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Vasari, Giorgio; Carlo Manolessi Erben [Contr.]
Delle Vite De Piv Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Prima, e Seconda) — In Bologna: Per li Manolessi Stampatori Camerali, 1681

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https://doi.org/10.11588/diglit.72518#0296

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,Patri le sue figure molto più suelte,e lunghe,che niun Pittore,che filile stato inan^
z' a'u"e ''"e B^'" 'e fanno il più, di dieci teste,egli le fece d'vndci , etaluol.
"sotù 'd'd- ta di Dodici , ne perciò haueuano disgrazia , comiche fodero sottili , e facedero
Bufato, mà co sempre arco, ò in sallato deliro , òin sul manco, percioche , si come patena a lui
grana ! haitiano,e lo diceria egli ste(To , più brauura. I! panneggiare de' panni fù sotti-
Patteggiameli limino , e copioso ne' lembi , i quali alle lue figure cascauano di sopra le braccia
fatili . insino attornoa ipiedi. Colorì benillìmo a tempera , & in fres co perfetta men-
Eccelletene! te„ E fù egli il primo, che nel lauorare in fresco lasciade il fare di verdaccio sot-
colorir a tem* £o je carm; per poj con rosserti di color di carne, e chiari scuri , a vso d' acquerelli
,era,&asref ve]ar]e, si come haueua fatto Giotto , egli altri vecchi Pittori. Anzi vsò Parti i
'Miglioro l'v- colori sodi nel far le mediche,e le tinte,mettendogli con molta discrettione doue
so di colorirà ^ parea,che meglio (ledono,cioè i chiari nel più alto luogo, i mezani nelle ban-
srefco. de: e nella fine de' contorni gli scuri. Col qual modo di fare mostrò nell' opere
Suogiudicio più facilità, e diede più lunga vita alle Pitture in fresco , perche medi i colotiai
nella compofo luoghi loro,con vn pennello grosietto, e molitelo, le vniuainsieme, e faceua l'o-
pere con tanta pulitezza , che non si può desiderar meglio : & i coloriti [boi non
'dureuofil hanno paragone. Eilendo dunque dato Patri fuor della Patria molti anni, poi,
creilo il a- cfye ^ morto il padre fù da 1 suoi richiamato in Arezzo , la doue , oltre molte co-
' se , le quali troppo sarebbe lungo racontare, ne fece alcune degne di non edere
in niuna guisa tacciute. Nel Duomo Vecchio fece in f eleo tre Nostre Donneo
Pitture in e» va™'e : E dentro alla principal porca di quella Chiesa, entrando a man manca ,
' ' dipinse in fresco vna storia del B.Tommasuolo Romto dal sacco, huomoin quel
tempo di santa vita. E perche co tu vsaua di portare in mano vno specchio,den-
tro al quale vedetta , secondo, ch'egli affermarla, la Passìone di Giesù Chiisto ;
Parti lo ritrasse in quella sloria inginocchioni, e con quello specchio, nella de<
stra mano, la quale egli teneua leuata al Cielo. E di (opra facendo in vn trono
di nuole Giesù Christo, & intorno a lui tutti i misterij della Passione , sece coio

tione de colo*.
Morta sresco

gnofe nel Duo
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Insogna vr. di nuole Giesu cnriito, oc intorno a lui tutti i miiterij nella vainone , sece coiq
ùel modo di bellidìma arte,che tutti riuerberauano in quello specchio si fi tamente, che non
còtrasaremol so|o J Beato Tommasolo, mà gli vedetta ciascuno,che quella Pi tura miraua. La
re esse per via quale inuenzione certo fù capriccio sa,edifficile , e tanto bella, che hà insegnatoa
disecchi . c|n è venuto poi a contrafare molte cole per via di (pecchi. Ne tacerò poi, che
Td""(ol'R : '°n° '" 9uest° proposto venuto;quello,che operò quello santo huomo vna vol-
muo sa in Arezzo, &èquesto. Non renando egli di affaticarti continuamente per
ridurre gli Aretini in concordia, hora predicando, e talhota predicendo molte di-
sauuenture, conobbe finalmente, che perderla il tempo. Ónde entrato vn gior-
no nel Palazzo, doue i sessanta si ragunauano, il detto Beato, che ogni di gli ve-
deua far conseglio, e non mai deliberar cosa, che fusse se non in danno della Cit-
ta ; quando vide la (ala esser piena, s'empiè vn gran lembo della velie di carboni
àccesi,e con essi entrato doue erano i sessanta,e tutti gli altri Magissrati della Cit-
tà gli gettò loro fàipiedi arditamente , dicendo, Signori il fuoco è frà voi , hab-
biate cura alla rouina vostra , e ciò detto si pani. Tanto potette la (impliciti,e
N come volle Dio, il buon ricordo di quel sant'huomo,che quello , che non liaue-
nano mai potuto le predicazioni, e le minacele , adoperò compitamente la detta
azzione, conciò susse che vniti,mdianon molto insieme, gouernarono per molti
anni poi quell Città con molta pace,e quiete d'ogni vno. Mà tornando a Patri ,
Crocisisso a doppo la detta opera,dipinse nella Clresa,e Spedale di S.Christcfino, a canto alla
srefco in San compagnia della Nunziata,per mona Mattea de' Testi,moglie di Carcaseion Fio-
eriosoro, rinaldi, che lasciò a quella Chiesetta bonissìma entrata, in vna Capella a fresco
 
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