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Vasari, Giorgio; Carlo Manolessi Erben [Contr.]
Delle Vite De Piv Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Prima, e Seconda) — In Bologna: Per li Manolessi Stampatori Camerali, 1681

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https://doi.org/10.11588/diglit.72518#0243

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VITA DI TADDEO BARTOLI. ,47
ta la facciala d'hittone del Testamento Vecchio. Nella quale opera, che in vero {>
ffonfò molto buona , si legge ancor nei mezo quello , Epitaffio . Ann. D. 1556.
Battoli" Magiari Fredi di Senis me pinxit. Nel qual tempo bisogna , che Barto-
lo falle giouane , perche si vede in vna tauola fatta pur da lui l'anno i;88. UQ
S.Agolhno della medesima Terra, entrando in Chiesa, per la porta principale ,a
man manca , dotte è la Circoncisone di Nossro Signore con certi Santi ; che egli
hebbe molto miglior maniera così nel dileguo ,come nel colorito , percioche vi
sono alcune tede assai belle : se bene i piedi di quelle figure sono della maniera
antica . Et in Comma si veggiono molte altre opere di mano di Bartolo per que'
paesi, Ma Per tornare a Taddeo essendogli data a fare nella ua patria , come si è Diaersilauofr
dettola Capella del Palazzo della Signoria,come al miglior Maettro di quetem- diTaddeofa
pi, ella fù da lui con tanta diligenza lavorata, e rispetto al luogo, tanto Inonorata, " grandi
eper si fatta maniera dalla Signoria guiderdonata, che Taddeo n'accrebbedi '
molto la gloria , e la fama sua ; onde non solamente fece poi , con suo molto ho- %% "
nore , & vtile grandislimo , molte tauole nella sua patria, ma fù chiamato coite reputati^
gran fattore,e dimandato alla S gnoria di Siena da Francesco da Carrara Signor di
Padoa; perche andasse, come fece, a fare alcune cose in quella nobilissima Città:
doue nella Rena particolarmente, e nel Santo lauorò alcune tauole, & altre cose
con molta diligenza, e con suo molto honore, e sodisfazione di quel Signore,e di
tutta la Città • Tornato poi in Toscana , lauorò in S. Gimignano vna tauola a
tempera, che tiene della maniera d'Vgolino Sanese, la qual tauola è hoggi dietro
all'Aitar maggiore della Piene, e guarda il choro de'Preti. Dopo andato a Siena;
non vi dimorò molto, che da vno de'Lanfranchi, operaio del Duomo fù chiama-
to a Pisa ; doue trasferitoli , fece nella Capella della Nunziata a fresco quando la
Madonna saglie i gradi del Tempio , doue in capo il Sacerdote l'aspetta in Ponti- S^° ritrae;
ficaie, molto pulitamente; nel volto del quale Sacerdote,rTrasse il de to operaio, dipinto da /&,
& appreso a quello se steslo. Finito questo lauoro il medesimo operaio gli fece
dipignere in Campo Santo sopra la Capella , vna Nostra Donna incoronata da_j
Giesù Christo, con molti Angeli in attitudine bellissìme, e molto ben coloriti.
Fece ùmilmente Taddeo, per la Capella della Sagrestia di S.Francesco di Pisa, in
vna tauola, dipinta a tempera, vna Nosha Donna, & alcuni Santi , mettendoui il
nome suo, e l'anno ch'ella fù dipinta,che fù l'anno 1 394. Et intorno a questi me-
desimi tempi , lauorò in Volterra certe tauole a tempera, & m Monte Oliueto
vna tauola ; E nel muro vn'inferno a fresco , nel quale seguì l'inuenzione di Dan-
te, quanto attiene alla diuisione de'peccati,e forma delle pene. Ma nel sitoò non
seppe, ò non potette, ò non volle imitarlo. Mandò ancora in Arezzo vna tauola,
che è in S.Agostino, doue ritraile Papa Gregorio XI. cioè quello , che dopo esse* R"ra"° di
re stata la Corte tante decine d'anni in Francia , la ritornò in Italia . Dopo quelle °r^°"° ;
opere, ritornatosene a Siena, non vi fece molto lunga Ranza;perche fù chiamato „ %° "'
abuorare a Perugia nella Chiesa di S.Domenico, doue nella Capella di S. Catte- '
rina,dipinse a frefco tutta la vita di ella Santa,& in S.Francesco a canto alla porta
della Sagrestia,alcune sigure:le qualinncor che hoggi poco si diseernino, son ) co-
nosciute per di mano di Taddeo,hauendo egli tenuto sempre vna maniera mede- ^ttefe conti.
sima. Seguendo poco poi la morte di Biroldo Sig. di Perugia, che fù ammazzato
l'anno 1598.si ritornò Taddeo a Siena, doue lauorando continuamente attese in fy,
modoagli studi dell'arte,per farli valente huomo, cheli può affermare, se forsè belle Impeci'.
non Seguì l'intento, suo,che certo non fù per difetto, ò negligenza, che mettete mento di'mfe.
bel fare , ma si bene per indispositione d'vn male opilariuo, chel'assassinò di ma- r#fà
T x niera, .
 
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