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Vasari, Giorgio; Carlo Manolessi Erben [Contr.]
Delle Vite De Piv Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Prima, e Seconda) — In Bologna: Per li Manolessi Stampatori Camerali, 1681

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https://doi.org/10.11588/diglit.72518#0273

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VITA DI LVCA DELLA ROBBIA. ty
nquella inani era, che ancora hoggi si vede nelle medaglie . Il medesimo, oltre i
detti due frati, hebbe tré altri figtuoli ; Qouanni, che attese all' arte? e che hebbe
tre figliuoli; Marco, Lucantomo,e Simone,che mourno di pelle l'anno 1527. es-
fendo in buona espettazione ; e Luca,e Girolamo,che attèsóno alla Scultura. De'
quali due, Luca fà molto diligente negl'inuetriati;e fece di sua mano,oltire a molte
altre opere, i pallimeli delle logge Papali, che fece fare in Roma,co ordine di Raf-
faello da Vrbno, Papa Leone Decimo : e quelli ancora di molte càmere, doue fe-
ce l'impr^se di quel Pontefice . Girolamo , che era il minore di tutti , attese a la*
notare di marmo, e di terra , e di bronzo , e già era per la concorrenza di Iacopo
Sansouino , Bacco Bandinelle, & altri maestri de' suoi tempi, fattoli valent' huo-
mo> quando da alcuni mercatanti Fiorentini,fù condotto in Frància, doue fece__A
molte opere per lo Rè Francesco, a Madri, luogo non molto lontano da Parigi ; e
particola! mente vn Palazzo, con molte figure , & altri ornamenti , d' vria pietra , „ Francie®
che è, come frà noi il gello di Volterra, mà di miglior natura ; perche è tenera.»
Citi ando si lauora,e poi col tempo diuenra dura. Lavorò ancora di terra molte co-
sein Orliens,e per tutto quel Regno fece opere, acquistandosi fama,e bonissime
facultà. Dopo quelle cose, intendendo, che in Firenze non era rimaso se non Lu-
ca silo fratello, trottandoti ricco, e solo al seruigio del Rè Ffaicesco, conduce an*
cor lui in quelle parti,per lasciarlo in credito, e buono alzamento, mà il fatto non
andò così, perche Luca in poco tempo vi si morì ; e Girolamo di nuouo si trouò
solo,e senza nessùno de' suoi : perche risolutosi di tornare a godetsi nella patria le
scchezze,che li haueua con fatica,e sudore guadagnate ; & anco lasciare in quel-
la qualche memoria ; si acconciava a vivere in Firenze l'anno 1555. quando fiì
quali forzato mutar pensiero ; perche vedendo il Duca Cosimo , dal quale spera-
ua douere edere cornhonoradoperato, occupato nella guerra dimena, se ne tor- Lafamiglia
nò a morire in Francia . E la (ua casa, non soìorimafechipsa, eli famiglia spen- I°rosift>egne,e
ta ; mà restò l'aire prilla del vero modo di lauorare gl'muetriati ; perciòche se be-
ne dopo loro li è qualch'vno esercirato in quella sorte di Scultura, no è però niu- ^™™r'
no giamai , a gran pezza arriuato^li' eccellenza di Luca vecchio, d'Andrea , e de'
ghaltri di quella famiglia . Onde se io nìi sono disteso in quella materia forsè più,
che non pareua , che bisognassè , (ensimi ogn'vno, polche l'hauere trouato Luca
quelle nuove Sculture, le quali non hebbero, che si sappia gli antichi Romani,
richiederla, che come hèfatto, se ne ragionale a lungo. Esedopo la vita di Lu-
ca vecchio,hò succintamente detto alcune cose de' suoi descendéntj,che sono sta-

S"" sigliuoli
anch'assi sm
tori „
Loroopere itf
Roma •

ti insino a giorni nostri , hò così fatto , per non hauere altra volta a rientrare in.»
quella materia. Luca dunque, palando da vn lauoro ad vn' altro , e dal marmo
al bronzo, e dal bronzo alia terra , ciò fece non per infingardagine, ne per edere ,
come molti sono, fanrastico, inarabile, e non contento dell'erre sua ; mà perche si
sennua dalla natura tirato a cose nuoce, e dal bisogno a vno esercizio , secondo il
gusto suo,e di manco fatica,e più guadagno . Onde ne venne arricchito il Mon- Luca eccelle-
do, e l'arti del dissegno d'vn'arte nuoua, vtile, e bellissima; & egli di gloria, e lo- ,e, eyatiofo
de immortale, e perpetua . Hebbe Luca bonissimo disegno, e grazioso, come si nel difegn%
può vedere in alcune parte del nostro libro , lumeggiategli biacca ; in vna delle
quali è il suo ritratto fatto da lui sleslo, con molta diligenza , guardandoli in vna
spera.
Il fine della Pila di Luca della Robbia Scultore.
Z PAV
 
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