VITA DI FRANCESCO SALVIATE ,2
fére stato là vernimeli,^ ritornatine in Italia. E cosi condottoli a Milano (do-
ue dal Cattata Leone Aretino fu cortesemente riceuuto in vna sua casa,la qua-
teli hà fabbricata ; ornaiinsima , e tura piena di (fatue antiche , e moderne , e di
figure di getto, formate da cosse rare , come in altro luogo si dirà) dimorato ,che
quali fu quindici giorni , e riposatosi, se ne venne a Firenze . Doue hauendo
rollato Giorgio Vasari, e dettogli quanto batteria ben fattoa non andare in_. Tornò a R^
Francia , gli contò cose da farne suggire la voglia a chiunque d'andarui Ì'hauesse malfece lui.
maggiore" Da Firenze tornatotene Francesco a Roma mise vn piato a'malle- ^ conche fe
madori , che erano entrati per le sue prouisioni del Cardinale di Lorena, e gli '''""". """
fainse a pagargli ogni colà, e riscossoi danari comperò oltread altri , che vi fia- " ''
nella prima, alcuni vfficìj, con animo risoluto di voler badare a viuere, cono- """'*•
fcendosi mal sano, & hauere in tutto guada la complessione. Ma ciò non ottan-
te, haurebbe voluto edere impiegato in opere grandi, ma non gli venendo fat-
to, cosi predo si trattenne vn pezzo in facendo quadri, e ritratti. Morto Pape»
Paolo IV. emendo creato Pio Umilmente Quarto , che'ddettandosi assai di sab«
bricare, si feruiua nelle cose d'Architettura di Pino Logorio, ordinò Sua Santità,
che il Card.Aleslandro Farnese, e l'Emulo facessono finire la sala grande, detta
de i Re a Daniello da Volterra, die 1'haueua già cominciata . Fece ogni operai!
detto Reuerendiss. Farnese , perche Francesco n'hauesse la metà , nel che fare
emendo lungo combattimento Fra Daniello, e Franceseo , eminimamente ado-
perandoli Mchelagnolo Buonaroti in fauore di Daniello, non se ne venne per
vn pezzo a fine. In tanto emendo andato il Vasari con Giovanni Cardinale de'
Medici, figliuolo del Duca Cosimo , a Roma , nel raccontargli Francesco molte
sue disauenture, e quelle particolarmente , nelle quali , perle cagioni dette pur
bora, si trouaua, gli mostrò Giorgio, che molto amaua la virtù di quell'huomo,
che egli si era insino allora assai male gouernato , e che lasciasse per 1'auenire fa-
re a lui , percioche farebbe in guisa , che per ogni modo gli toccarebbe a fare la
metà della detta sala del Rè : La quale non poteua Daniello fare da per se , es-
sendo huomo lungo, & irresoluto, e non forsè cosi gran valent'huomo,& vnso
uersale, come Francesco. Così dunque stando le cose , e per allora non si facen-
do altro , fu ricerco Giorgio non molti giorni dopo dal Papa di fare vna parte di
detta sala:Ma hauédo egli risposto,che nel Palazzo del DucaCosimosuo Signo-
re batteria a farne vna, tre volte maggiore di quella : & oltra ciò, che era sì male
stato trattatò da Papa Giulio Ill.perlo quale haueua fatto molte fatiche alla Vi.
gna al Monte,& altroue , che non sapeua più che si sperare da certi huomini:
aggiugnendo , che ( hauendo egli fatta al medesimo lenza esserne slato pagato
vna tauola in Palazzo, dentroui Christo, che nel mare di Tiberiade chiama dal-
le reti Pietro , & Andrea., la quale gli era data leuata da Papa Paolo IV. da vna lodato e
Capella, che haueua fatta Giulio sopra il corridore di Beluedere , e doueua elle- presso al P^
re mandata a Milano) Sua Santità volesse fargliela ò rendere ò pagare . Alleo dal Vafari.
quali cose rispondendo il Papa dise ( ò vero , ò non vero , che così fusse) non fa-
pere alcuna cosa di detta rauola, e volerla vedere; perche fattala venire, veduta,
che Sua Santità 1'hebbe a mal lume, si contentò, che ella gli tusse senduta. Do-
po tapiccatosi il ragionamento della sala, dille Giorgio al Papa liberamente, che
Francesco era il primo,e miglior Pitene di Romane che non potendo ninno me-
glio seruirlo di lui, era da farne capitale. E che se bene il Buonaroti ; & il Card,
di Carpi fauotiuano Daniello, lo faceuano più per interesse dell'amicizia, e for-
sè come appassionati, che peraltro. Ma per tornate alla tavola ; nonfùsìtoHo
Ma par-
fére stato là vernimeli,^ ritornatine in Italia. E cosi condottoli a Milano (do-
ue dal Cattata Leone Aretino fu cortesemente riceuuto in vna sua casa,la qua-
teli hà fabbricata ; ornaiinsima , e tura piena di (fatue antiche , e moderne , e di
figure di getto, formate da cosse rare , come in altro luogo si dirà) dimorato ,che
quali fu quindici giorni , e riposatosi, se ne venne a Firenze . Doue hauendo
rollato Giorgio Vasari, e dettogli quanto batteria ben fattoa non andare in_. Tornò a R^
Francia , gli contò cose da farne suggire la voglia a chiunque d'andarui Ì'hauesse malfece lui.
maggiore" Da Firenze tornatotene Francesco a Roma mise vn piato a'malle- ^ conche fe
madori , che erano entrati per le sue prouisioni del Cardinale di Lorena, e gli '''""". """
fainse a pagargli ogni colà, e riscossoi danari comperò oltread altri , che vi fia- " ''
nella prima, alcuni vfficìj, con animo risoluto di voler badare a viuere, cono- """'*•
fcendosi mal sano, & hauere in tutto guada la complessione. Ma ciò non ottan-
te, haurebbe voluto edere impiegato in opere grandi, ma non gli venendo fat-
to, cosi predo si trattenne vn pezzo in facendo quadri, e ritratti. Morto Pape»
Paolo IV. emendo creato Pio Umilmente Quarto , che'ddettandosi assai di sab«
bricare, si feruiua nelle cose d'Architettura di Pino Logorio, ordinò Sua Santità,
che il Card.Aleslandro Farnese, e l'Emulo facessono finire la sala grande, detta
de i Re a Daniello da Volterra, die 1'haueua già cominciata . Fece ogni operai!
detto Reuerendiss. Farnese , perche Francesco n'hauesse la metà , nel che fare
emendo lungo combattimento Fra Daniello, e Franceseo , eminimamente ado-
perandoli Mchelagnolo Buonaroti in fauore di Daniello, non se ne venne per
vn pezzo a fine. In tanto emendo andato il Vasari con Giovanni Cardinale de'
Medici, figliuolo del Duca Cosimo , a Roma , nel raccontargli Francesco molte
sue disauenture, e quelle particolarmente , nelle quali , perle cagioni dette pur
bora, si trouaua, gli mostrò Giorgio, che molto amaua la virtù di quell'huomo,
che egli si era insino allora assai male gouernato , e che lasciasse per 1'auenire fa-
re a lui , percioche farebbe in guisa , che per ogni modo gli toccarebbe a fare la
metà della detta sala del Rè : La quale non poteua Daniello fare da per se , es-
sendo huomo lungo, & irresoluto, e non forsè cosi gran valent'huomo,& vnso
uersale, come Francesco. Così dunque stando le cose , e per allora non si facen-
do altro , fu ricerco Giorgio non molti giorni dopo dal Papa di fare vna parte di
detta sala:Ma hauédo egli risposto,che nel Palazzo del DucaCosimosuo Signo-
re batteria a farne vna, tre volte maggiore di quella : & oltra ciò, che era sì male
stato trattatò da Papa Giulio Ill.perlo quale haueua fatto molte fatiche alla Vi.
gna al Monte,& altroue , che non sapeua più che si sperare da certi huomini:
aggiugnendo , che ( hauendo egli fatta al medesimo lenza esserne slato pagato
vna tauola in Palazzo, dentroui Christo, che nel mare di Tiberiade chiama dal-
le reti Pietro , & Andrea., la quale gli era data leuata da Papa Paolo IV. da vna lodato e
Capella, che haueua fatta Giulio sopra il corridore di Beluedere , e doueua elle- presso al P^
re mandata a Milano) Sua Santità volesse fargliela ò rendere ò pagare . Alleo dal Vafari.
quali cose rispondendo il Papa dise ( ò vero , ò non vero , che così fusse) non fa-
pere alcuna cosa di detta rauola, e volerla vedere; perche fattala venire, veduta,
che Sua Santità 1'hebbe a mal lume, si contentò, che ella gli tusse senduta. Do-
po tapiccatosi il ragionamento della sala, dille Giorgio al Papa liberamente, che
Francesco era il primo,e miglior Pitene di Romane che non potendo ninno me-
glio seruirlo di lui, era da farne capitale. E che se bene il Buonaroti ; & il Card,
di Carpi fauotiuano Daniello, lo faceuano più per interesse dell'amicizia, e for-
sè come appassionati, che peraltro. Ma per tornate alla tavola ; nonfùsìtoHo
Ma par-