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Vasari, Giorgio; Carlo Manolessi Erben [Mitarb.]
Delle Vite De Piv Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Prima, e Seconda) — In Bologna: Per li Manolessi Stampatori Camerali, 1681

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https://doi.org/10.11588/diglit.72518#0214

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118 PRIMA PARTE
^ue opere in lente , e raro , se non falle mortosi tosto. Veggonsi di suo in Siena, in due Ca,
d^erfe città. pelle jn S. Agobino alcune ftorie di figure in fresco . E nella Chiesa era in vi£
faccia, hoggi per fatui Capelle fiata rouinata, vnastoria d'vn gioitane menato al-
Esbrtssfon&at. lagiustitia ,così bene fatta quanto lia postibdeimaginarsi , vedendoli in quello
reggimenti, e esprella la pallidezza, &: il timore della morte , in modo Somiglianti al vero , che
:';,," ''" meritò perciò somma lode: Era a canto al gioitane detto vn Frate,che lo confo^
rfflhe^te. £aua mo|co fyene atteggiato, e cond >tto : & in somma ogni cola di quell' opera
così viuamehte lauorata, che ben parue , che in quell'opera il Berna s'imagiha,
sé quel caso bombili Rimo, come dee edere, e pieno di acerbibìmo,e crudo
xienro,poi che lo ritrasse così bene col pennello , che la cosa stessa apparentein
atto, non mollerebbe maggiore affetto. Nella Città di Cortona ancora , dipinfe 1
oltre a molte altre cose, sparse in più luoghi di quella Città , la maggior part^,
delle volte, e delle facciate della Chiesa di S. Margherita, doue hoggi danno
Frati Zoccolanti . Da Cortona andato a Arezzo l'anno 1569. quando apuntoi
Tarlati già flati Signori di Pietramala, haueuano in quella Citta fatto finire il
Conuento,& il Corpo della Chiesa di S.Agostino da Moccio Scultore,& Archi-
rettore Sanese : Nelle minori nauate del quale haueuano molti Cittadini fatto
Hi,me dipi#- fare Capelle , e Sepolture per le famiglie loro; il Berna vi dipinse a fresco niella
tea sreseo con Capella di S.lacopo alcune boriette della vita di quel Santo: e sopra tutto molto
vivacità,& e- vietamente la boria di Marino Barattiere;!! quale hauendo per cupidigia di dana-
ftrefane [de ri datone fattone scritta di propria mano, l'anima a! Dianolo , si raccomandar
%li assetti, S.Iacopo, perche lo liberi da quella promebà, mentre vn Dianolo,col incerargli
lo serino gli fà là maggior calca del mondo. Nelle quali tutte figure esprelìe il
Berna co molta viuacità gli affetti dell animo , e particolarmente nel viso di Ma.
rino,davn canto la paura,e dall'altro la fede,e Scurezza,che gli fa! Sperare da S.la-
copo la sua liberazione . Se bene si vede incontro il Dianolo brutto a marauiglia,
che prontamente dice, e mostra le lue ragioni al Santo, che dopo hauere indotto
in Marino estremo pentimento del pe^ cato, e promeda fatta, lo libera, e tornalo
a Dio. Qiiésta medesima stariasdice Lorenzo Ghiberti , era di mano del medefe
mo in S.Spmto di Firenze, inanztch'egli ardesse , in vna Capella de'Capponi in-
titolata in $ Nicolò. Dopo quell'opera dunque, dipinse il Berna nel Vescouado
d'Arezzo,pa^MiGiuccio di Vanni Tarlati da Retramala,in vna Capella,vn Cro-
cifilso grande, & a piè della Croce vna Nottra Donna, S.Giouanni Euangelista,e
Phtura loto S.Francesco in^uomessissìmo. Et vn S.Michelagnolo carnalità diligenza, che
uole per la merita non picciola lode; e massimamente , per elsersi cosi ben mantenuto , che
molta Àiìi. par fatto pur hieri. Più di sotto è ritratto il detto Giuccio ginocchioni, &apna-
gen^a, [() a pie della Croce. Nella Pieue della medesima Città lauoròalla Capellade'D-
ganelli molte storie di Nostra Donna, & vi ritraile di naturale il Beato Rinieri,
'Ritratto na& huomo Santo, e Profeta di quella Casata, che porge limoline,a molti poueri,che
tirate e B. ^ pono jntorno„ Jn £ Bartolomeo ancora dipinse alcune borie del Testamento
^ec'eil ritrae Vecchio, e la boria de'Mrgi. E ne la Chiesa dello Spirito Santo, fece alcune ito^
io di se, edi ne di S.Giouanni Euangehsta, & in alcune fig ire il ritratto di le,e di molti amici
molte amico, sùoi , nobili di quella Città. Ritornato dopo queste opere alla patria sua , fecei°
legno molte Pitture,e picciole,e grandi;ma non vi fece lunga dimora,perche con-
dotto a Firèze,dipinse in S.Spirito la Capella di S.Nicolò,di cui batic mo di l°p^
fatto menzióne, che fù molto lodata, & altre cose che furono consumate dal^
serabile Incendio di quella Chiesa. In S.Gimigoano di Valdelsca lauorò a fre^0
nella Piene alcune borie del Tebamento nuouo, le quali hauendo già aliai prf"°
alla
 
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