza# Era
morto Michelagnolo orefice , padre di Baccio, il quale hauendo in vira preso a
sare , con ordine del Papa , per gli operati di Santa Mar a lei Boie, vna Croce
gràdissima d'argento,tutta piena di storie di ballo rilieuo,della Passiooe di Chri-
sto della quale Croce Baccio haueua fatto le figure,e Borie di cera, per formar-
le d'argento , l'haueua Michelagnolo, morendo, lasciata imperfetta ; & hauen-
dola Baccio in mano con molte libre d'argento, cercaria, che Sua Santità dessea
finire quella Croce a Francesco dal Prato, ch'era andato seco a Bdegna . Doue
il Papa considerando, che Baccio voleua non solo ritraili delle fatture del pa-
dre , ma auanzare nelle fatiche di Francesco qualche cosa,ordinò a Baccio ,che

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l'argento, e le Borie abbozzate , e le finite si dessero a gli operarj, e si laldasse
il conto, e gli operarij 'ondessero tutto l'argento di detta Croce , per seruir-
sene ne'b sogni della Chiesa, Bara Ipogliata de' suni ornamenti nel tempo
deli'assedio; & a Baccio fece dare fiorini cento d'oro, e lettere di fiuore, ac-
Oochc tornando a Firenze, desse compimento all'opera del gigante. Mentre
che
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