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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0503
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a TERZA PARTE
secce, & il girare de'loro fogliami, dello spinoso, e del crudo; la doue gli ha fat-
ti egli con gagliardezza, & abbondanti, e ricchi di nuoui andari, con foglie ino
varie maniere intagliate con belle intaccature , e con i più bei semi, fiori, e vi-
lucchi, che si posano vedere, lenza gli vccelli, che in srài selloni , e fogliame hà
saputo gratiosamente in varie guise intagliare; In tanto, che si può dire, che Si-
mone solo (sia detto con pace de gli altri) habbia saputo cattar dal marmo quel-
la durezza, che suol dar l'arte spessè volte alle Sculture, e ridotte le sue cole con
Crmfyitfr l'oprare dello fcarpello, a tal termine, ch'elle paiono palpabili, e vere. Et il me-
cione del nfe delimo si dice delle cornici , & altri somiglianti lauori da lui condotti con bellis-
turale. sima grana, e giudicio . Costui hauendo nella sua fanciullezza atteso al disegno
con molto srutto, e poi fattoli prattico nell'intagliare,fù da Maestro Antonio da
Sangallo, il quale conobbe l'ingegno, e buono spirito di lui , condotto a Roma,
dou'egli fece fare, per le prime opere , alcuni capitelli , e baie , e qualche fregio
Pece le fu& di fogliami, per la Chiesa di S.Giouanni de'Fiorentini,& alcuni lauori per lo Pa-
fenme opere in |azzo d'Alessandro, primo Cardinale Farnese. Attendendo in tanto Simone, e
Roma condot massinamente i giorni delle felle, e quando poteua rubar tempo, a disegnare le
anco cofe antiche di quella Città, non passò molto, che disegnaua,e faceua pianto,
"suoi^ositti °°n Più gratia, e nettezza, che non faceua Antonio stesso -, Di maniera , che da-
mel difegno, e O' tutto a studiare,disegnando i fogliami della maniera antica, & a girare ga-
mlfermante, gliarco le foglie, & a traforare le colè, per condurle a perfettione,togliendo dal-
le cose migliori il migliore, e da chi vna colà, e da chi vn'altra ,fece in pochi an-
ni vna bella compositione di maniera, e tanto vniuersale, che faceua poi bene_,
ogni cola , & insieme, e da per se , come si vede in alcune armi , che doueuano
andare nella detta Chiesa di S. Giouanniin strada Giulia. In vna delle quali ar-
mi facendo vn Giglio grande , antica insegna del commune di Firenze , gli fece
addosso alcuni girati di foglie, con vilucchi, e semi così ben fatti, che fece (lupe-
fare ogn'vno. Ne passò molto, che guidando Antonio da Sangallo, per Messer
PellissimilF Agnolo Cesis , l'ornamento di marmo d'vna Capella , e sepoltura di lui, e di sua
sori per ina famiglia,che fu murata poi l'auro 1550. nella Chiesa di Santa Maria della Pace,
sepoltura in fece fare parte d'alcuni pilastri , e zoccoli pieni di fregiature , che andavano o
S. Marta del- quell'opera^ Simone,il quale gli condusse sì bene, e sì belli, che senza ch'io di-
'" ace. ca qnah sono , si fanno conoscere alla gratia , e perfettione loro , in frà gli altri.
Ne è pogìbile veder più belli, e capricciosì Altari da fare sacrificij all'vsan^a an-
sponde diva tica,di quelli,che costui fece nel basamento di quell'opera. Dopo, il medesimo
po^o in San Sangallo , che faceua condurre nel Ch osfro di S. Pietro in Vincola la bocca di
Pietro in vim quel pozzo,fece fare al Mosca le sponde,con alcuni mascheroni bellissimi . Non
cola lodate, molto dopo,emendo vna State tornato a Firenze,& hauendo buon nome frà gli
Artefici Baccio Bandinelli,che faceua 1'O:feo di marmo, che fù pollo nel cortile
Fece intagli ^el Palazzo de'Medici, fatta condurre la basa d quell'opera da Benedetto da Ro-
bBissimi per uezzano, fece condurre a Simone i fedoni,& altri intagli bellissìmi, che vi sono,
la bafe d vna ancorché vn fedone vi siaimperfette solamente gradmato.Hauendo poi fatto
statua in Fi- molte cose di macigno,delle quali non accade a far memoria, disegnaua tornare
ren^e. a Roma , ma seguendo in quel mentre ssacco. non andò altrimenti . Ma preso
^'condotto in donna, si staua a Firenze con poche sacende, perche hauendo bisogno d'aiutare
Arezzo d© la famiglia, e non hauendo entrate, s'andaua trattenendo con ogni cosa. Capi-
Pietro di Su. tando dunque in que'giorni a Fi. eze Pietro di Subisso,Maestro di scarpello Are-
bisso Scultore tino,il quale teueua di cotinuo (otto di se buon numero di lauorati,peroche tut-
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