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Vasari, Giorgio; Carlo Manolessi Erben [Mitarb.]
Delle Vite De Piv Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Prima, e Seconda) — In Bologna: Per li Manolessi Stampatori Camerali, 1681

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https://doi.org/10.11588/diglit.72518#0024
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PROEMIO

4,,
Scub^À non fare quella prattica nell'arte, ches conviene; chi non vi sa la pratica, non l'im-
sipuò imporr para; e chi non l'impara, non può sar bene. Ter la qual cosa dourebbono escusa-
resen^a occA. re più tosto ^ quefte cagioni la imperscagione, & il poco numero degli eccellen-
done a: con-^ tj. fye cercare di trarre da esse fatto un'altro colore la nobiltà . Quanto a'mag-
l^"^; biette g'°r pregi delle Sculture , rispondono che quando i loro surino bene minori, non
soni. ' banno a compartirli, contentando^ di vn putto, che macini loro i colori , e porga
ipennelli, o le predelle di poca Jpesa, doue gli Scultori oltre alla valuta grande
della materia , vogliono di molti aiuti , e mettono più tempo in vna sola sigura,
che non sanno essi in molte, e molte ; per il che appariseono i pregi loro efere più
della qualità, e duratone di essa materia, degli aiuti, ch'ella vuole a condursi, e
del tempo, che vi si mette a lauorarla\che dell'eccellerne dell'arte fessa:e quan-
do quella non serva, ne si truouipregno maggiore , come sarebbe sacil cofa , a chi
, voi sse d Urentemente considerarla. Trovino vn pregno maggiore del mara-
Ricompenfa uiglioso, bello , & vino dono , che alla virtuosissima, & eccellentisfma opera di
l^sodr^M^ Spelte >tae Alesandrò il MAGICO ; donandogli non tesorigrandismi, o /la-
gno ad Abelle '°> ma la fa amata, e bellissima Campafpe, & auuertiscano di più, che Alefen-
der i ecceller- dro eragiouane , innamorato di lei , e naturalmente agli affetti di Venere fatto-
la del fa la- poso, e Rè insieme, e Greco, e poi ne sacciano quel giudicio, che piace loro . Agli
^oro. amori di Iigmalione,e di quegli altriscelerati non degni più d'efere huomini,ti-
si risonde al tati per pruoua della nobiltà dell'arte, non sanno,che risponderete da vnagran-
de riponi de' dissima cecità di mente,e da vnasopra ogni naturai modo sfrenata libidine,si può
Le vere'di" sare argumenco di nobiltà : e di quel non sò chi allegato dagli Scultori &bauer
cobi'tono satt° 'a Sculturad'oro, e la Tittura d'argento come disopra,consentono, ebe s'e-
nell' 'animo ^ bauese dato tanto segno digiudicioso , quanto di ricco , non sarebbe da di/pu-
più che nel tarlate concludono sinalmente, che l'antico vello dell'oro per celebrato che e'sia,
torpoj non vestì però altro, che vn Montone senga intelletto ;per il che nè il teflimonio
delle ricchezze, nè quello delle voglie disonesse; ma delle lettere, dell' esercitio,
della bontà, e del giudicioson quelli, a chi si debbe attendere. T\e risondono al-
tro alla dissicoltà dell'hauere i Marmi,& i Metalli, se non, che questo nasee dal-
la povertà propria,e dal poco savore de'potenti, come si è detto, e non degrado di
Maggiore nobiltà. Mll'efreme satiche del corpo,& a pericoli proprfo e'dell'ope-
ve loro , ridendo , e senga alcun disaggio risondono, ebese le satiche & ipericoli
maggiori arguirono maggiore nobiltà, l'arte del cavare i Marmi delle viscere
de'Monti, per adoperare i conso ipali,e le marge^sarà più nobile della Scultura;
Scultore ha il quella del Fabbro avanzerà l'0resice;e quella del murare, l'Architettura. E di-
sola vso delle cono appresso , che le vere dissicoltà sanno più nell' animo , che nel corpo ; onde
sette, efaua. quelle cose , che di [ornatura hanno bisogno disudio , e di papere maggiore ,son
dru?muoltre ^ nobili, & eccellenti di quelle, che più fi servono della forga del corpo ; e che
quelle conuie. vaieudosi i Vittori della virtù dell'animo più di loro,queflo primo bonore st ap-
^:„ofa:'::' parsene alla Tittura . Agli Scultori basano le Seste, o le Squadre a ritrovare, e
• la compofe riportare tutte le proporzioni, e misure , ch'eglino hanno di bisogno : a'Tittori è
^medelChi- necesario oltre il sapere ben adoprare ifopradettisrumenti , vna accurata co-
,orìg, l^co. gnigione di prospettiua,per bavere a porre mille altre cose, che paesoo casamen-
pione di 'ti; oltra che bisogna batter maggior gìudicio per la quantità delle sigure in vna
cetei) & al. soriadoue può naseer più errori, che in vnasola /satua: allo Scultore bassabauer
notizia delie vere sorme,e sattezze de'corpi solidi,e palpabili^ sottopofli in tut-
to al tatto, e di quei soli ancora, che hanno chi gli regge, udì littore è necessario
non soto conoseere le sorme di tutti icorpi retti , e non retti ; ma di tutti praspa-
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