160 TERZA PARTE
Kensifami deiando di conoscerlo molti Gentiluomini , egli che sempre hebbe poca fam
^ Venerino rasia, che di tale esercitio s'intendedero, si patti di giudecca , doue era alloggia-
ritorna «IL to, doue si dice ,che all' bora disegnò per quella Città, pregato dal Doge Grit-
Patria. _, ^ ponte del Rialto, dilegno ranssimo, d'inuentione, e d'ornamento, fu richia-
mato Michelagnolo con gran preghi alla patria , e fortemente raccomandato-
gli , che non volessi abbandonar l'impresa , e mandatogli saluo condotto , final-
mente vinto dallo amore non lenza pericolo della vita ritornò,& in quel men-
tre finì la Leda, che faceua come si dille dimandatali dal Duca Alfonso , la qua-
le fù portata poi in Francia per Anton Mini suo creato. Et in tanto rimediò al
campanile di San Miniato torre , che offendeua stranamente il campo nimico
con due pezzi di artiglieria, di che voltoli a batterlo con cannoni grossi i Bom-
bardieri del campo 1'haueuon quali lacero ,°e l'harebbono rouinato , onde Mi-
chelagnolo con balle di lana, e gagliardi materazzi sospesi con corde lo armò di
maniera, che gli è ancora in piedi. Dicono ancora ,che nel tempo dell'assedio
gli nacque occasione per la voglia,che prima haueua d'vn (asso di marmo di no-
ne braccia venuto da Carrara , che per gara , e concorrenza frà loro , Papa Cle-
mente lo haueua dato a Baccio Bandinelle Ma per edere tal cosa nel publico,
Michelagnolo lo chiese al Gonfaloniere, & esso glie lo diede , che facesse il me-
delimo bruendo già Baccio fatto il modello, e leuato di molta pietra per abboz-
zarlo. Onde fece Michelagnolo vn modello, il quale fù tenuto marauiglioso, e
cosa molto vaga. Ma nel ritorno de'Medici fù restituito a Baccio. Fatto lo ac-
cordo Baccio Valori Comminarlo del Papa hebbe commissìone di far pigliare,e
% mettere al bargiello certi Cittadini de'più partiali , e la corte medesima cercò di
Michelagnolo a casa, il quale dubitandone s'era fuggito segretamente in caso
d'vn suo grande amico, oue slette molti giorni nascosto, tanto,che passato la fu-
ria, ricordandoli Papa Clemente della virtù di Michelagnolo fé fare diligenza di
trouarlo, con ordine,che non se gli dicessi niente,anzi che se gli tornala le soli-
re prouisioni , e che egli attendete all'opera di S. Lorenzo mettendoui per Pro-
%„,e ra ami. auditore Messer Giouambattista Figiouanni antico seruidore di cala Medici , e
citta co'Medi. Priore di S. Lorenzo. Doue assicurato Michelagnolo cominciò per farli amico
^ Baccio Valori vna figura di tre braccia di marmo, che era vno Apollo, che sica-
uaua dal turcasso vna frezza, e lo conduce predo al fine , il quale è hoggi nella
camera del Principe di Firenze, cosa tarissi ma , ancora che non sia finita del tut-
to.In quello tempo essendo mandato a Michelagnolo vn Gentil'huomo del Du-
ca Alfonso di Ferrara , che haueua inteso,che gli haueua fatto qual cosa rara di
sua mano per non perdere vna gioia così fatta, arriuato che fù in Firenze, e tro*<
uatolo gli presentò lettere di ere lenza di quel Signore, doue Michelagnolo fat-
togli accoglienze gli mossrò la Leda dipinta da lui, che abbraccia il Cigno, e Ca-
store,e Polluce,che vsciuano dell'vouo in certo quadro grande dipinto a tempe-
racol fiatone pensando il màdato del Duca al nome,che sentiua fuori di Michel-
agnolo, che douessihauer fatto qualche gran cosa,non conoscendo ne l'artificio, '
ne l'eccellenza di quella figura,disse a Michelagnolo. O quella è vna poca cosa,
gli dimandò Michelagnolo,che medierò ftissi il suo,sapendo egli che ninno me-
&ù 0#/ sog'10 Pu° dar giudicio delle cose che si fanno , che coloro , che vi sono esercitati
Wctrn, pur'assai drento. Rispose ghignando, io son Mercante credendo non essere slato
conosciuto daMichelagnolo per Genril'huomo,e quali fattoli beffe d'vna tal di-
manda mossrando ancora insieme (prezzare l'indushia de'Fiorentini^Michelig.
che haueua inteso benissimo il parlar cosi fatto rispose alla prima. Voi farete que
da
Kensifami deiando di conoscerlo molti Gentiluomini , egli che sempre hebbe poca fam
^ Venerino rasia, che di tale esercitio s'intendedero, si patti di giudecca , doue era alloggia-
ritorna «IL to, doue si dice ,che all' bora disegnò per quella Città, pregato dal Doge Grit-
Patria. _, ^ ponte del Rialto, dilegno ranssimo, d'inuentione, e d'ornamento, fu richia-
mato Michelagnolo con gran preghi alla patria , e fortemente raccomandato-
gli , che non volessi abbandonar l'impresa , e mandatogli saluo condotto , final-
mente vinto dallo amore non lenza pericolo della vita ritornò,& in quel men-
tre finì la Leda, che faceua come si dille dimandatali dal Duca Alfonso , la qua-
le fù portata poi in Francia per Anton Mini suo creato. Et in tanto rimediò al
campanile di San Miniato torre , che offendeua stranamente il campo nimico
con due pezzi di artiglieria, di che voltoli a batterlo con cannoni grossi i Bom-
bardieri del campo 1'haueuon quali lacero ,°e l'harebbono rouinato , onde Mi-
chelagnolo con balle di lana, e gagliardi materazzi sospesi con corde lo armò di
maniera, che gli è ancora in piedi. Dicono ancora ,che nel tempo dell'assedio
gli nacque occasione per la voglia,che prima haueua d'vn (asso di marmo di no-
ne braccia venuto da Carrara , che per gara , e concorrenza frà loro , Papa Cle-
mente lo haueua dato a Baccio Bandinelle Ma per edere tal cosa nel publico,
Michelagnolo lo chiese al Gonfaloniere, & esso glie lo diede , che facesse il me-
delimo bruendo già Baccio fatto il modello, e leuato di molta pietra per abboz-
zarlo. Onde fece Michelagnolo vn modello, il quale fù tenuto marauiglioso, e
cosa molto vaga. Ma nel ritorno de'Medici fù restituito a Baccio. Fatto lo ac-
cordo Baccio Valori Comminarlo del Papa hebbe commissìone di far pigliare,e
% mettere al bargiello certi Cittadini de'più partiali , e la corte medesima cercò di
Michelagnolo a casa, il quale dubitandone s'era fuggito segretamente in caso
d'vn suo grande amico, oue slette molti giorni nascosto, tanto,che passato la fu-
ria, ricordandoli Papa Clemente della virtù di Michelagnolo fé fare diligenza di
trouarlo, con ordine,che non se gli dicessi niente,anzi che se gli tornala le soli-
re prouisioni , e che egli attendete all'opera di S. Lorenzo mettendoui per Pro-
%„,e ra ami. auditore Messer Giouambattista Figiouanni antico seruidore di cala Medici , e
citta co'Medi. Priore di S. Lorenzo. Doue assicurato Michelagnolo cominciò per farli amico
^ Baccio Valori vna figura di tre braccia di marmo, che era vno Apollo, che sica-
uaua dal turcasso vna frezza, e lo conduce predo al fine , il quale è hoggi nella
camera del Principe di Firenze, cosa tarissi ma , ancora che non sia finita del tut-
to.In quello tempo essendo mandato a Michelagnolo vn Gentil'huomo del Du-
ca Alfonso di Ferrara , che haueua inteso,che gli haueua fatto qual cosa rara di
sua mano per non perdere vna gioia così fatta, arriuato che fù in Firenze, e tro*<
uatolo gli presentò lettere di ere lenza di quel Signore, doue Michelagnolo fat-
togli accoglienze gli mossrò la Leda dipinta da lui, che abbraccia il Cigno, e Ca-
store,e Polluce,che vsciuano dell'vouo in certo quadro grande dipinto a tempe-
racol fiatone pensando il màdato del Duca al nome,che sentiua fuori di Michel-
agnolo, che douessihauer fatto qualche gran cosa,non conoscendo ne l'artificio, '
ne l'eccellenza di quella figura,disse a Michelagnolo. O quella è vna poca cosa,
gli dimandò Michelagnolo,che medierò ftissi il suo,sapendo egli che ninno me-
&ù 0#/ sog'10 Pu° dar giudicio delle cose che si fanno , che coloro , che vi sono esercitati
Wctrn, pur'assai drento. Rispose ghignando, io son Mercante credendo non essere slato
conosciuto daMichelagnolo per Genril'huomo,e quali fattoli beffe d'vna tal di-
manda mossrando ancora insieme (prezzare l'indushia de'Fiorentini^Michelig.
che haueua inteso benissimo il parlar cosi fatto rispose alla prima. Voi farete que
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