Per Pappiate
so, che ricette,
depone l'ha,
hito de' Car.
meliti.
E satto/chia.
eco , e condotto
in Barberia.
y? SECONDA PARTE
Filippo %^ era destro, & ingegnioso nelle attieni di mano; tato era nella eruditone delle let-
to alle lene- tere, grosso, e male atto ad imparare ,onde , non volle applicarui lo ingegno mai;
re, mà affai ne hauerle per amiche. Quello putto , il quale fù chiamato col nome del secolo
defa ne' la- Filippo, eslèndo tenuto con gli altriin Nouiziato,e sottola disciplina del maestro
um di mano, j^ gramatica, pur per vedere, quello, che sapesse fare: in cambio di studiarQ,
non faceua mai altro, che imbrattare con fantocci i libri suoi, e de gli altri. Onde
il Priore si risoluette a dargli ogni commodità,& agio d'imparare a dipignere.Era
Impara idi. allora nel Carmine la Capella da Malaccio nuouamente siata dipinta, la quale
fingere, percioche belluina era, piaceua molto a Fra Filippo;laonde ogni giorno per suo
diporto, la frequentarla : equini esercitandosi del continouo in compagnia di
molti giouani, che semore vi disegnauano ; di gran lunga gli altri auanzaua di de-
prezza , e di sapere. di maniera , che si teneua per fermo, che e'douesse fare col
tempo qualche marauigliosa cosa. Mà ne gli anni acerbi, non che ne'maturi, tan-
te lodeuoli opere fece , che fù vn miracolo . Perche di lì a poco tempo lauorò di
verde terra nel chiostro vicino alla sagra di Masaccio, vn Papa,che conferma lo
regola de' Carmelitani , & in molti luoghi in Chiesa in più pareti in fresco dipin-
se , e particolarmente vn San Giò. Battila , & alcune siorie della sua vita : e così
ogni giorno facendo meglio, haueua preso limano da Masaccio sì , che le cose
sue in modo limili a quelle faceua, che molti diceuano, lo spirit.o di Masaccio es-
sere entrato nel corpo di Fra Filippo. Fece in vn pilastro in Chiesa la figura di San
Marnale predo all'organo, la quale gli arrecò infinita fama, potendo Rare a para-
gone con le cose, che Masaccio haueua dipinte ; Per il che sentitosi lodar tanto,
per il grido d'ogni vno, animosamente si cauò l'habito d'età d'anni 17. E tuo-
nandoli nella Marca d'Ancona, diportandoli vn giorno con certi amici suoiio
vna barchetta perniiate , furono tutti insieme dalle falle de' Mori , che per quei
luoghi seorreuano, presi è menati in Barberia ; e messo ciaseuno di loro alla cate-
na, e tenuto schiauo, doue slette con molto disagio per 18. meli. Mà perche vn
giorno, hauendo egli molto in prattica il padrone,gli venne commodità, e capric-
cio di ritrarlo ; preso vn carbone spento del fuoco , con quello , tutto intero lo ri-
traile co'suoi habiti indoro alla moresea in vn muro bianco. Onde emendo da_j
$H Afflare,
che imitano
la manieravi
Masamo.
gli altri schiauidetto quello al padrone, perche a tutti vn miracolo patena,non^ •
^liberato s'vsando il disegno ne la Pittura in quelle parti ; ciò fù causa della sua siberatione
' dalla catena, doue per tanto tempo era slato tenuto. Veramente è gloria di que-
lla virtù grandislìma , che vno, a cui è conceduto per legge di poter condennare,
e punire; faccia tutto il contrario, anzi in cambio di suppheio, e di morte , s'indu-
ca a far carezze, e dare libertà. Hauendo poi lauorato alcune cose di colore al
detto suo padrone, fù condotto sicuramente a Napoli , doue egli dpnse al Rè
Sue Pitture Alfonso , allora Duca di Calauria vna tauola a tempera nella Capella del Castel-
inN4poli. lo , doue hoggi stà la guardia. Appressogli venne volontà di ritornare a Firen-
InFiren^e, ze, doue dimorò alcuni meli ; È lauorò alle donne di S. Ambrogio all' Altare
maggiore vna bellissima tauola , la quale molto grato lo fece a Cosimo de' Me-
dici , che per quella cagione diuenne suoamicislìmo. Fece anco nel Capitolo di
Santa Croce vna tauola, & vn'alrra , che fù polla nella Capella in casa Medici , e
Tauola per dentro vifece la Natiuità di Christo; lauorò ancora per la moglie di Cosimo
Carnaiuoli, detto, vna tauola con la medesima Natiuità di Christo, e San Giouanni Batti-
sae Pittare sta , per mettere all' ermo di Camaldoli in vna delle celle de' Romiti, che ella-#
"'s , " haueua fatta fare per sua diuotione, intitolata a San Giouanni Battista, & alcu-
^%. n' ^°^e"e > che rimandarono a donare , da Cosimo, a Papa Eugenio IV. Vene-
- ciano.
so, che ricette,
depone l'ha,
hito de' Car.
meliti.
E satto/chia.
eco , e condotto
in Barberia.
y? SECONDA PARTE
Filippo %^ era destro, & ingegnioso nelle attieni di mano; tato era nella eruditone delle let-
to alle lene- tere, grosso, e male atto ad imparare ,onde , non volle applicarui lo ingegno mai;
re, mà affai ne hauerle per amiche. Quello putto , il quale fù chiamato col nome del secolo
defa ne' la- Filippo, eslèndo tenuto con gli altriin Nouiziato,e sottola disciplina del maestro
um di mano, j^ gramatica, pur per vedere, quello, che sapesse fare: in cambio di studiarQ,
non faceua mai altro, che imbrattare con fantocci i libri suoi, e de gli altri. Onde
il Priore si risoluette a dargli ogni commodità,& agio d'imparare a dipignere.Era
Impara idi. allora nel Carmine la Capella da Malaccio nuouamente siata dipinta, la quale
fingere, percioche belluina era, piaceua molto a Fra Filippo;laonde ogni giorno per suo
diporto, la frequentarla : equini esercitandosi del continouo in compagnia di
molti giouani, che semore vi disegnauano ; di gran lunga gli altri auanzaua di de-
prezza , e di sapere. di maniera , che si teneua per fermo, che e'douesse fare col
tempo qualche marauigliosa cosa. Mà ne gli anni acerbi, non che ne'maturi, tan-
te lodeuoli opere fece , che fù vn miracolo . Perche di lì a poco tempo lauorò di
verde terra nel chiostro vicino alla sagra di Masaccio, vn Papa,che conferma lo
regola de' Carmelitani , & in molti luoghi in Chiesa in più pareti in fresco dipin-
se , e particolarmente vn San Giò. Battila , & alcune siorie della sua vita : e così
ogni giorno facendo meglio, haueua preso limano da Masaccio sì , che le cose
sue in modo limili a quelle faceua, che molti diceuano, lo spirit.o di Masaccio es-
sere entrato nel corpo di Fra Filippo. Fece in vn pilastro in Chiesa la figura di San
Marnale predo all'organo, la quale gli arrecò infinita fama, potendo Rare a para-
gone con le cose, che Masaccio haueua dipinte ; Per il che sentitosi lodar tanto,
per il grido d'ogni vno, animosamente si cauò l'habito d'età d'anni 17. E tuo-
nandoli nella Marca d'Ancona, diportandoli vn giorno con certi amici suoiio
vna barchetta perniiate , furono tutti insieme dalle falle de' Mori , che per quei
luoghi seorreuano, presi è menati in Barberia ; e messo ciaseuno di loro alla cate-
na, e tenuto schiauo, doue slette con molto disagio per 18. meli. Mà perche vn
giorno, hauendo egli molto in prattica il padrone,gli venne commodità, e capric-
cio di ritrarlo ; preso vn carbone spento del fuoco , con quello , tutto intero lo ri-
traile co'suoi habiti indoro alla moresea in vn muro bianco. Onde emendo da_j
$H Afflare,
che imitano
la manieravi
Masamo.
gli altri schiauidetto quello al padrone, perche a tutti vn miracolo patena,non^ •
^liberato s'vsando il disegno ne la Pittura in quelle parti ; ciò fù causa della sua siberatione
' dalla catena, doue per tanto tempo era slato tenuto. Veramente è gloria di que-
lla virtù grandislìma , che vno, a cui è conceduto per legge di poter condennare,
e punire; faccia tutto il contrario, anzi in cambio di suppheio, e di morte , s'indu-
ca a far carezze, e dare libertà. Hauendo poi lauorato alcune cose di colore al
detto suo padrone, fù condotto sicuramente a Napoli , doue egli dpnse al Rè
Sue Pitture Alfonso , allora Duca di Calauria vna tauola a tempera nella Capella del Castel-
inN4poli. lo , doue hoggi stà la guardia. Appressogli venne volontà di ritornare a Firen-
InFiren^e, ze, doue dimorò alcuni meli ; È lauorò alle donne di S. Ambrogio all' Altare
maggiore vna bellissima tauola , la quale molto grato lo fece a Cosimo de' Me-
dici , che per quella cagione diuenne suoamicislìmo. Fece anco nel Capitolo di
Santa Croce vna tauola, & vn'alrra , che fù polla nella Capella in casa Medici , e
Tauola per dentro vifece la Natiuità di Christo; lauorò ancora per la moglie di Cosimo
Carnaiuoli, detto, vna tauola con la medesima Natiuità di Christo, e San Giouanni Batti-
sae Pittare sta , per mettere all' ermo di Camaldoli in vna delle celle de' Romiti, che ella-#
"'s , " haueua fatta fare per sua diuotione, intitolata a San Giouanni Battista, & alcu-
^%. n' ^°^e"e > che rimandarono a donare , da Cosimo, a Papa Eugenio IV. Vene-
- ciano.