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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Secondo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72521#0169

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VITA DI TADDEO ZUCCHERO. n,
& il disturbo di quel loro fratello,che staua all' orefice, pure giunto Federigo ri-
pararono molti inconuenienti, per potere con animo riposato attendere a tauo<
rare . Cercauano in quel mentre gli amici di Taddeo dargli donna , ma egli co^
me colui, che era auezzo a viuere libero, e dubitaua di quello , che le più volte
suole auenire, cioè di no tirarli in casa, infieme co la moglie mille tibiose cure,e
fastidij,nori si volle mai risoluere . Anzi attendendo alla Tua opera della Trinità,
andana facendo il cartone della facciata maggiore, nella quale andana il salire di
N.Donna in Cielo,métte Federigo fece in vn quadro S<Pietro in prigione,per lo
Signor Duca d'Vrbino, & vn' altro , doue è vna Nostra Donna in Cielo con al-
cuni Angeli intorno, che doueua essere mandato a Milano. Vn' altro, che fu
mandato a Perugia , vn' Occasione . Hauendo il Cardinale tenuto molti Pitto- Federigo «tiso;
ri , e Maessri di stucco a lauorarea vna fua belhssima villa ,che hà a Tiuoli , vi 9" P" ^.
mandò vltimatamente Federigo a dipignere due stanze, vna delle quali è dedi- '"" f^'
cata alla nobiltà, e l'altra alla gloria . Nelle quali fi portò Federigo molto be- '" '"''•
ne, e vi fece di belle , e capricciose inuentioni , e ciò finito , se ne tornò a Ro-
ma alla sua opera della detta Capella , conducendola , come hà fatto a fine .
Nella quale hà fatto vn coro di molti Angeli , e variati splendori, con Dio Pa-
dre , che manda lo Spirito Santo sopra la Madonna, mentre è dall'Angelo Ga-
briello annunciata , e messa in mezo da sei Profeti maggiori del vino , e molto
belli. Taddeo seguitando in tanto di fare nella Trinità in fresco l'Assunta del-
la Madonna , pareua che folle spinto dalla natura a far'in quell'opera , come
vltima, 1' eslremo di s^a possa. E di vero fu l'ultima, percioche infermato
d'rn male , che a principio parue assai leggieri , e cagionata da i gran caldi , che
quell' anno furono , e poi riuscì grauiffimo, si meri del mele di Settembre^
l'Anno 1566. hauendo prima , come buon Christiano riceuuto i Sacramenti
della Chiesa, e veduto la più parte de i suoi amici ,lasciando in suo luogo Fede- .
rigo suo fratello, eh* anch'egli allora era amalato . E così in poco tempo, essen~ g&BKmel.
do flati leuati dal Mondo il Buonaroti, il Saluiati, Daniello, e Taddeo , hanno Trmi^
fato grandissima perdita le nostte arti , e particolarmente la Pittura . Fù Tad- , ultima o,e.
deo molto fiero nelle sue cole , & hebbe vna maniera assai dolce , epastosa , e ^^T^^
tutto lontana da certe crudezze ,fù abbondante ne suoi componimenti , e fece
molto belle le teste , le mani , e gl' ignudi , allontanandoli in essi da molte cru-
dezze , nelle quali fuor di modo si affaticano alcuni , per parere d'intendere Moncongr^
l'arte, e la notomia, aiqualiauiene molte volte, comeauenne a colui , che dam^ddlAre
per volere essere nel fauellare troppo Atheniese, fù da vna donniciola per non s.
Atheniese conosciuto. Colorì parimente Taddeo con molta vaghezza,& heb-
be maniera facile, perche fù molto aiutato dalla natura , ma alcuna volta se ne
volle troppo seruire , sù tanto volentaroso d'hauere da se , che durò vn pezzo a
pigliareogni lauoro per guadagnare, & in sommafece molte , anzi infinite cose Sueqwalb^
degne di molta lode. Tenne lauoranti assai , per condurre l'opere, percioche nel colorire'
non si può fare altrimenti, fù sanguigno , subito, e molto Idegnoso, & oltre ciò molto giudi;,
dato alle cose Veneree . Ma nondimeno , ancorché acciò falle inclinatissimo di cs^r
natura, fù temperato, e Ceppe fare le sue cose con vna certa honessa vergogna,e^
molto segretamenre, fù ambreuole de gli amici, e doue potette giouare loro , fe
"'ingegnò sempre. Restò coperta alla morte sua l'opera delia Trinità,& imper-
fetta la sila grande del palazzo di Farnese, e così l'opere di Captatola ;ma tutte
^dimeno rimasero in mano di Federigo suo fratello; Il quale si conteremo i Pà-
*oni dell' opere, che dia a quelle fine come sarà , e nel vero non sarà Federigo
meno
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