VITA DI BASTIANO DETTO ARIST. 533
il detto cartone, che fù vn tempo la scuola di chi volle attendere alla Pittura ; il
più valente di tutti era tenuto Ridolfo Grillandai , Bastiano se lo elesse per ami-
co, per imparare da lui a colorire, e così diuennero amicissimi. Ma non lascian-
do perciò Baciano di attendere al detto cartone , e fare di quelli ignudi, ritraile
in vn cartonetto tutta insieme, 1'inuentione di quel gruppo di figure ,la quale
ninno di tanti, che vi haueuano lauorato, haueua mai disegnato interamente . E
perche vi attefe con quanto Audio gli fù mai possìbile, ne seguì,che poi ad ogni
proposito seppe render conto, delle forze, attitudini, e muscoli di quelle figure,
e quali erano date le cagioni,che haueuano mollo il Buonaroti a fare alcune po-
liture difficili. Nel che fare,parlando egli có granirà,adagio,e sententiosamente,
gli fù da vna (eh era di virtuosi Artefici posto il sopranome d'Aristotile , il quale
gli flette anco tanto meglio , quanto pareua , che secondo vn' antico ritratto di
quel grandissimo Filosofo,e secretatio della natura,egli molto il somigliassfe.Ma
Suo diliger
tifano difegno
di detto c^rto^
ne.
Onde hauefe
per tornare al cartonetto ritratto da Ariitotile, egli il tenne poi (empie così ca- '' (apranone
ro,che eden io andato a male 1' originale del Buonaroti , nol volle mai dare ne 'Arir""^^
per prezzo, nè per altra cagione, nè lasciarlo ritrarre , anzi nol modraua se non
come le cole pretiose si fanno , a i piùcari amici, e per fauore . Quello disegno . r
poi l'anno 154Z. fu da Aristotile, a persuasione di Giorgio Vasari suoamicissi- Fece^ ritrae-
mo,ritratto in vn quadro a olio , di chiaro scuro , che fù mandato, per mezo di " '
Monsignor Gonio, al Rè Francesco di Francia, che 1' hebbe cariamo,e ne die- '°q X^.
de premo honoraco al Sangallo • E ciò fece il Vasari , perche si conferitile la „ „ Francia,
memoria di quell'opera, atteso, che le carte ageuolmente vanno anale . E per-
che si dilettò dunque Afflatile nella sua giouanezza,come hanno fatto gli altri si diletto^
di casa sua,delle cose d'Architettura,attese a misurar piante di edificfre con_j Architetture
molta diligenza alle cose di prospettiua ; nel che fare gli fù di gran commodo vn
silo fratello,chiamato Gio.Francesco,il quale,come Architettore,attenderla alla
fabbrica di S.Pietro, sotto Giuliano Leni proueditore . Gio. Francefco dunque
hauendo tiratoa Roma Aristotile, e seruendosene a tener conti in vn gran ma-
neg^°> che haueua di fornaci, di calcine,di lauori, pozzolane, e tufi, che gli ap<
portavano grandissimo guadagno,si dette vn tempo a quel modo Bastiano, sen# ^^ citaifr
za far'altro,che disegnare nella Capella di Michelaccio ,& andarti trattener- rJ,fre'
do per mezo di M.Giannozzo Pandolsini Vefcouo di Troia , in casa di Rafaelle g^Q nell
da Vrbino ; onde hauendo poi Rafaelle fatto al detto Vescouo il disegno per capello di Mi
vn palazzo, che voleua sare in via di Sangallo in Firenze , fù il detto Gio. Fran- d&gnelo •
ceseo mandato a metterlo in opera , sicome fece , con quanta diligenza è podi-
bile , che vn'opera così fatta si conduca . Ma l'anno 1530. emendo morto Gio.
Francefco, e slato posto 1'assedio intorno a Firenze, si rimase, come diremo,im-
perfetta quell'opera;all'esecutione della quale fù messo poi Arinotele suo fra-
tello, chese n'era molti,emolti anni innanzi tornato,come si dira, a Firenze , Finifteil &
Ihauendo sorco Giuliano Leni sopradetto, auanzaro grolla sonema di danari nel- fegno d in Pti.
"auiamento, che gli haueua lasciato in Roma il fratello, con vna parte de'qua- l^ty rimalo
li danari, comperò Aristoule, a persuasione di Luigi Alamanni, e Zanobi Buon- imperfetto per
delmonti suor amicissimi , vn rito di casa dietro al Conuènto de' Serui , vicino ^ morte de%
ad Andrea del Sarto , doue poi , con animo di tor donna , e riposarsi , murò vn' sr*^9 ,
assai commoda casetta . Tornato dunque a Firenze Aristotile, perche era_j
molto inclinato alla prospettiua, alla quale haueua atteso in Roma sotto Bra^
mante , non pareua r che quali fi dilettale d' altro ; ma nondimeno , oltre ai
il detto cartone, che fù vn tempo la scuola di chi volle attendere alla Pittura ; il
più valente di tutti era tenuto Ridolfo Grillandai , Bastiano se lo elesse per ami-
co, per imparare da lui a colorire, e così diuennero amicissimi. Ma non lascian-
do perciò Baciano di attendere al detto cartone , e fare di quelli ignudi, ritraile
in vn cartonetto tutta insieme, 1'inuentione di quel gruppo di figure ,la quale
ninno di tanti, che vi haueuano lauorato, haueua mai disegnato interamente . E
perche vi attefe con quanto Audio gli fù mai possìbile, ne seguì,che poi ad ogni
proposito seppe render conto, delle forze, attitudini, e muscoli di quelle figure,
e quali erano date le cagioni,che haueuano mollo il Buonaroti a fare alcune po-
liture difficili. Nel che fare,parlando egli có granirà,adagio,e sententiosamente,
gli fù da vna (eh era di virtuosi Artefici posto il sopranome d'Aristotile , il quale
gli flette anco tanto meglio , quanto pareua , che secondo vn' antico ritratto di
quel grandissimo Filosofo,e secretatio della natura,egli molto il somigliassfe.Ma
Suo diliger
tifano difegno
di detto c^rto^
ne.
Onde hauefe
per tornare al cartonetto ritratto da Ariitotile, egli il tenne poi (empie così ca- '' (apranone
ro,che eden io andato a male 1' originale del Buonaroti , nol volle mai dare ne 'Arir""^^
per prezzo, nè per altra cagione, nè lasciarlo ritrarre , anzi nol modraua se non
come le cole pretiose si fanno , a i piùcari amici, e per fauore . Quello disegno . r
poi l'anno 154Z. fu da Aristotile, a persuasione di Giorgio Vasari suoamicissi- Fece^ ritrae-
mo,ritratto in vn quadro a olio , di chiaro scuro , che fù mandato, per mezo di " '
Monsignor Gonio, al Rè Francesco di Francia, che 1' hebbe cariamo,e ne die- '°q X^.
de premo honoraco al Sangallo • E ciò fece il Vasari , perche si conferitile la „ „ Francia,
memoria di quell'opera, atteso, che le carte ageuolmente vanno anale . E per-
che si dilettò dunque Afflatile nella sua giouanezza,come hanno fatto gli altri si diletto^
di casa sua,delle cose d'Architettura,attese a misurar piante di edificfre con_j Architetture
molta diligenza alle cose di prospettiua ; nel che fare gli fù di gran commodo vn
silo fratello,chiamato Gio.Francesco,il quale,come Architettore,attenderla alla
fabbrica di S.Pietro, sotto Giuliano Leni proueditore . Gio. Francefco dunque
hauendo tiratoa Roma Aristotile, e seruendosene a tener conti in vn gran ma-
neg^°> che haueua di fornaci, di calcine,di lauori, pozzolane, e tufi, che gli ap<
portavano grandissimo guadagno,si dette vn tempo a quel modo Bastiano, sen# ^^ citaifr
za far'altro,che disegnare nella Capella di Michelaccio ,& andarti trattener- rJ,fre'
do per mezo di M.Giannozzo Pandolsini Vefcouo di Troia , in casa di Rafaelle g^Q nell
da Vrbino ; onde hauendo poi Rafaelle fatto al detto Vescouo il disegno per capello di Mi
vn palazzo, che voleua sare in via di Sangallo in Firenze , fù il detto Gio. Fran- d&gnelo •
ceseo mandato a metterlo in opera , sicome fece , con quanta diligenza è podi-
bile , che vn'opera così fatta si conduca . Ma l'anno 1530. emendo morto Gio.
Francefco, e slato posto 1'assedio intorno a Firenze, si rimase, come diremo,im-
perfetta quell'opera;all'esecutione della quale fù messo poi Arinotele suo fra-
tello, chese n'era molti,emolti anni innanzi tornato,come si dira, a Firenze , Finifteil &
Ihauendo sorco Giuliano Leni sopradetto, auanzaro grolla sonema di danari nel- fegno d in Pti.
"auiamento, che gli haueua lasciato in Roma il fratello, con vna parte de'qua- l^ty rimalo
li danari, comperò Aristoule, a persuasione di Luigi Alamanni, e Zanobi Buon- imperfetto per
delmonti suor amicissimi , vn rito di casa dietro al Conuènto de' Serui , vicino ^ morte de%
ad Andrea del Sarto , doue poi , con animo di tor donna , e riposarsi , murò vn' sr*^9 ,
assai commoda casetta . Tornato dunque a Firenze Aristotile, perche era_j
molto inclinato alla prospettiua, alla quale haueua atteso in Roma sotto Bra^
mante , non pareua r che quali fi dilettale d' altro ; ma nondimeno , oltre ai