Tenti, & impaìpabìli:& altra quessabìfogna,cbesappiano i colori, che si conven-
gono a'detti corpi , la moltitudine , e la varietà de' quali quanto ella sia vniuer-
sallente , e proceda quasi in insinito, lo dimostrano meglio , che altro i siori, & i
srvtti,oltre a minerali-,cogniTsonesommamente dissicile ad acquistarsi,& a man.
tenersi per la insinita varietà loro. Dicono ancoraché dove la Scultura per l'ino-
bedieng,& imperseggione della materia no rappresenta gli assetti dell'animofe
non con il moto,il quale non si fende però molto in lei,e con la sanone ssessa de'
membri, ne anche tutti; i Pittori gli dim ofrano con tutti i moti , che sono insini-
ti, con la sanone di tutte le membra per sortiliffime,che elle siano:ma che più ?
con il si ito fhsso,e con gli [piriti della vissa, e che a maggiore persezione del di- ''"ore deve
mossrare non solamente le pacioni,egli assetti dell'animo,ma ancoragli acciden- "^prefent,
tianne rire, come sanno i naturali,oltre alla lunga prattica dell'arte bisognaloro lu,,'^^
batter vna intera cognizione d'ega Fisonomiafdella quale basasolo allo Sculto- denti.
re la parte,che confiderà la quantità,e sorma de'membri,senga curarsi della qua- Cormiene sso
lità decolori, la cognizione de'quali, chi giudica dagli occhi, conosee quanto ella pa dt Fisone,
sa vtile,e neceferia alla vera imitazione della natura,alla quale chi più si acco- ma
sta, è più persetto, MppressoRaggiungono, che dove la Scultura levando a poco a
poco in vn medesimo tempo dà sondo, & acquila rilievo a quelle cose,che hanno
corpo di lor naturate servesi del tatto, e del vedere: i Pittori in due tempi danno
rilievo , e sondo al Piano ,con l'aiuto di vnsenso solo, la qual cosa quando ella è Pittura Imita
sata satta da persona intelligente dell'arte , con piaceuolissimo inganno hà satto la natura coni
rimanere moltigrandi huomini, per non dire degli animali;il che non si è mai ve- %anm non
àuto della Sculturaper non imitare la natura in quella maniera , chespossa dire J°!° de ^' ^
tanto persetta, quanto è la loro. E finalmente per risondere a quella intera,& "'libata,
qsoluta persezione digiudicio,che si richiede alla Scultura, per non batter mo- ^" '•
do di aggiungere dove ella leva ; assermando prima che tali errori sono com'ei di- Errori tanto
tano ine orredibili, nè si può rimediare loro senga le toppe, le quali così come ne' netl* Scultu-
panni sono cose dapoueri di robba; nelle Sculture, e nelle Pitture Umilmente son
cose dapoueri d'ingegno,e di giudicio. Di poi che la Pazienza con vn tempo con-
veniente, mediante i modelli, le centine, lesquadre, le sefe, & altri mille inge-
gni, e frumenti da riportare non sollmente gli disendono dagli errori : ma sanno
conto loro il tutto allasua perseggione, concludono, che quesa dissicoltà , ch'ei
mettono per la maggiore è nulla , o poco ; rispetto a quelle , che hanno i Pittori
nel lavorare in fresco ; e che la detta persezione di giudicio non è punto più ne-
cessaria agli Scultori, che a'Pittori,basando a quelli condurre i modelli buoni di
cera, di terra o d'altro ; come a quefii loro disegni in simili materie pure, o ne' pfVenCTChT
cartoni; e che sinalmente quella parte, che riduce a poco a poco loro i modelli ve'
Marmi è più tostopazienta,che altro. Ma chiamisi giudicio,come vogliono gli
Scultori, s'egli è più necefsario a chi lavora in fresco,cbe da chi scarpella ne'Mar- Dissicoltà del
mi ;perciocbe in quello non solamente non hà luogo nè la pazienza, nè il tempo, colorire in free
per essere capitalismi inimici dell' vnione della calcina , e de' colori; maperche s° s*pera
l'occhio non vede i colori veri, insine a che la calcina non è ben secca,nè la mano queliti 1#
vi può bauer giudicio d'altro, che del molle òsecco; di maniera,cbe chi lo dices- /^sti.
fe lavorare al buio, o con occhiali di colori diuersi dal vero,non credo che errasse '^q"'?^
di molto . Magi non dubito punto, che tal nome , non se gli convenga ,più, che mrifekt^
al lavoro d'incavo; al quale per occhiali, ma giussi, e buoni, serve la cera,e dico-
no, chea quesso lavoro è necessario bavere vn giudicio risoluto,che antivegga la
sine nel molle , e quale egli babbia a tornar poi secco. Óltra che non si può ab-
ban^
ra, come Pit-
turi sono to
ditio dipouerb
tà d'ingegno®
La parte di
ridurre imo-
delti ne'Mar-
mi,epìùtosso
tura cuifri-
gono a'detti corpi , la moltitudine , e la varietà de' quali quanto ella sia vniuer-
sallente , e proceda quasi in insinito, lo dimostrano meglio , che altro i siori, & i
srvtti,oltre a minerali-,cogniTsonesommamente dissicile ad acquistarsi,& a man.
tenersi per la insinita varietà loro. Dicono ancoraché dove la Scultura per l'ino-
bedieng,& imperseggione della materia no rappresenta gli assetti dell'animofe
non con il moto,il quale non si fende però molto in lei,e con la sanone ssessa de'
membri, ne anche tutti; i Pittori gli dim ofrano con tutti i moti , che sono insini-
ti, con la sanone di tutte le membra per sortiliffime,che elle siano:ma che più ?
con il si ito fhsso,e con gli [piriti della vissa, e che a maggiore persezione del di- ''"ore deve
mossrare non solamente le pacioni,egli assetti dell'animo,ma ancoragli acciden- "^prefent,
tianne rire, come sanno i naturali,oltre alla lunga prattica dell'arte bisognaloro lu,,'^^
batter vna intera cognizione d'ega Fisonomiafdella quale basasolo allo Sculto- denti.
re la parte,che confiderà la quantità,e sorma de'membri,senga curarsi della qua- Cormiene sso
lità decolori, la cognizione de'quali, chi giudica dagli occhi, conosee quanto ella pa dt Fisone,
sa vtile,e neceferia alla vera imitazione della natura,alla quale chi più si acco- ma
sta, è più persetto, MppressoRaggiungono, che dove la Scultura levando a poco a
poco in vn medesimo tempo dà sondo, & acquila rilievo a quelle cose,che hanno
corpo di lor naturate servesi del tatto, e del vedere: i Pittori in due tempi danno
rilievo , e sondo al Piano ,con l'aiuto di vnsenso solo, la qual cosa quando ella è Pittura Imita
sata satta da persona intelligente dell'arte , con piaceuolissimo inganno hà satto la natura coni
rimanere moltigrandi huomini, per non dire degli animali;il che non si è mai ve- %anm non
àuto della Sculturaper non imitare la natura in quella maniera , chespossa dire J°!° de ^' ^
tanto persetta, quanto è la loro. E finalmente per risondere a quella intera,& "'libata,
qsoluta persezione digiudicio,che si richiede alla Scultura, per non batter mo- ^" '•
do di aggiungere dove ella leva ; assermando prima che tali errori sono com'ei di- Errori tanto
tano ine orredibili, nè si può rimediare loro senga le toppe, le quali così come ne' netl* Scultu-
panni sono cose dapoueri di robba; nelle Sculture, e nelle Pitture Umilmente son
cose dapoueri d'ingegno,e di giudicio. Di poi che la Pazienza con vn tempo con-
veniente, mediante i modelli, le centine, lesquadre, le sefe, & altri mille inge-
gni, e frumenti da riportare non sollmente gli disendono dagli errori : ma sanno
conto loro il tutto allasua perseggione, concludono, che quesa dissicoltà , ch'ei
mettono per la maggiore è nulla , o poco ; rispetto a quelle , che hanno i Pittori
nel lavorare in fresco ; e che la detta persezione di giudicio non è punto più ne-
cessaria agli Scultori, che a'Pittori,basando a quelli condurre i modelli buoni di
cera, di terra o d'altro ; come a quefii loro disegni in simili materie pure, o ne' pfVenCTChT
cartoni; e che sinalmente quella parte, che riduce a poco a poco loro i modelli ve'
Marmi è più tostopazienta,che altro. Ma chiamisi giudicio,come vogliono gli
Scultori, s'egli è più necefsario a chi lavora in fresco,cbe da chi scarpella ne'Mar- Dissicoltà del
mi ;perciocbe in quello non solamente non hà luogo nè la pazienza, nè il tempo, colorire in free
per essere capitalismi inimici dell' vnione della calcina , e de' colori; maperche s° s*pera
l'occhio non vede i colori veri, insine a che la calcina non è ben secca,nè la mano queliti 1#
vi può bauer giudicio d'altro, che del molle òsecco; di maniera,cbe chi lo dices- /^sti.
fe lavorare al buio, o con occhiali di colori diuersi dal vero,non credo che errasse '^q"'?^
di molto . Magi non dubito punto, che tal nome , non se gli convenga ,più, che mrifekt^
al lavoro d'incavo; al quale per occhiali, ma giussi, e buoni, serve la cera,e dico-
no, chea quesso lavoro è necessario bavere vn giudicio risoluto,che antivegga la
sine nel molle , e quale egli babbia a tornar poi secco. Óltra che non si può ab-
ban^
ra, come Pit-
turi sono to
ditio dipouerb
tà d'ingegno®
La parte di
ridurre imo-
delti ne'Mar-
mi,epìùtosso
tura cuifri-