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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Secondo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72521#0132

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S% TERZAPARTE
sigure grandi , & ignude ,che piacquero infinitamente . Ritrasse ne'medesim(
tempi il detto Melser Biado, che fu vna molto buona figura , & vn bel ritratto.
Ma quello fu poi mandato alla sua villa di San Mizzano in Valdarno, doue è
ancora. Dopo fece per la Chiesa di San Francesco a Ripa vna bellissima tauol&
a olio d'vna Nuntiata, che fù condotta con grandirtima diligenza. Nell'andata
di Carlo QuintoaRoma l'anno is„.fece per Antonio da Sangallo alcuno,
storie di chiaro scuro, che furono porte nell'arco, che fù fatto a San Marco . Le
quali Pitture ,come s'è detro in altro luogo , furono le migliori , che fussero in
Pafà^far tutto quell'apparato. Volendo poi il Signor Pier Luigi Farnese, fatto allora Si-
, del Duc^ gnor di Nepi , adornare quella Città di nuoue muraglie , e Pitture , prese al silo
Pier Luigia & seruitio Francesco, dandogli le stanze in Beluedere, doue gli fece in tele grandi
,rè mNepi. a[cune storje a guazzo de' fatti d'Alessandro Magno , che furono poi in Fiandra
messe in opera di panni d'arazzo . Fece al medesimo Signor di Nepi vna gratin
de, e bellirtima ftufa con molte storie, e figure lauorate in fresco. Dopo emen-
do il medesimo fatto Duca di Cartro , nel fare la prima entrata fù fatto con or-
dine di Francefco vn bellissimo, e ricco apparato in quella Città, & vn'arco alla
porta tutto pieno di storie , e di figure , e datile fatte con molto giudicio da va-
lent'huomini, & in particolare da Alessandro detto Scherano Scultore da Setti-
guano. Vn'altro arco a vso di facciata, fù fatto al Petrone, & vn'altro alla Piaz-
za, che quanto al legname furono condotti da Battila Botticelli ; & oltre all' al-
tre cole fece in quello apparato Francesco vna bellascena , e proiettila , per
yna Comedia, che si recitò.
Hauendo ne' medesimi tempi Giulio Camillo , che allhora sstrouaip in Ro-
ma , fatto vn Libro di sue composi rioni ,per mandarlo al Rè Francesco di Frati-
eia , lo fece tutto storiare a Francesco Spaiati , che vi mise quanta più diligenza
è possibile mettere in limile opera. Il Cardinal Sahiiati,hauendodesiderio ha-
^fà^ q^1 nere vn quadro di legni tinti, cioè di tarda , di mano di Fra Damiano da Berga-
pe. mo Conuerso di S. Domenico di Bologna, gli mandò v'n dìsegnofe come vole-
ua, che lo facesse, di mano di Francesco sfatto di lapis rosso. Il quale disegno,
che rappresentail Re Dauid voto da Samuello , fù la miglior cosa, e veramente
rarissima, che mai disegnasse Cecchino Salutati . Dopo Giouanni da Ceperello,
e Battifta gobbo dà Sangallo,hauendo fatto dipignere a Giacomo del Conto
Fiorentino, Pittore allora giouane, nella Compagnia della Misericordia de'fo
ventini, di S. Giouanni Decollato , sotto il Campidoglio in Roma, cioè nella se-
conda Chiesa, doue si ragunano , vna flora di dettw San Giouanni Bàttista,cioc
quando l'Angelo nel Tempio appare a Zaccheria , feciono i medesimi sotto
quella , fare da Francesco va'altra storia del medesimo Santo , cioè quando la
Nortra Donna visita Santa Elisabetta. La quale opera,che sù finita l'anno 153^
conduce in fresco di maniera, ch'ella è frà le più gratiosé, e meglio intele Pimi*
^3. eie. bfc re,che Francesco facesse mai, dà essere annouerata nell'inuentione,nel compo«
^Ufòto dipinti nimento della storia, e nell'osseruanza,&: ordine del diminuire le sigure con re-
^ sr^c* cttLA gola > nella prospettiua , & architettura de'cafamenti , ne gli ignudi , ne' veliti,
„OT ,&»• nella gratia delle terte,& in somma in tutte le parti,onde non è marauigliasC
% tutta Roma ne restò ammirata . Intorno a vna finertra fece alcune capriccio^
bizzarrie, finte di marmo, & alcune storiette, che hanno gratia marauigliosa • E
perche non perdeua Francesco punto di tempo,mentre lauorò quest'opera,fece
molte altrecofe e disegni,e colorì vn Fetonte con i caualli del Sole , che haueua
dileguato Michelagnolo & Le quali tutte cose martrò il Saluiati a Giorgio , che
t dopo
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