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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0544

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VITA DI BASTIANO DETTO ARIST. 5„
gicomedia , canata da i libri de' Rè, delle tribolationi , che furono per la viola-
none di Tamar, la quale haueua comporta Gio. Maria Primerani . Perche dato
cura della scena^ prospettiua ad Aristotile, egli fece vna fcena la più bella (per ,„"''
quanto capeva il luogo ) che fussfe Hata fatta giamai . E perche oltre al bell' ap- "" "'' '*
parato, la tragicomedia su bella per se, e ben recitata , e molto piacque al Duca
Alertandro, & alla sorella, che l'vdirono, secero loro Eccellenze liberare l'Au-
tore di essa , ch'era in carcere , con quello , che douerte fare vn" altra comedia a
sua fantasia. Il che hauendo fatto , Arinotele fece nella loggia del giardino de'
Medici, in sù la piazza di S.Marco, vna bellissima scena, e prospettiua, piena di
colonnati , di nicchie , di tabernacoli, statue, e molt'altre cose capricciose , che
insin' allhora in limili apparati non erano siate vsate . Le quali tutte piacquero
infinitamente , & hanno molto arricchito quella maniera di Pitture ; Il l'ogget-
to della comedia fù Gioseffo acculato falsamente d'bavere voluto violare la sua
padrona ; e perciò incarceratone poi liberato per 1'interpretatione del sogno del
Rè. Emendo dunque anco quella scena molto piacciuta al Duca, ordinò,quan-
do fù il tempo , che nelle sue nozze , e di Madama Margherita d Aurtria , si fa-
cete vna comedia , e la scena da Arirtotile in via di Sangallo , nella compagnia
de' Tessirori, congiunta alle case del Magnifico Ottaviano de' Medici ; Al che
hauendo merto mano Aristotile , con quanto studio , diligenza , e fatica gli fi
mai possibile,condusse tutto quell'apparato a perfettione. E perche Lorenzodi
Pier Francesco de' Medici, hauendo egli comporta la comedia,che si haueua da ,ce#so^e ^
recitare, haueua cura di tutto l'apparato, e delle musiche, come quelli , che an- '/P"rere fr"
daua sempre pensando in che modo potesse vccidere il Duca , dal quale era co- {^^risto.
tanto amato, e favorito, pensò di farlo capitar male nell'apparato di quella co- „%L% 4{
media. Cortuidùque,la dove terminavano le scale della prospettiua,& il palco èso 4'vw
della scena , fece da ogni banda delle cortine delle mura , gettare in terra dici- faa&
dotto bracca di muro per altezza,per rimurare dentro vna stanza a vso di scar-
sella,che forte asfai capace, & vn palco alto, quanto quello della scena , il quale
servide per la musica di vocine sopra il primo voleva fare vn'altro palco per cla-
uicembali, organi,&^ltri limili instrumenti, che non si possono cosi facilmente
muovere, ne mutare ; & il vano dove haueua rovinato le mura dinanzi,voleva
che forte coperto di tele dipinte in prospettiua,e di casaméti; Il che tutto piace-
ua ad Aristotile,perche arricchiva la scena,e lasciaua libero il palco di quella,da
gli huomini della Musica. Ma non piaceva già ad erto Aristotile, che il cavallo,
che sosteneua il tetto,il qual'era rimarto seza le mura di lotto,che il reggevano,
accomodarte altrimenti , che có vn'arco grande,e doppio,che furte gagliardissi-
mo>la dove voleva Lorenzo,che fusse retto da certi puntelli,e non aa altro,che
poterte in niun modo impedire la Musica. Ma conoscédo Anrtotile,che quella
era vna trappola da rovinare addosso a vna infinità di persone, non si voleva in
quello accordare in modo veruno con Lorenzo , il quale in verità non haueu&
altro animo,che d'vccidere in quella rovina il Duca . Perche vedendo Aristoti- &fa,„o„g
le di non poter mettere nelcapo a Lorenzo le sue buone ragioni, haueua deli- Qso
berato di volere andarli con Dio. Quando Giorgio Valari,il quale allhora,ben-
ché giovanetto , staua al seruino del Duca Alessandro , & era creatura d'Otta-
ulano de' Medici, sentendo, mentre dipigneua in quella scena, le dispute,e dis-
pareri,ch'orano frà Lorenzo,& Arirtotile, si mise dèrtramenre di mezo; & vdi-
tol'Vnox e l'altro, & il pericolo,che seco pottauailmodo di Lorenzo >mossrò>
che
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