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Vasari, Giorgio; Carlo Manolessi Erben [Contr.]
Delle Vite De Piv Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Prima, e Seconda) — In Bologna: Per li Manolessi Stampatori Camerali, 1681

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https://doi.org/10.11588/diglit.72518#0090

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70 PROEMIO
ria,& vtìle alla salute del carpendo continuando,ma non già nella sua persettive
Come si co^ ne,e bontàREse no svssessato,che le Sculture,e le "Pitture rapprefentavano inanQ
fermarono al. 4g[j occhi di chi nafceùa di mano in mano,coloro,che n'orano ssati bonorati per
cune Pitture, dar loro perpetua vita; se ne sarebbe toflospéto la memoria dell'vne,e dell'altre.
eSculture, ^ ^0„e alcune ne consermarono per Timagine, e per l'inferitiioni pofte neU'Mrcbi-
tetture priuate,e nelle publicbe,cioè nelli Mnfiteatri,ne'TeatrSnelle Terme, negli
Mcquedotti^e'Tempipnelli Obclifcime'Colloffi, nelle Piramidi,nelli circhi, nelle
Coferue,e nelli Erarij,e sinalméte nelle Sepolture medefime;delle quali surono di-
srutte vnagrii parte da gente barbara, & esserrata,che altro non baucuano d'hua
Barbari che "°'"'e l'effigie e'l nome.Oueflisrà gli altri surono i Tifigotbii quali banedo crea-
¥n^nafònn Rn to Alarico loro Rè,afedirono l'Italia,e Romane la sacchetarono due volte lenza
ma. rispetto di coja alcuna.il medesimo secero i Sandali venuti d Africa con Genseri-
co loro Rè; il quale non cotento a la robba,c prede, e crudeltà,che vi sece,ne meno,
in seruitù le persone con loro grandiffima miferia,c co esse Eudofìa moglie fiata di
Coturni de P^lentiniano Impelato amaggato poco avanti da ifaoifoldati medefimi. Iquali
Romani corot. degenerati in grandiffima parte dal valore antico Romano,per eflerne andati gran
tiperesoun. tempo innanzi tutti i migliori in Bisantio , con Coftantino Imp. non battevano più
dati in cotto cofiumi, ne modi buoni nel vivere . Magi basendo perduto in vn tempo medesi-
tinopoli, mo ; verj buomini,& ogni forte di virtù,e mutato leggi Coabito,nomi,e lingue;tut-
te quesse cofeinfieme,e ciafeuna per fe, battevano ogni bell'animo,^ alto ingegno
satto bruttiamo, e baffifimo diventare . Ma quello,chefopra tutte le cofe dette fe
Danno segui^ di perdita,e danno iafinitTraente a le predette profelloni, sù il fervente gelo della
lo alle amper nuova Religione Cbrisiiana; la quale dopo lungo,e sanghinofo combattimento,ha-
dell© uendo finalmente co la conia de'miracoli, e con la fincerità.delle operationiabbate
e %u>ne • tuta,e annullata la vecchia sede de'Gentili; mentreebe ardentiflimaméte attende-
va co ogni diligenza a levar via,& aftirpare in tutto ogni minima occafione,d'on-
de poti va nafeere errore; nonguaftòsolamentc,o gettò per terra tutte lefatuo:
7naravQio\e,e le Sculture,Tittvre,Mvfaici,Tu ornamenti de sallaci Dij de'Genti-
li; Ma le memorie ancora,egli bonori d'infinite perfone egregie^le quali porgli
eccellenti meriti loro da la virtuosigima antichità erano fiate poste in pvblico le
statue,e l'alare memorie. In oltre per edificar le Chiefe a la. vfenga Cbriftiana, non
sollmente digrqsseipiù bonorati Tempij degli Idoli ; ma per sar diventare più no-
bile,e per adornare S.Pietro oltre agli ornamenti,che da principio ])avuto bauea»
spogliò di Colonne dipietra la Mole d'Mdriano,boggi detto Camello S-Mgnolo ,e
molte altre,le quali vegliamo boggiguafle. Et avuengaebe la Religione Cbriftia^
na non facefse quello per odio,che ella bavefe con le virtù,ma folo per cotumelia*
& abbattimento degli Dfyde'Gentili; non sù però che da quello ardentifimo agl®
nonseguffe tantarovina a quefle honorate prosessioni,cbe nofe ne perdete in tifc
ironia agtUn- t° la forma. Efe niente mancava a qveflograve insortunio sopravenne l'ira di To-
je ToutoaCa tila contro a Roma , che oltre a ssasciarla di mura , e rovinar col serro, e col facete
dep^ssione del tutti ipiù mirabili,e degni edifrij di quella, vniversalmente la bruciòtuttarespo-
Lam. gliatolzlituttiiviventi corpi, la lafciò in preda alle siamme, & al suoco,esengp,
che in iS.giorni continui si ritrovane in quella vivente alcuno,abbattè,e diftrnfe
talmente le flatue,le Pitture, i Musaiebe gli suochi maravigliosi: ebese ne perde
non dicola maeftà fola,ma la sorma,el'esierefiefso.Perìlcbe essendo le slange terg
rene prima de'palagio altri edifitij di. Stucchi,di Pitture,e di Statue lavoratelo
bmuatióm le rovine di sopra assogarono tutto il buono, che a giorni nossri s'è ritrovato. E co-
e? "' hjroTbe succefferpoi,giudicando il tutto rovinato, vi piantarono sopra le vigne, di
^ ''' '' maniera,che per esiere le dette ssange terrene rimastesopra la terrarle hanno im^
derni
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