VITA DI CHRISTOFARO GHERARDI. 463
detto Latanzio, ma fece poi di sua mano la maggior parte delle cosse migliori , ^ ^fa^$
che sono nelle danze di quella fortezza dipinte . Nella quale lavorò anche Ra- ^tri "' a^r
faelle dal Colle, & Adone Doni d'Alcoli pittore molto pianicele valerte ,che cbt" •
hà fatto molte cole nella sua patria, & in altri luoghi. Vi lavorò anche Tcrraso
del Papatello pittore Cortonese ; Ma il medesimo,che felle Irà loro, e viacqufe
stasle più lode, fù Christofaro ; onde mello in giatia da Laiai zio del dette Cris-
po, fù poi sempte molto adoperato da lui. In tanto hauendo il detto Ciispo fat-
to vna nuouaChiesetta in Perugia, detta S.Maria del Popolo, e prima del Mer- Pitture &ellif
caro , & hauendoui cominciata Latanzio vna tavola a olio , vi fece Chrissofarc fmeins.Ma^
di sua mano tutta la parte di l'opra , che in vero è bellissima, e molto da lodare . "" de! ^°ìcl±
Emendo poi fatto Latanzio,di Pittore Bargello di Perugia, Chi isofaio se ne tot ^P'"^4^
nò a S. Giurino, e vi si slette molti meli pur lavorando per lo detto Sig.Abbate
Bufolini . Venuto poi l'anno 1545. hauendo Giorgio a fare per lo Iilustiiss. Car-
dinal Farnese vna tavola a olio,per la Cancellarla grande,& vn'altra nella Chie-
sa di S.Sgottino, per Galeotto da Girone, mandò pei Christofaro , il quale an-
dato ben volentieri , come quello >che ha tietia voglia di veder Rema , vi slette
molti meli, facendo poco altro , che andar vedendo . Ma nondmenc arquisò
tanto,che tornato di nuovo a S.Giustino fece per capriccio in vna sala alcune fi-
gure tanto belle,che pareva, che l'hauesse Nudiate venti ann . De vende poi an- altri fatila
dareil Vasari l'anno 1545. a Napoli afeeaiFrati d Monte Olmeto vn Refet- umd$s,6l%.
torio di moko maggiore opera, che no fu quello di S.Mchele in Bosco di Bolo- stino•
gna,mandòper Christofaro,Rafaelle dal Colle,e Stefano sopradetti suoi amici,e
creati,! quali tutti si trovarono al tempo determinato in Napoli , eccetto Chri-
stofaro, che retto per edere amalato. Tuttavia eslendo sollecitato dal Vasari si Chianm^^
códtisle in Roma perandare a Napoli ma ritenuto da Boigcgnone suo fratello, Napoli dal
che era anch' egli fuorifeitoril quale lo voleva códurre n Francia al seruigio del %fa' "^ ^
Colonello Giovanni da Tortino,si perdè quell'bccasione.Ma ritornato il Vasati ''" ^tó&
l'anno 1546. da Napoli a Roma, per fare ventiquattro quadrighe furono mai - ^" ^J'7"'"1,
datia Napoli,e polli nella Sagristia di S,Gio.Carbonaro: ne i quali dipinse in fi- ''' "'" "' '°
gure d'vn braccio, ò poco più, storie del Testamento vecchio, e della vita di S.
Gio.Battista: e per dipignere ùmilmente i portelli dell'organo del Piscopio,ehe t ,, ,
erano allibracela seipsi servidi Christosaro,che gli fu di grandissimo aiuto,e co- 0,d°v::°i
dulie figure, e paesi in quell'opere molto eccellentemente ^ Slmilmente bave „% ta0%%
ua dileguato G orgio seruirsi di lui nella sala della Cancellarla , là quale fù di- alcuni ^àv
pinta con i cartoni di sua mano, e del rutto finita in cento giorni per lo Cardi- ^ NQlir
nal Farnese,ma non gli venne fatto, perche amalatosi Christofaro, se ne tornò a
S.Giustino subito,che fà cominciato a migliorare. Et il Vafari fenza liti finita
sala,aiutato da Rafaelle dal Colle,da Gio.Battista Bagnacauallo Botognese,< or
Rouiale ^e Bizzera Spagnuoli ,e da molti asri luci amici, e creati . Da R< m^
tornato Giorgio a Firenze3e di li dovendo andare a R niin^ per fare all'Abbare
Gio. Matteo Faettani nella Chiesa de' Monaci di Monte Olmeto vna Capello
afresco,& vna tavola,passò da S.Giustino per menar seco Christofaro,ma l'Ab,
bare Bufolino, al quale dipigneua vna sala, non volle per ailhora salciarlo par-'
tire, prometi endo a Giorgio, che pretto glie lo manderebbe sino in Romigna^
Ma non ostante corali promesse Mette tante a mandarlo , che quando Christe*
faro andò , trouò esso Vàsari non solo hauer finito 1' opere di quell'Abbate'^
sina haueua anco fatto vna tavola al? Aitar megere di San hanceseo d'Arie
detto Latanzio, ma fece poi di sua mano la maggior parte delle cosse migliori , ^ ^fa^$
che sono nelle danze di quella fortezza dipinte . Nella quale lavorò anche Ra- ^tri "' a^r
faelle dal Colle, & Adone Doni d'Alcoli pittore molto pianicele valerte ,che cbt" •
hà fatto molte cole nella sua patria, & in altri luoghi. Vi lavorò anche Tcrraso
del Papatello pittore Cortonese ; Ma il medesimo,che felle Irà loro, e viacqufe
stasle più lode, fù Christofaro ; onde mello in giatia da Laiai zio del dette Cris-
po, fù poi sempte molto adoperato da lui. In tanto hauendo il detto Ciispo fat-
to vna nuouaChiesetta in Perugia, detta S.Maria del Popolo, e prima del Mer- Pitture &ellif
caro , & hauendoui cominciata Latanzio vna tavola a olio , vi fece Chrissofarc fmeins.Ma^
di sua mano tutta la parte di l'opra , che in vero è bellissima, e molto da lodare . "" de! ^°ìcl±
Emendo poi fatto Latanzio,di Pittore Bargello di Perugia, Chi isofaio se ne tot ^P'"^4^
nò a S. Giurino, e vi si slette molti meli pur lavorando per lo detto Sig.Abbate
Bufolini . Venuto poi l'anno 1545. hauendo Giorgio a fare per lo Iilustiiss. Car-
dinal Farnese vna tavola a olio,per la Cancellarla grande,& vn'altra nella Chie-
sa di S.Sgottino, per Galeotto da Girone, mandò pei Christofaro , il quale an-
dato ben volentieri , come quello >che ha tietia voglia di veder Rema , vi slette
molti meli, facendo poco altro , che andar vedendo . Ma nondmenc arquisò
tanto,che tornato di nuovo a S.Giustino fece per capriccio in vna sala alcune fi-
gure tanto belle,che pareva, che l'hauesse Nudiate venti ann . De vende poi an- altri fatila
dareil Vasari l'anno 1545. a Napoli afeeaiFrati d Monte Olmeto vn Refet- umd$s,6l%.
torio di moko maggiore opera, che no fu quello di S.Mchele in Bosco di Bolo- stino•
gna,mandòper Christofaro,Rafaelle dal Colle,e Stefano sopradetti suoi amici,e
creati,! quali tutti si trovarono al tempo determinato in Napoli , eccetto Chri-
stofaro, che retto per edere amalato. Tuttavia eslendo sollecitato dal Vasari si Chianm^^
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che era anch' egli fuorifeitoril quale lo voleva códurre n Francia al seruigio del %fa' "^ ^
Colonello Giovanni da Tortino,si perdè quell'bccasione.Ma ritornato il Vasati ''" ^tó&
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Gio.Battista: e per dipignere ùmilmente i portelli dell'organo del Piscopio,ehe t ,, ,
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dulie figure, e paesi in quell'opere molto eccellentemente ^ Slmilmente bave „% ta0%%
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pinta con i cartoni di sua mano, e del rutto finita in cento giorni per lo Cardi- ^ NQlir
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S.Giustino subito,che fà cominciato a migliorare. Et il Vafari fenza liti finita
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Rouiale ^e Bizzera Spagnuoli ,e da molti asri luci amici, e creati . Da R< m^
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Gio. Matteo Faettani nella Chiesa de' Monaci di Monte Olmeto vna Capello
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bare Bufolino, al quale dipigneua vna sala, non volle per ailhora salciarlo par-'
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Ma non ostante corali promesse Mette tante a mandarlo , che quando Christe*
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