g8 RAGIONAMENTI
6. De! suo imperio non si fa scettro, emendo principale capo di tutti gli Dei;
il fulmine se gli fa , perchè egli , come Padrone del Cielo, co' fulmini per-
cuote la terra; e le tre punte, come s'è detto, puniscono non solo i su*
perbi, ma ancora gli altri, che errano.
P. Fu certo grande uomo; poreità, che sola si concede al sommo Fattore.
G. Spesso interviene, che si adora tale uomo per Iddio, che è una bestia , ed
è grandissima empietà, e ignoranza; ma per tornare, quelli abitò il Monte
Olimpo, e ricevè in ospizio tutti li Re, e Principi de' popoli, e venivano
a lui tutti quelli, che avevano liti, ed erano con giudizio retto da lai deci-
se; rimunerò , e accarezzò grandemente quelli, che con industria fussono
inventori delle novità, che portarono utile alla vita umana ; ed egli fu di
infinite inventore per salute, e comodo de'suoi popoli; divise gl' Imperj
con Fratelli; e ad amici, e parenti donò ; lasctò leggi, ordini, e coitami da
ottimo Principe.
P. Quello averlo fatto sopra tutti gli Dei, pur si vede che lo meritava ope-
rando bene, che ne dite?
G. Egli è veto; e certo è, che anche con astuzia aggiunse gloria alla sua
grandezza, la quale ho fatta in quello quadro grande verso la finestra, e
l'ho finta vecchia, con acconciatura di capo, dentrovi due ale, e tra i
capelli canuticci due serpi, e nella sinistra mano una lucerna accesa.
R Dove salciate voi lo specchio, che ella tiene nella delira, guardandovi^
dentro? ditemi un poco i suoi lignificati.
G. Sempre nelle persone, che vivono assai, è lo (perimento, e 1'astuzia ; le
due serpi sono attorno al capo per la prudenza, e le due ali per il tempo
palato, che è già volato via; lo specchio si mette per il presente, e la
lucerna accesa per il futuro, antivedendo per vigilanza il tutto-
P. Bella fantasia ; ma ditemi, che femmina è quella, che nella delira mano
ha quelle palme, e nella sinistra quel trofeo, e quelle altre armi attorno?
G. Signor mio, quella è figurata per la gloria, e quell'altra è la liberalità ,
come vedete in quell' altro quadro, con quel bacino in mano pieno di de-
nari, gioje, catene d'oro , rivefciandole in giù, che si fece adorare come fece
Giove, e diventò gloriosissima.
P. Mi piace; ma che figurate voi questo bel giovane armato all' antica con
quelle corone di lauro, di quercia, di gramigna, con tanti trofei, e tan-
te palme, e olive intorno?
G. Quello è fatto per l'onore, che acquistano gli uomini , che per fatiche d'
armi ricevono le ccrcne navali, rolfrali, o murali, i quali animosamente
combattendo, si fanno sopra gli altri onorati, come se fussero Iddii; e per-
chè quelle quattro virtù furono larghe nel sommo Giove, si mostra la via
a' Principi , che vadano imitando queste quattro virtù.
P. Sono satisfatto; ternate alle Borie, lo veggo qui nel fregio, che s'aggira
intorno alla camera, tanti putti naturali ignudi, che reggono in varie at-
titudini il palco, e quelli quattro paesi, che cosa sono?
G. In uno è Giove trasformato in Cigno, del quale, abbracciandolo Leda, e
ingravidata di esso, ne nacque poi Caslore, e Polluce, ed Elena; nelli altri
vi sono sacrifizj di più animali fatti dalli uomini al sommo Giove.
P, Tutto
6. De! suo imperio non si fa scettro, emendo principale capo di tutti gli Dei;
il fulmine se gli fa , perchè egli , come Padrone del Cielo, co' fulmini per-
cuote la terra; e le tre punte, come s'è detto, puniscono non solo i su*
perbi, ma ancora gli altri, che errano.
P. Fu certo grande uomo; poreità, che sola si concede al sommo Fattore.
G. Spesso interviene, che si adora tale uomo per Iddio, che è una bestia , ed
è grandissima empietà, e ignoranza; ma per tornare, quelli abitò il Monte
Olimpo, e ricevè in ospizio tutti li Re, e Principi de' popoli, e venivano
a lui tutti quelli, che avevano liti, ed erano con giudizio retto da lai deci-
se; rimunerò , e accarezzò grandemente quelli, che con industria fussono
inventori delle novità, che portarono utile alla vita umana ; ed egli fu di
infinite inventore per salute, e comodo de'suoi popoli; divise gl' Imperj
con Fratelli; e ad amici, e parenti donò ; lasctò leggi, ordini, e coitami da
ottimo Principe.
P. Quello averlo fatto sopra tutti gli Dei, pur si vede che lo meritava ope-
rando bene, che ne dite?
G. Egli è veto; e certo è, che anche con astuzia aggiunse gloria alla sua
grandezza, la quale ho fatta in quello quadro grande verso la finestra, e
l'ho finta vecchia, con acconciatura di capo, dentrovi due ale, e tra i
capelli canuticci due serpi, e nella sinistra mano una lucerna accesa.
R Dove salciate voi lo specchio, che ella tiene nella delira, guardandovi^
dentro? ditemi un poco i suoi lignificati.
G. Sempre nelle persone, che vivono assai, è lo (perimento, e 1'astuzia ; le
due serpi sono attorno al capo per la prudenza, e le due ali per il tempo
palato, che è già volato via; lo specchio si mette per il presente, e la
lucerna accesa per il futuro, antivedendo per vigilanza il tutto-
P. Bella fantasia ; ma ditemi, che femmina è quella, che nella delira mano
ha quelle palme, e nella sinistra quel trofeo, e quelle altre armi attorno?
G. Signor mio, quella è figurata per la gloria, e quell'altra è la liberalità ,
come vedete in quell' altro quadro, con quel bacino in mano pieno di de-
nari, gioje, catene d'oro , rivefciandole in giù, che si fece adorare come fece
Giove, e diventò gloriosissima.
P. Mi piace; ma che figurate voi questo bel giovane armato all' antica con
quelle corone di lauro, di quercia, di gramigna, con tanti trofei, e tan-
te palme, e olive intorno?
G. Quello è fatto per l'onore, che acquistano gli uomini , che per fatiche d'
armi ricevono le ccrcne navali, rolfrali, o murali, i quali animosamente
combattendo, si fanno sopra gli altri onorati, come se fussero Iddii; e per-
chè quelle quattro virtù furono larghe nel sommo Giove, si mostra la via
a' Principi , che vadano imitando queste quattro virtù.
P. Sono satisfatto; ternate alle Borie, lo veggo qui nel fregio, che s'aggira
intorno alla camera, tanti putti naturali ignudi, che reggono in varie at-
titudini il palco, e quelli quattro paesi, che cosa sono?
G. In uno è Giove trasformato in Cigno, del quale, abbracciandolo Leda, e
ingravidata di esso, ne nacque poi Caslore, e Polluce, ed Elena; nelli altri
vi sono sacrifizj di più animali fatti dalli uomini al sommo Giove.
P, Tutto