478 TERZA PARTE
gnolo , e Santa Lucia , e due altri Santi in ginocchioni ; E nel mezo tondo della
Capella va Dio Padre, con alcuni Serasini intorno. Essendogli poi, secondo che
haueua molto desideralo, flato allogato da Maestro Giacomo, Frate de'Serui, a
dipingere vna parte del cortile de'Serui, per esserne andato Andrea del Sarto in
Francia , e lasciaro l'opera di quel corrile imperfetta , si mise con molto Studio a
fare i cartoni. Ma percioche era male agiato di robba, e gli bsognaua , mentre
studiaua, per acquistarli honore, hauer da viuere, fece Sopra la porta dell'hospfe
tale delle donne, dietro la Chiesa dell'hospitale de'Pret , frà la piazza di S. Mar<
Figure hellif- co, e via di Sangallo, dirimpetto appunto al muro delle Suore di Santa Catteri-
sime a chiaro na fà Sien^ , due figure di chiaro scuro bellissime , cioè Christo in forma di Pel-
sc% legano,che aspetta alcune donne hospiti, per alloggiarle; La quale opera fù me,
fratamente molto in que'tempi , & è ancora hoggi da gli huomini intendenti lo-
db Zecca.° ' data. In quello medesimo tempo dipinse alcuni quadri , e sloriette a olio , per i
Tigwa^fre Maestri di Zecca, nel carro della moneta, che và ogn'anno per S. Giouanni Q
jco stimffljso processione,l'opera del qual carro fù di mano di Marco del Tallo. Et in sui pog-
m. gio di Fiesole Sopra la porta della Compagnia della Cecilia , vna Santa Cecilia
colorita in freseo, con alcune rose in mano tanto belle, e tanto bene in quel luo-
go accomodata, che per quanto el'è , è delle buone opere , che si possano vede-
re in freseo. Quelle opere hauendo veduto il già detto Maestro Giacomo Frate
de'Serui, & acceso maggiormente nel Suo desiderio, pensò di fargli finire a ogni
Bella seria a modo l'opera del detto cortile de'Serui , pensando , che a concorrenza de gli al-
frefeo nel Cor- tri Maestri , che vi haueuano lauorato , douesse fare in quello , che restaua a di-
"le de Servi. pingersi, qualche cosa Straordinariamente bella. Giacomo dunque messoui ma-
no , fece nondimeno , per desiderio di gloria , e d'honore , che di guadagno , la
slora della Visitatione della Madonna, con man era vn poco più ariosa,e della,
che insino allhora non era slato suo sol to, la qua' cosa accrebbe , oltre all'altre
infinite bellezza , bontà all'opera infinitamente , percioche le donne, i putti ,i
giouan, & i vecchi sono fatti in freseo tanto morbidamente, e con tanta vnione
di colorito,che è c®sa marauigliosa; onde le carni d'vn putto,che Siede in sù cer-
te Scale , anzi pur quelle insiememente di tutte l'altie figure, sono tali , che non
si possono in freseo far meglio, ne con più dolcezze Perche qued'opera,appres,
so l'altre,che Giacomo haueua fatto, diede certezza a gli Artefice della sua per-
fettione, paragonandole con quelle d'Andrea del Sarto, e del Francia B g o.
?ag#M ^ vi- Diede Giacomo finita quell'opera l'anno 1 516. e n'hebbe per pagamento Scudi'
^y^0 Cedici,e non più . Essendogli poi allogata da FranceSco Pucci ,se ben miricele
"della ^' '"a°°h d'vna Capella , ch'egli haueua fatto fare in S. Michele B sdomini,
ria ingordigia. nel|a via de'Serui, conduce Giacomo quell'opera con tanta beila maniera,e con
Tavola aol 0 v° colorito sì viu®,che par quali imponibile a crederlo. In quella tauola la No-
inS.Michele. lira Donna, che Siede,porge il putto Giesù a S.Gioseffo,il quale hà vna = ella,che
belhssima frà ride con tanta vivacità, e prontezza, che è vno stupore. E' besissimo similinen-
tabre fa 4. te vn putto fatto per S G'o.Battista, e due altri fanciulli nudi , che engono vn~a
^% padiglione. Vi si vede ancora vn San Giouanni Euangehsta, bellissimo vecch 0,
& vn San Francescoin ginocchioni, che è vino, peroche intrecciare le dira delle
mani i'vna con l'altra,e stando inrent ssimo a contemplare con gli occhi,e con^
lamente fissi, la Vergine, & il figliuolo, par che sp ri. Neèmen bello il San_j
Giacomo,che a canto a gli altri si vede. Onde non è marno gin fe niella è ’o
più bella tauola , che mai facete quello rarissimo Pittore . Io CT$ùeua, che do-
po
vi
,^p
0#
@d
teglie
tonchi
sedeli
tòmoagli
^61prii
^&V
kbaili
nomili
IStebos
tabalBo
incile deli
quistalfe,
sali ,eriti
Botòtal
falcete
tifami di
I^ibi
^iWone
Filmaci
sillio tal
,Scredi J
sotodui
Meiqua
Wmo, D
betoni
^N^
^fece1'1
\mt@
^lifea
felli &
^altrist
iqandezz,
L’otto,!
$tyfe
tàty
^Calice de
^ Dalle ba
Aperte
Glicoli i
^(ej
Quanti
^>l'&
gnolo , e Santa Lucia , e due altri Santi in ginocchioni ; E nel mezo tondo della
Capella va Dio Padre, con alcuni Serasini intorno. Essendogli poi, secondo che
haueua molto desideralo, flato allogato da Maestro Giacomo, Frate de'Serui, a
dipingere vna parte del cortile de'Serui, per esserne andato Andrea del Sarto in
Francia , e lasciaro l'opera di quel corrile imperfetta , si mise con molto Studio a
fare i cartoni. Ma percioche era male agiato di robba, e gli bsognaua , mentre
studiaua, per acquistarli honore, hauer da viuere, fece Sopra la porta dell'hospfe
tale delle donne, dietro la Chiesa dell'hospitale de'Pret , frà la piazza di S. Mar<
Figure hellif- co, e via di Sangallo, dirimpetto appunto al muro delle Suore di Santa Catteri-
sime a chiaro na fà Sien^ , due figure di chiaro scuro bellissime , cioè Christo in forma di Pel-
sc% legano,che aspetta alcune donne hospiti, per alloggiarle; La quale opera fù me,
fratamente molto in que'tempi , & è ancora hoggi da gli huomini intendenti lo-
db Zecca.° ' data. In quello medesimo tempo dipinse alcuni quadri , e sloriette a olio , per i
Tigwa^fre Maestri di Zecca, nel carro della moneta, che và ogn'anno per S. Giouanni Q
jco stimffljso processione,l'opera del qual carro fù di mano di Marco del Tallo. Et in sui pog-
m. gio di Fiesole Sopra la porta della Compagnia della Cecilia , vna Santa Cecilia
colorita in freseo, con alcune rose in mano tanto belle, e tanto bene in quel luo-
go accomodata, che per quanto el'è , è delle buone opere , che si possano vede-
re in freseo. Quelle opere hauendo veduto il già detto Maestro Giacomo Frate
de'Serui, & acceso maggiormente nel Suo desiderio, pensò di fargli finire a ogni
Bella seria a modo l'opera del detto cortile de'Serui , pensando , che a concorrenza de gli al-
frefeo nel Cor- tri Maestri , che vi haueuano lauorato , douesse fare in quello , che restaua a di-
"le de Servi. pingersi, qualche cosa Straordinariamente bella. Giacomo dunque messoui ma-
no , fece nondimeno , per desiderio di gloria , e d'honore , che di guadagno , la
slora della Visitatione della Madonna, con man era vn poco più ariosa,e della,
che insino allhora non era slato suo sol to, la qua' cosa accrebbe , oltre all'altre
infinite bellezza , bontà all'opera infinitamente , percioche le donne, i putti ,i
giouan, & i vecchi sono fatti in freseo tanto morbidamente, e con tanta vnione
di colorito,che è c®sa marauigliosa; onde le carni d'vn putto,che Siede in sù cer-
te Scale , anzi pur quelle insiememente di tutte l'altie figure, sono tali , che non
si possono in freseo far meglio, ne con più dolcezze Perche qued'opera,appres,
so l'altre,che Giacomo haueua fatto, diede certezza a gli Artefice della sua per-
fettione, paragonandole con quelle d'Andrea del Sarto, e del Francia B g o.
?ag#M ^ vi- Diede Giacomo finita quell'opera l'anno 1 516. e n'hebbe per pagamento Scudi'
^y^0 Cedici,e non più . Essendogli poi allogata da FranceSco Pucci ,se ben miricele
"della ^' '"a°°h d'vna Capella , ch'egli haueua fatto fare in S. Michele B sdomini,
ria ingordigia. nel|a via de'Serui, conduce Giacomo quell'opera con tanta beila maniera,e con
Tavola aol 0 v° colorito sì viu®,che par quali imponibile a crederlo. In quella tauola la No-
inS.Michele. lira Donna, che Siede,porge il putto Giesù a S.Gioseffo,il quale hà vna = ella,che
belhssima frà ride con tanta vivacità, e prontezza, che è vno stupore. E' besissimo similinen-
tabre fa 4. te vn putto fatto per S G'o.Battista, e due altri fanciulli nudi , che engono vn~a
^% padiglione. Vi si vede ancora vn San Giouanni Euangehsta, bellissimo vecch 0,
& vn San Francescoin ginocchioni, che è vino, peroche intrecciare le dira delle
mani i'vna con l'altra,e stando inrent ssimo a contemplare con gli occhi,e con^
lamente fissi, la Vergine, & il figliuolo, par che sp ri. Neèmen bello il San_j
Giacomo,che a canto a gli altri si vede. Onde non è marno gin fe niella è ’o
più bella tauola , che mai facete quello rarissimo Pittore . Io CT$ùeua, che do-
po
vi
,^p
0#
@d
teglie
tonchi
sedeli
tòmoagli
^61prii
^&V
kbaili
nomili
IStebos
tabalBo
incile deli
quistalfe,
sali ,eriti
Botòtal
falcete
tifami di
I^ibi
^iWone
Filmaci
sillio tal
,Scredi J
sotodui
Meiqua
Wmo, D
betoni
^N^
^fece1'1
\mt@
^lifea
felli &
^altrist
iqandezz,
L’otto,!
$tyfe
tàty
^Calice de
^ Dalle ba
Aperte
Glicoli i
^(ej
Quanti
^>l'&