PRIMA PARTE
con moli arte
e sà ingenito
ne inusitata,
Ambrogio ma^
^egg%° bene *
colore a frefco,
& a tempera
gli adoperò
oon d.fcez^i,
e sacilità
Diuerfe faci
lavori de bel-
la , enouacà
positione , bao^
va gratta , e
Camera,
"Figurò Dna
<jofmograsia,e
sece pulita^
mente bissorie
di verdeterra.
TÀ conoscere
in vn lauoro
guanto vaglia
di giudteio , e
$2
fàistorìa dh in che maniera vn giouane si fà Frate ,& in che modo , egli & alcuni altri va@
pinta con leg- a[ Soldano , e quiui sono battuti, e sentenziati alle forche , & impiccati a vn'Ah
ciad^i. bevo , e finalmente decapitati , con la sopragiunta d'vna spauenteuple tempest&
Imitatone t Nella quale Pittura con molt'arte,e dcstrezza contrafece il rabbuffamento desi
°°e 'u^t aria, e ^a furja feih pioggia, e de'venti,ne'trauagli delle figure; dalle qualiim&
: derni maessri hanno imparato il modo, & il principio di questa inuenzione,per
la quale, come inusirata inanzi, meritò egli comendatione infinita . Fù Ambro-
gio prattico coloritore a frelco , e nel maneggiar a tempera i colori , gl'adopetò
con deprezza , e facilità grande , come si vede ancora nelle tauole sinite da lui in
Siena allo Spedaletto, che si chiama Mona Agnesa,nella quale dipinse^ finì vna
storia con nuoua , e bella composizione. Et allo Spedale grande , nella sacciata,
fece in ftesco la Natiuità di Nostra Donna , & quando la va frà le Vergini al
Tempio . E nefrati di S. Agostino di detta Ci tàil capitolo ,douenella voltati
veggiono figurati gl'Apostoli con carte in mano, oue è sciitto quella parte del
Credo,che ciascheduno di loro, fece a piè vna historietta contenente con la Pit,
tura quel medesimo , che è di sopra , con la scrittura lignificato. Appreso nella
facciata maggiore sono tre storie di S.Caterina Martire,quando disputa col tiran-
no in vn Tempio , e nel mezo la Passione di Christo con i Ladroni in Croce, e le
Marie da basso,che sostengono la Vergine Maria, venutasi meno . Le quali cose
furono finite da lui con assai buona grazia, e con bella maniera. Fece ancora nel
palazzo della Signoria di Siena in vna sala grande la guerra d'Asina lunga , e L
pace appressò, e gl'accidenti di quella doue figurò vna Cosmografia perfetta, se-
condo que'tempi , e nel medesimo palazzo fece otto storie di verdeterra , molto
pulitamente. Dicesi,che mandò ancora a Volterra vna tauola a tempera,che fù
molto lodata in quella Città; Et a Massàdauorando in compagnia d'altri vna Ca*
pella in fresco, & vnatauola a tempera , fece conoscere a coloro quanto egli di
dtee%o nell' giudicio ,e d'ingegno nell'arte della Pittura valesse, & in Oruieto dipinseinfr^
ingegno ne fco]a Capella maggiore di S.Maria. Dopo quest'opere capitando a Firenze, fece
Opero in pie. in S.Procoso vna tauola,& in vna Capellade storiedi S.Nicolò in figure picciolo
scolo , e come per sodisfare a certi amici suoi,desiderosi di veder il modo dell'operar suo,&insì
prattico in breue tempo conduce , come prattico , quello lauoro, che gli accrebbe nome,e
&reue tempo, riputazione infinita. E questa opera, nella predella della quale fece il suo ritrat-
^'r/rrc"'"* to,fù causa,che l'anno 1555. fù condotta a Cortona, per ordine del Vescouod^
gli Vbertini allora Signore di quella Città, doue lauorò nella Chiesa di S.Mat"
gherita,poco inanzi siata fabricata a i Frati di S.Fracesco nella sommitàdel mon-
n . te,alcune cose, e particolarmente la metà delle volte, e le facciate cosi bene, ches
dvtilità, efù ancora che hoggi siano quali consumate dal temporivedonoad ogni modo nelle
adonto per figure afferri beìlissimi:e si conosce, ch'egli ne fù meritamente commendato.^
il pubico., nita aueft'opera , fe ne tornò Ambrosio a Siena ydoue ville honoratamenteilrr
„ bellissimt.
Hebbelettere,
egli surono de
. nita quest opera , se ne torno Ambrogio a Siena , doue vide honoratamenteilrr
"7 manenre cfclla sua vita , non solo per essere eccellente maestro nella Pitturai
' ' ' ancora > perche hauendo dato opera nella sua giouanezza alle lettere, gli furono'
La miglio? vtìle>e dolce compagnia nella Pittura,e di tanto ornameto in tutta la sua vitalbe
pruderla si lo renderono non meno amabile,e grato, che il irestiero della Pittura si facesse;h
dimoftrà con onde non solo prattico sempre co letterati,& virtuosi huomini,ma fù ancora con!
semandosi di suo molto honore,& vtile adoperato ne'maneggi della sua Republica. Luronoi
quello,ehar. costumid'Ambrosio in tutte le parti lodeuolb'e più tosto di Gètilhuomo,ediFi-
',&^°~" loi°fo'che di Artefice,e quello,che più dimostra la prudéza de gl'huomini,hebbe
tepo, fempre l'animo disposto a contentarli di quello,che il mondo,& il tempo rfcaua,
onde
Ttlofofa
con moli arte
e sà ingenito
ne inusitata,
Ambrogio ma^
^egg%° bene *
colore a frefco,
& a tempera
gli adoperò
oon d.fcez^i,
e sacilità
Diuerfe faci
lavori de bel-
la , enouacà
positione , bao^
va gratta , e
Camera,
"Figurò Dna
<jofmograsia,e
sece pulita^
mente bissorie
di verdeterra.
TÀ conoscere
in vn lauoro
guanto vaglia
di giudteio , e
$2
fàistorìa dh in che maniera vn giouane si fà Frate ,& in che modo , egli & alcuni altri va@
pinta con leg- a[ Soldano , e quiui sono battuti, e sentenziati alle forche , & impiccati a vn'Ah
ciad^i. bevo , e finalmente decapitati , con la sopragiunta d'vna spauenteuple tempest&
Imitatone t Nella quale Pittura con molt'arte,e dcstrezza contrafece il rabbuffamento desi
°°e 'u^t aria, e ^a furja feih pioggia, e de'venti,ne'trauagli delle figure; dalle qualiim&
: derni maessri hanno imparato il modo, & il principio di questa inuenzione,per
la quale, come inusirata inanzi, meritò egli comendatione infinita . Fù Ambro-
gio prattico coloritore a frelco , e nel maneggiar a tempera i colori , gl'adopetò
con deprezza , e facilità grande , come si vede ancora nelle tauole sinite da lui in
Siena allo Spedaletto, che si chiama Mona Agnesa,nella quale dipinse^ finì vna
storia con nuoua , e bella composizione. Et allo Spedale grande , nella sacciata,
fece in ftesco la Natiuità di Nostra Donna , & quando la va frà le Vergini al
Tempio . E nefrati di S. Agostino di detta Ci tàil capitolo ,douenella voltati
veggiono figurati gl'Apostoli con carte in mano, oue è sciitto quella parte del
Credo,che ciascheduno di loro, fece a piè vna historietta contenente con la Pit,
tura quel medesimo , che è di sopra , con la scrittura lignificato. Appreso nella
facciata maggiore sono tre storie di S.Caterina Martire,quando disputa col tiran-
no in vn Tempio , e nel mezo la Passione di Christo con i Ladroni in Croce, e le
Marie da basso,che sostengono la Vergine Maria, venutasi meno . Le quali cose
furono finite da lui con assai buona grazia, e con bella maniera. Fece ancora nel
palazzo della Signoria di Siena in vna sala grande la guerra d'Asina lunga , e L
pace appressò, e gl'accidenti di quella doue figurò vna Cosmografia perfetta, se-
condo que'tempi , e nel medesimo palazzo fece otto storie di verdeterra , molto
pulitamente. Dicesi,che mandò ancora a Volterra vna tauola a tempera,che fù
molto lodata in quella Città; Et a Massàdauorando in compagnia d'altri vna Ca*
pella in fresco, & vnatauola a tempera , fece conoscere a coloro quanto egli di
dtee%o nell' giudicio ,e d'ingegno nell'arte della Pittura valesse, & in Oruieto dipinseinfr^
ingegno ne fco]a Capella maggiore di S.Maria. Dopo quest'opere capitando a Firenze, fece
Opero in pie. in S.Procoso vna tauola,& in vna Capellade storiedi S.Nicolò in figure picciolo
scolo , e come per sodisfare a certi amici suoi,desiderosi di veder il modo dell'operar suo,&insì
prattico in breue tempo conduce , come prattico , quello lauoro, che gli accrebbe nome,e
&reue tempo, riputazione infinita. E questa opera, nella predella della quale fece il suo ritrat-
^'r/rrc"'"* to,fù causa,che l'anno 1555. fù condotta a Cortona, per ordine del Vescouod^
gli Vbertini allora Signore di quella Città, doue lauorò nella Chiesa di S.Mat"
gherita,poco inanzi siata fabricata a i Frati di S.Fracesco nella sommitàdel mon-
n . te,alcune cose, e particolarmente la metà delle volte, e le facciate cosi bene, ches
dvtilità, efù ancora che hoggi siano quali consumate dal temporivedonoad ogni modo nelle
adonto per figure afferri beìlissimi:e si conosce, ch'egli ne fù meritamente commendato.^
il pubico., nita aueft'opera , fe ne tornò Ambrosio a Siena ydoue ville honoratamenteilrr
„ bellissimt.
Hebbelettere,
egli surono de
. nita quest opera , se ne torno Ambrogio a Siena , doue vide honoratamenteilrr
"7 manenre cfclla sua vita , non solo per essere eccellente maestro nella Pitturai
' ' ' ancora > perche hauendo dato opera nella sua giouanezza alle lettere, gli furono'
La miglio? vtìle>e dolce compagnia nella Pittura,e di tanto ornameto in tutta la sua vitalbe
pruderla si lo renderono non meno amabile,e grato, che il irestiero della Pittura si facesse;h
dimoftrà con onde non solo prattico sempre co letterati,& virtuosi huomini,ma fù ancora con!
semandosi di suo molto honore,& vtile adoperato ne'maneggi della sua Republica. Luronoi
quello,ehar. costumid'Ambrosio in tutte le parti lodeuolb'e più tosto di Gètilhuomo,ediFi-
',&^°~" loi°fo'che di Artefice,e quello,che più dimostra la prudéza de gl'huomini,hebbe
tepo, fempre l'animo disposto a contentarli di quello,che il mondo,& il tempo rfcaua,
onde
Ttlofofa