„8 TERZA PARTE
Medici. Nell'altro era la presa di Monte Mario ; lìmpresa vn'Assiuolo Egittioi
(opra la tetta di Pirro, e l'arme quella di casa Sforzate Medici ; Nella quale sio-
ria , che fu dipinta da Antonio di Donino Pittore siero nelle mouenze , esi ve-
deua nel lontano yna'scàramuccia di caualli tanto bella, che nel quadro, di ma-
nodi persona riputata debole,riuscì molto migliore , che l'opere d’alcuni altri,
ch'erano valep/huommi (blamente in opinione. Nell'altro si vedetta il Duca^r
Alessandro essere inuestito dalla Maestà Cesarea di tutte l'insegne , & imprese
Ducali; l'impresà era vna Pica, con soglie d'alloro in bocca, e nel fregio era l'ar-
me de'Medici,e di Toledo, e quella era di mano di Battista Franco Venetiano;
Nell' ultimo di tutti quelli quadri erano le nozze del medesimo Duca Alessan-
dro, fatte in Napoli; 1'imprese erano due Cornici, simbolo antico delle nozze, e
nel fregio era l'arme di Don Pietro di Toledo, Viceré di Napoli . E quella , ch'
era di mano del Bronzino , era fatta con tanta gratia , che superò , come la pri-
ma, tutte l'alrre Borie . Fù Umilmente ordinato dal medesimo Aristotile , sopra
la loggia' vn fregio,con altre storiette, & arme, che fù molto lodato , e piacque
a Sua Eccellenza, che di tutto il remunerò largamente . E dopo , quasi ogn'an-
no, fece qualche seena, e prospettiua per le comedie,che si faceuano per carnet-
naie , hauendo in quella maniera di Pitture tanta prattica, & aiuto dalla natura,
che haueua disegnato volere scriuenie , & insegnare ; ma perche la cola gli riu-
sci più difficile , che non s'haueua pensato , se ne colie giù , e massimamente es-
sendo poi slato da altri , che gouernarono il Palazzo, fatto fare prospettiue dal
Bronzino, e Francesco Salutati, come si dirà a suo lucgo. Vedendo adunque^
LaumdUrì» Aristotile essere passati molti anir, ne'quali non era stato adoperato ,se n'andò a
senile m R,. Roma a trouare Anton o da Sangallo suo cugino, il quale subito , che fù arriua-
to, dopo hauerlo riceuuto , e veduto ben volentieri , lo mise a sollecitare alcun©
fabbriche, con prouisione di seudi dieci il mele, e dopo lo mandò a Castro, doue
Casra slette alcuni mesi di commissionedi Papa Paolo Terzo, a condurre gran parte di
quelle muraglie, secondo il disegno, & ordine d'Antonio. E con ciò fusse , che
Aristotile , ellendosi allenato con Antonio da picciolo , & auezzatosi a procede-
re sece troppo famigliarmente, dicono, che Antonio lo teneua lontano , perche
non si era mai potuto auezzare a dirgli Voi ; Di maniera , che gli dalia del Tù
se ben fussero slati dinanzi al Papa , non che in vn cerchio di Signori , e Gentil-
huomini, nella maniera, che ancor fanno altri Fiorentini auezzi all' antica , & #
dar del tù ad ogn'vno , come fussero da Norcia , lenza sapersi accomodare al vi-
gere moderno , secondo che fanno gli altri , e con l'vsanza portano di mano in
mano. La qual cosa,quanto paresse strana ad Antonio, auezzo a essere honorr
to da'Cardinali,&: altri grand'huomini,ogn'vno se lo pensi. Venuta dunque Ld
sastidio ad Aristotile la stanza di Castro, pregò Antonio, che lo facesse tornare a
Roma, di che lo compiacque Antonio molto volentieri, ma gli disse, che proce-
- , desse seco con altra maniera,e miglior creàza, massimamente la doue fussero in
#0 Re. presenza di gran personaggi. Vn'anno di carnouale , facendo in Roma Ruberto
Strozzi banchetto a certi S gnor suoi amici , & hauédosi a recitare vna comedia
nelle sue case,gli fece Aristotile nella sala maggiore vna prospettiuasper quante
si poteua in fretto luogo ) belhssina, e tanto vaga, e gratiosa , che fra gli altri il
CardTarnefe , non pure ne reltò marauigliato , ma glie ne fece fare vna nel suo
Palazzo di S.Giorgio, dou'è la Cancellarla, in vna di quelle sale mezane ,che rij
(P0^
Medici. Nell'altro era la presa di Monte Mario ; lìmpresa vn'Assiuolo Egittioi
(opra la tetta di Pirro, e l'arme quella di casa Sforzate Medici ; Nella quale sio-
ria , che fu dipinta da Antonio di Donino Pittore siero nelle mouenze , esi ve-
deua nel lontano yna'scàramuccia di caualli tanto bella, che nel quadro, di ma-
nodi persona riputata debole,riuscì molto migliore , che l'opere d’alcuni altri,
ch'erano valep/huommi (blamente in opinione. Nell'altro si vedetta il Duca^r
Alessandro essere inuestito dalla Maestà Cesarea di tutte l'insegne , & imprese
Ducali; l'impresà era vna Pica, con soglie d'alloro in bocca, e nel fregio era l'ar-
me de'Medici,e di Toledo, e quella era di mano di Battista Franco Venetiano;
Nell' ultimo di tutti quelli quadri erano le nozze del medesimo Duca Alessan-
dro, fatte in Napoli; 1'imprese erano due Cornici, simbolo antico delle nozze, e
nel fregio era l'arme di Don Pietro di Toledo, Viceré di Napoli . E quella , ch'
era di mano del Bronzino , era fatta con tanta gratia , che superò , come la pri-
ma, tutte l'alrre Borie . Fù Umilmente ordinato dal medesimo Aristotile , sopra
la loggia' vn fregio,con altre storiette, & arme, che fù molto lodato , e piacque
a Sua Eccellenza, che di tutto il remunerò largamente . E dopo , quasi ogn'an-
no, fece qualche seena, e prospettiua per le comedie,che si faceuano per carnet-
naie , hauendo in quella maniera di Pitture tanta prattica, & aiuto dalla natura,
che haueua disegnato volere scriuenie , & insegnare ; ma perche la cola gli riu-
sci più difficile , che non s'haueua pensato , se ne colie giù , e massimamente es-
sendo poi slato da altri , che gouernarono il Palazzo, fatto fare prospettiue dal
Bronzino, e Francesco Salutati, come si dirà a suo lucgo. Vedendo adunque^
LaumdUrì» Aristotile essere passati molti anir, ne'quali non era stato adoperato ,se n'andò a
senile m R,. Roma a trouare Anton o da Sangallo suo cugino, il quale subito , che fù arriua-
to, dopo hauerlo riceuuto , e veduto ben volentieri , lo mise a sollecitare alcun©
fabbriche, con prouisione di seudi dieci il mele, e dopo lo mandò a Castro, doue
Casra slette alcuni mesi di commissionedi Papa Paolo Terzo, a condurre gran parte di
quelle muraglie, secondo il disegno, & ordine d'Antonio. E con ciò fusse , che
Aristotile , ellendosi allenato con Antonio da picciolo , & auezzatosi a procede-
re sece troppo famigliarmente, dicono, che Antonio lo teneua lontano , perche
non si era mai potuto auezzare a dirgli Voi ; Di maniera , che gli dalia del Tù
se ben fussero slati dinanzi al Papa , non che in vn cerchio di Signori , e Gentil-
huomini, nella maniera, che ancor fanno altri Fiorentini auezzi all' antica , & #
dar del tù ad ogn'vno , come fussero da Norcia , lenza sapersi accomodare al vi-
gere moderno , secondo che fanno gli altri , e con l'vsanza portano di mano in
mano. La qual cosa,quanto paresse strana ad Antonio, auezzo a essere honorr
to da'Cardinali,&: altri grand'huomini,ogn'vno se lo pensi. Venuta dunque Ld
sastidio ad Aristotile la stanza di Castro, pregò Antonio, che lo facesse tornare a
Roma, di che lo compiacque Antonio molto volentieri, ma gli disse, che proce-
- , desse seco con altra maniera,e miglior creàza, massimamente la doue fussero in
#0 Re. presenza di gran personaggi. Vn'anno di carnouale , facendo in Roma Ruberto
Strozzi banchetto a certi S gnor suoi amici , & hauédosi a recitare vna comedia
nelle sue case,gli fece Aristotile nella sala maggiore vna prospettiuasper quante
si poteua in fretto luogo ) belhssina, e tanto vaga, e gratiosa , che fra gli altri il
CardTarnefe , non pure ne reltò marauigliato , ma glie ne fece fare vna nel suo
Palazzo di S.Giorgio, dou'è la Cancellarla, in vna di quelle sale mezane ,che rij
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