Overview
Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Vasari, Giorgio; Carlo Manolessi Erben [Contr.]
Delle Vite De Piv Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Prima, e Seconda) — In Bologna: Per li Manolessi Stampatori Camerali, 1681

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.72518#0148

DWork-Logo
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
ftonoT arte di
gno, & muen.
itone.
Agoftino di

15. anni

5%
rampolli, che pei producono maggiori, & migliori frutti, che le prime pihntQ
satto non haueuano, Agostino dunque,&~Agnolo, aggiugnendo molto miglio.
&ni Arricci. lamento alla maniera di Giouanni, e Nicola Pisani, arricchirono l'arte di miglior
r_7_: dileguo, & inuenztone , come l'opere loro chiaramente ne dimostrano. Dicesi,
miglior dise. che tornando, Giouanni sopradetto , da Napoli a Pila l'anno i 284. si fermò in,
Sena a fare il disegno, e fondare la facciata del duomo dinanzi > dotte sono !<_,
tre porte principali, perche si adornalle tutta di marmi riccamente:& che allora,
? non hauendo più,che quindici anni, andò a star seco Agostino, per attendete
Siena andò a a''a Scultura , della quale haueua imparato i primi principij ,essendo a quell'ar-
me con Gio. te non meno inclinato, che alle cose d'Architettura. Et cosi lotto la disciplinadi
Tisano per ah Giouanni , mediante vn continuo Audio , trapassò in disegno , grazia , e maniera
tendere alla tutti i condiscepoli Cuoi: intanto, che si diceua per ognuno, che egli era l'occhio
Scultura. # diritto del suo maestio. E perche nelle persone, che si amano, si disideranoso-
Con il centi- pra tutti ghlm beni, odi na ura, o d'animo, o di fortuna, la virtù, che sola rende
avo fadietr^. gphuomini grandi, e nobili, e che più, in quella vita, e nell'altra feliciffimi: Tirò
^'° in Agostino, con quella occasione di Giouanni , Agnolo suo fratello minore al me-
'mamera:: desimo esercizio. Ne gli fù il ciò fare molta fatica : perche il pratticar d'Agnolo
i condtfcepoli. con Agostino, e con gli altri Scultori gl'haueua di già, vedendo l'honore , & vti-
Tiro Agnolo le, che traeuano di cotalarte , l'animo acceso d'estrema voglia , e disiderio d'at-
fratello mino, tendere alla Scultura; anzi prima, che Agostino a ciò hauesfe pensato, haueua
te al medefe fatto Agnolo naseosamente alcune cose. Trottandoli dunque Agostino a lauo-
00 socato, rare conGiouanni la Tauola di marmo dell' Akar maggiore del Veseouado d'A-
quale si appiè, rezze,de Ila anale fi è fiuellato di soDradece tanto,clie vi conduce il detto Apnn.

-, e, la s . rezze,de Ila quale si è Duellato di sopra,fece tanto,che vi condurle il detto Agno-
'° 'u° frate:lo> il quale si pc rtò di maniera in quell'opera, che finita , ch'ella fù si
wr'h e dell'v. trou° Intiere nell'eccellenza dell'arte raggiunto Agostino. La qualcosacono-
seiuta da Giouanni fù cagione , che dopo quella opera , si seruì dell' vno, & dell*
Lavorano am* altro in molti altri suoi lauori che fece in Pistoia,in Pisa, & in altri luoghi. E per-
iidue in ma che attesero non solamenre alla Scultura, ma all'Architettura ancora , non passò

tavola demar molto tempo,che reggendo in Siena 1 Noue, fece Agostino il disegno del loro
rao, & altre palazzo in mal borghecto,che fù l'anno 1308. Nelche fare,si acquistò tanto no-
satture. . ^.^ .^ . &
Attesero all'

me nella patria, che ritornati in Siena dopo la morte di Giouanni, furono l'vno,e
l'altro fatti Architetti,del pubico: onde poi l'anno r ; 1 y.fù fatta, per loro ordine.

Agosone 'a facciata del Duomo, che è volta a Settentrione, e l'anno 1521. col disegno de'
sece in ° Stona medesimi si cominciò a murare la porta Romana in quel modo, che ell'è hoggi>e
il disegno di fù finita l'anno 1526. la qual porta sichiamaua prima porta S. Martino. Rifecio-
Pala^zo di no anco la porta a Tufi, che primasichiamaua ,la porta di S. Agata all' arco. Il
N^. & medesimo anno fù cominciata col disegno de gli slessi Agostino, & Agnolo^
fy^o satti ChieG,e Connetto di S.Francesco,interuenendoui il Cardinale di Gaeta,Legato
t^bl'tco'&or Apostoh 0. Ne molto dopo per mezo d'alcuni deToloinei,che come esuli si Ila"
'Minano con db "ano a Orui to, furono chiamati Agostino, & Agnolo a fare alcune Sculture,^
fogni diuerfe l'opera di S.Maria di quella Città: perche andatila, fecero di Scultura in marmo,
sabnehe. alcu ni Profetiche sono soggi fta l'altre opere d: quella facciata, le migliori,ep^
proporzionate di quella opera tanto nominata.Hora auuenne l'anno 1 ; zó.come
In Orvieto te si è detto nella sua vita,che Giotto,fù chiamato,per mezo di Carlo Duca di Cala-
aora ono per uria, che allora dimoraua in Firenze , a Napoli,per far al Rè Ruberto alcune cole
la sacciata di sn S.Chiara,& altri luoghi di quella Città: onde passando Giotto nell'andarlàA
SMariaSc^l- Oruieto,per veder l'opere,che da tanti huomini vi si erano fatte, e faceuano tutti
^ ^ molta vinche egli volle veder minutamente ogni cola. E perche più , che tutte l'altre
,roftomone < ° O LISeul'
 
Annotationen