Estrimevn
Lucisero , e lo
imaginagran•
demente con.
trafato.
Apparenza di
sogno , per I©
quale ne di-
alene serita.
Lasciò due si.
gir, & apportò
•utile non meno
con la virtù ,
che con la Lo.
tà.
Morte, e fa
sepoltura.
Qualità mi.
gliore del fuo
disegno, &6&
dell'onere.
Sito ritratto,
136 PRIMA PARTE
e,Inonorato insino alla fine di sua vira, che fù l'anno di sua età . Ese bene era mol-
to vecchio, quando tornò in Arezzo, hauendo buone facultà haurebbe potuto fa-
re senza lauorare, ma non Capendo egli come quello, che a lauorare sempre erar
auezzo starsi in riposo ; prese a fare alla compagnia di S. Agnolo in quella Città
alcune storie di S. Michele, le quali in sù lo intonacato del muro, disegnare di ros-
saccio, così alla grolla, come gli Artefici vecchi vsauano di fare il più delle volte ;
in vn cantone per inoltra, ne lauorò, e colorì interamente vna storia sola,che piac-
que aliai. Conuenutosi poi del prezzo con chi ne haueua la cura, fini tutta la fac-
ciata dell'Altar maggiore, nella quale figurò Lucifero porre la sedia in Aq uilone,
e vi fece la rouma degli Angeli , i quali in Dianoli si tramutano , piouendo in ter-
ra : doue si vede in aria vn S. Michele , che combatte con l'antico (erpente di set-
te tette , e di dieci corna. E da ballo nel centro vn Lucifero già mutato in bestia
bruttislìma. E si compiacque tanto Spinello di sarlo horribile , e contraffatto,
che si dice (tanto può alcuna fiata 1'imagina rione) che la detta figura da lui dipin-
ta gli apparue in sogno domandandolo , doue egli l'hauelle veduta sì brutta , <_,
cerche fattole tale Icorno con i suoi pennelli : e ch'egli suegliatosi dal sonno , per
a paura , non potendo gridare , con tremito grandissimo sisco ile di maniera , che
a moglie dettatali lo soccorse . Ma niente di manco fù per ciò a nschio stringen-
doli il core, di morirli per cotale accidente, subitamente . Ben che ad ogni modo
spiritaticcio , e con occhi tondi , poco tempo viuendo poi, si condullealla morte
lasciando di se gran desiderio a gli amici, &: al mondo due figliuoli l'vno fù For-
zore Orefice , che in Firenze mirabilmente lauorò di Niello, e l'altro Patri, che
imitando il padre , di continuo attese alla Pittura , e nel disegno di gran lunga lo
trapassò. Dolse molto agli Aretini così sinistro caso con tutto, che Spinello lusse
vecchio, rimanendo priuati d'vna virtù,e d'vna bontà,quale era la sua. Morì d'età
d'anni nouantadua, & in S. Agostino d'Arezzo gli fù dato sepoltura, doue ancora
hoggi si vede vna lapida con vn'arme fatta a suo capriccio , dentroui vno spinoso.
E seppe molto meglio disegnare Spinello, che mettere in opera,come si può
vedere nel nostro libro de i disegni di diuersi Pittori antichi, in du&
Vangelistidi chiaro scuro, & vn S. Lodouico disegnati di sua ma-
no, molto belli . E il ritratto del medesimo , che di sopra si
vede fù ricauato da me, da vno, che n'era nel Duomo
vecchio, prima, che filile touinato. Furono lc_.
Pitture di costu'i dal mille trecento ot-
tanta, insino al mille quat-
trocento.
Fine della vita di Spinello Pittore Aretino.
VITA
Lucisero , e lo
imaginagran•
demente con.
trafato.
Apparenza di
sogno , per I©
quale ne di-
alene serita.
Lasciò due si.
gir, & apportò
•utile non meno
con la virtù ,
che con la Lo.
tà.
Morte, e fa
sepoltura.
Qualità mi.
gliore del fuo
disegno, &6&
dell'onere.
Sito ritratto,
136 PRIMA PARTE
e,Inonorato insino alla fine di sua vira, che fù l'anno di sua età . Ese bene era mol-
to vecchio, quando tornò in Arezzo, hauendo buone facultà haurebbe potuto fa-
re senza lauorare, ma non Capendo egli come quello, che a lauorare sempre erar
auezzo starsi in riposo ; prese a fare alla compagnia di S. Agnolo in quella Città
alcune storie di S. Michele, le quali in sù lo intonacato del muro, disegnare di ros-
saccio, così alla grolla, come gli Artefici vecchi vsauano di fare il più delle volte ;
in vn cantone per inoltra, ne lauorò, e colorì interamente vna storia sola,che piac-
que aliai. Conuenutosi poi del prezzo con chi ne haueua la cura, fini tutta la fac-
ciata dell'Altar maggiore, nella quale figurò Lucifero porre la sedia in Aq uilone,
e vi fece la rouma degli Angeli , i quali in Dianoli si tramutano , piouendo in ter-
ra : doue si vede in aria vn S. Michele , che combatte con l'antico (erpente di set-
te tette , e di dieci corna. E da ballo nel centro vn Lucifero già mutato in bestia
bruttislìma. E si compiacque tanto Spinello di sarlo horribile , e contraffatto,
che si dice (tanto può alcuna fiata 1'imagina rione) che la detta figura da lui dipin-
ta gli apparue in sogno domandandolo , doue egli l'hauelle veduta sì brutta , <_,
cerche fattole tale Icorno con i suoi pennelli : e ch'egli suegliatosi dal sonno , per
a paura , non potendo gridare , con tremito grandissimo sisco ile di maniera , che
a moglie dettatali lo soccorse . Ma niente di manco fù per ciò a nschio stringen-
doli il core, di morirli per cotale accidente, subitamente . Ben che ad ogni modo
spiritaticcio , e con occhi tondi , poco tempo viuendo poi, si condullealla morte
lasciando di se gran desiderio a gli amici, &: al mondo due figliuoli l'vno fù For-
zore Orefice , che in Firenze mirabilmente lauorò di Niello, e l'altro Patri, che
imitando il padre , di continuo attese alla Pittura , e nel disegno di gran lunga lo
trapassò. Dolse molto agli Aretini così sinistro caso con tutto, che Spinello lusse
vecchio, rimanendo priuati d'vna virtù,e d'vna bontà,quale era la sua. Morì d'età
d'anni nouantadua, & in S. Agostino d'Arezzo gli fù dato sepoltura, doue ancora
hoggi si vede vna lapida con vn'arme fatta a suo capriccio , dentroui vno spinoso.
E seppe molto meglio disegnare Spinello, che mettere in opera,come si può
vedere nel nostro libro de i disegni di diuersi Pittori antichi, in du&
Vangelistidi chiaro scuro, & vn S. Lodouico disegnati di sua ma-
no, molto belli . E il ritratto del medesimo , che di sopra si
vede fù ricauato da me, da vno, che n'era nel Duomo
vecchio, prima, che filile touinato. Furono lc_.
Pitture di costu'i dal mille trecento ot-
tanta, insino al mille quat-
trocento.
Fine della vita di Spinello Pittore Aretino.
VITA