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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0540

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VITA DI GIO. ANTONIO SODDOMAi 531
Altare maggiore del Duomo , a canto a quelli del Sogliono , e del Beccafiimi, Suoi quadri
In vnoè Christo morto, con la Nostra Donna, e con l'altre Marie; e nell' altro 18 quel Due.
il sacrificio d'Abraam,e d'Isaac suo figliuolo . Ma perche quelli quadri non riu- m° ^ P*^
scirono molto buoni , il detto operaio , che haneua dileguato fargli farealcune ""/"^
tàuole per la Chiesa , lo licentiò. Conoscendo ,che gli huomini, che nonstu-
diano, perduto c' hanno in vecchiezza vn certo che di buono,che in gonanez-'
za haueuano da natura , si rimangono con vna prattica, e maniera le più vòlte
poco da lodare . Nel medesimo tempo fini Gio. Antonio vna tauola, ch'eghha-
ueua già cominciata a olio per Santa Maria della Spina, facendoui la NoIùl# Migliore gh
Donna col figliuolo in collo , & innanzia lei ginocchioni Santa Maria Madda
lena , e Santa Caterina , e ritti da i lati S. Giouannì , S. Baciano , e S. Gioiello , "H&u'fy
nelle quali tutte figure si portò molto meglio , che ne' due quadri del Ducano • , ''
Dopo non haucndo più che fare a Pisa,si conduce a Lucca, doue in S.Ponna- Dipinfe $3
no, luogo de' Frati di Monte Olmeto, gli fece sare vn'Abbate suo conoscente, Lucrane M&
vna Nostra Donna, al salire di certe scale , che vanno in dormentorio ; La qua- nastero de gli
le finita, stracco , pouero, e vecchio , se ne tornò a Siena , doue non visse poi Ontanir
molto , perche ammalato, per non hauere nè chi lo gouernasse, nè da che esse- Monta Siena
re gouernato , se n'andò all' Hospital grande, e quitti finì in poche Settimane il 'Spedai
corso di sua vita. Tolse Gio. Antonio, edendogiouane, & in buoncredito, mo- ''
glie in Siena, vna fanciulla nata di buonissime genti , e n'hebbe il primo anno
vna figliuola ; Ma poi venutagli a noia, perche egli era vnabestia, non la volle
mai più vedere, ond' ella ritiratali da se , vide sempre delle sue fatiche, e dell'
entrate della sua dote , portando con lunga, e molta patienzale bestialità, eie
pazzie di quel suo huomo , degno veramete del nome di Mattaccio,che gli po-
sero, come s'è detto,que'padri di Monte Olmeto. Il Riccio Sanese, discepolo Riccio Stasfe
di Gio. Antonio, e Pittore aliai pratico, e valente, hauendo presa per moglie la f"° A11^9.
figliuola del suo maestro , stata molto bene , e costumatamente dalla madre al-
lenata, fù herede di tutte le cose del suocero attenenti all'arte. Quello Riccio ,
dico,il quale hà lauorato molte opere belle,e lodeuoli in Siena,& altroue è nel Sue opere ^
Duomo di quella Città , entrando in Chiesaaman manca , vna Capella latto- tendone.
rata di Mucchi ,edi Pitture a ftesco ; Sislà hoggi in Lucca , doue hà far-
ro, efà tuttauia molte opere belle , e lodeuoli. Fù ùmilmente ^
creato di Gio, Antonio vn giovane, che si chiamava Giacomo
del Soddoma ; ma perche morì giovane , ne potet-
te dare se non picciol saggio del suo in<
gegno, esapere , non accade
dirne altro.
Ville il Soddoma anni 7fr
e morì 1' anno

Giacomo &%re
ch'eglino al.
!ieuo .

M5fr
Fine della vita del Soddoma Vittore.

Xxs 2

VITA
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